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Il paddle, divenuto in Argentina uno degli sport più praticati ed affermatosi in Spagna come sport indoor, ha trovato in Italia spazi aperti, circondati ad vetri, come i due campi del Circolo tennis di Firenze da dove ha preso l’avvio la nostra serata, grazie ad una dimostrazione di uno sport veloce e faticoso. Il giudice arbitro Pucci ha confermato nella sua conversazione le abilità richieste ai giocatori che si misurano in un campo più piccolo di quello del tennis e con la palla tenuta in gioco dalle pareti, mossa da colpi particolarmente forti alle racchette, più larghe e dall’impugnatura più corta.
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Sebbene le patate siano giunte dal Perù, dove venivano cucinate con poche storiche ricette, è nell’Europa del XVI-XVII secolo in cui si diffonde con grande successo, tanto da far avviare la creazione di varietà nuove, figlie delle nostre terre. Valorizzarne i contenuti e preservarne la diversità è al centro dell’attività che al Dipertimento di scienze agrarie (DAGRI) viene condotta da ricercatori e tecnici che – come la nostra relatrice – hanno scoperto e riscoperto le enormi possibilità della patata italiana.
Colorate, grandi, piccole, le patate ci accompagnano nella cucina e nell’orto, alcune vicinissime a noi come l’eccezione patata rossa di Cetica (Casentino) la cui storia è fatta di comparse e scomparse basate sulla volontà dei coltivatori ma anche sulle possibilità di conservarne la memoria che solo l’Università può garantire.
In Toscana le varietà locali vanno dalla Patata di Regnano (Lunigiana) alla vicina patata di Zeri (MS) e a quella di montagna Sillano in Garfagnana. C’è poi la patata bianca di Santa Maria a Monte (Pisa) quella bianca del Melo (Cutigliano, PT) e l’altra bianca di Firenzuola, alle porte del Mugello dove la patata è protagonista dei famosi tortelli e naturalmente la famosa rossa di Cetica (Casentino, AR). Luisa Andrenelli Azzaroli, Tecnico Elevata Professionalità (EP) nella facoltà di agraria fiorentina dove si è laureata percorrendovi tutta la sua carriera di appassionata ricercatrice, è partita da lontano sulla patata, avendo frequentato nel 1994 il Centro International de la Papa in Perù, dove la patata è – in tutti i sensi – di casa. Così le è stato facile coinvolgere i soci durante la nostra serata. Qualcuno però si era portato avanti col lavoro. Abbiamo infatti scoperto che sulle colline fiorentine la nostra Sandra Manetti coltiva con successo la patata Iulianum tuberosum sandrophylum.
Verrebbe voglia di lanciare un concorso rotariano per la miglior patata rotariana. Chissà…
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La serata per "Il Cuore di Firenze" alla quale hanno partecipato anche i nostri soci è iniziata con l'inno nazionale suonato dalla Banda della Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Firenze in modo esemplare. Un momento veramente toccante.
Alla serata di beneficenza, con l’obiettivo di raccogliere fondi destinati alla Fondazione Santa Maria Nuova Onlus, uno dei primi grandi eventi in una piazza di Firenze seguendo le limitazioni dell’emergenza sanitaria, hanno preso parte 732 persone. Obiettivo la raccolta fondi avviata in questi mesi per attrezzature e dispositivi per supportare le strutture ospedaliere nella cura dei pazienti e nella gestione dei reparti.
Nel corso della serata sono stati assegnati riconoscimenti a Paolo Morello, direttore generale della AUSL Toscana Centro, e a Rocco Damone, direttore generale di Careggi, rappresentati da due cuori di bronzo creati per l’occasione da Paolo Penco.
I palazzi storici hanno fatto da schermo a giochi di luce e – in seguito – a fotografie di Massimo Sestini, con immagini dei momenti più duri dell’emergenza Covid-19 nei reparti di Santa Maria Nuova. Le foto sono state raccolte nella mostra “Indispensabili infermieri” allestita nel Chiostro della Magnolia dell’ospedale e visitabile, nel rispetto delle norme vigenti, solo da sanitari, pazienti e utenti
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Per iniziativa del DG L. Cardinale è stato inaugurato un canale Youtube distrettuale.
Di seguito il link del canale che si affianca a quello del rotary internationale da cui potete collegarvi cliccando sul menu a sinistra su "YouTube Rotary"
https://www.youtube.com/channel/UCpe6H0jzKZMaEA4qi1yazyQ
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La ripresa dell’attività del club si è sviluppata piacevolmente in modo informale. Il presidente ha dato il benvenuto agli intervenuti e ringraziato Monique Kraft, che ci ha accolto nella bellissima terrazza del suo hotel. Oltre all’intervento di Giovanni Petrocchi, la violinista Sarah Lee ha eseguito alcuni brani del suo repertorio
L’istruttore di club Giovanni Petrocchii si è rallegrato che il Firenze Est, ormai da luglio, abbia ripreso, con tutte le cautele del caso, gli incontri in presenza. Gli incontri via Zoom, infatti, pur avendo permesso ai soci di ritrovarsi ogni settimana per un saluto o per seguire gli interventi dei relatori che si sono succeduti nel periodo di limitazione delle attività pubbliche, non potevano sostituire il piacere di ritrovarsi. Sottolineando poi i valori dell’amicizia all’interno del Rotary, Giovanni ha assegnato due “compitini” ai soci presenti, nell’ottica di rafforzare il senso di appartenenza al nostro Club e, auspicabilmente, di vederlo crescere numericamente: ogni socio faccia lo sforzo di pensare a uno o più amici e conoscenti, che possano avere l’interesse e i requisiti per diventare rotariani e che quanti hanno presentato in passato un nuovo amico lo contattino cercando per riavvicinarsi insieme alla vita del club, anche dopo il difficile periodo del coronavirus. Sulle future ammissioni l’istruttore ha dato la disponibilità a confrontarsi con i soci che potrebbero avere in mente dei candidati ma che non si sentano sicuri sulle procedure da seguire per iniziare il percorso di ammissione.
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Il tradizionale appuntamento estivo nel verde del Circolo del Golf ha rappresentato quest’anno il primo incontro in presenza, perdurando le limitazioni alle riunioni al chiuso per le misure di contenimento della pandemia. Anche per questo il presidente ha preferito non avere un relatore ma lasciare spazio al ritrovarsi, distanziati ma insieme. A favorire l’atmosfera le canzoni di Barbara Vignali e la danza di Carlotta Tempestini, una coreografia acquatica che ha proposto nel fascino della piscina, costruita con la club house nel 1934 dall’arch. Gherardo Bosio e per il cui trampolino lavorò anche l’ing. Pier Luigi Nervi.
Per chi viaggia, Bosio è lo stesso architetto della grande piazza dell’Università (oggi intitolata alla santa M. Teresa di Calcutta) e del palazzo del primo ministro di Tirana (Albania). Ovunque predomina, come tipico dell’epoca, un bianco illuminante cui, nel caso del golf, fa da contrasto il verde circostante. Un ambiente ideale per la nostra serata nella quale non è mancato uno speciale augurio a Tommaso e Sara Grasso, questa sera con noi, che attendono questa estate il loro primogenito. Un segno di gioia per tutti!
Durante la cena è stato distribuito – oltre a un simpatico dono alle signore presenti da parte di Simone e Cristina Martini – il Libro dell’Anno 2019-2020 per il quale il presidente dell’annata Stefano Selleri ha lavorato con fruttuoso impegno insieme con il redattore del bollettino Luigi Cobisi . Il libro torna dopo sette anni a rinverdire una tradizione avviata nei primi anni del secolo presente.