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Guidati competenza e passione dalla nostra Cristina Acidini ci siamo infilati tra i numerosissimi turisti che da San Marco a Palazzo Strozzi hanno affollato la Mostra del Beato Angelico, l’artista che ha traversato uno dei periodi più prolifici della storia fiorentina lasciando tracce meravigliose nelle celle del convento storico dei domenicani e opere che si trovano oggi in musei di mezzo mondo da dove la mostra li ha tratti ricostruendo, anche grazie ai lavori di altri artisti, un’epoca che influenza fino ad oggi anche il più distratto degli abitanti e dei turisti di Firenze, contribuendo alla consapevolezza che nulla in quell’arte è stato disegnato a caso.

Basta guardare il volto di Cristo portato dal Duomo di Livorno o la perfezione delle miniature nella biblioteca di San Marco fino al Giudizio universale quasi un’anticipazione di quello michelangiolesco.

A nome di tutti il presidente ha ringraziato Cristina per la disponibilità e l’aiuto che ci ha fornito. Nella foto sopra un momento della spiegazione al Museo di San Marco.

Nell’incontro con il Consiglio e i presidenti di commissione ha precisato che per la prima volta da molti anni il R.I. non ha chiesto incrementi dell’effettivo ma di cercare nelle nostre comunità persone che condividano i valori del Club e siano rotariani potenziali in una certa misura pronti ad inserirsi nel sodalizio.

Parallelamente Odello ha esposto i numerosi problemi ma anche le tante attività che ha incontrato nelle sue visite.

La signora Daniela ha esposto il progetto umanitario cui anche il nostro Club aderisce per la Casa Papa Francesco di Quercianella, luogo di accoglienza per bambini e mamme con necessità di protezione. Molto Odello ha ascoltato e l’augurio è che sia portatore delle nostre esperienze come ci ha trasmesso quelle incontrate nelle precedenti visite.

Alla conviviale il governatore ha apposto il VII PHF all’amico Tiziano Chiappini e scambiato il guidoncino con il presidente del RTC Donvito col quale, insieme col presidente Interact Sderci, aveva avuto un proficuo colloquio prima della cena. 

E’ Giovanni Villani il presidente eletto per il 2027-28 (29 voti a favore, uno a Mazzoni, una scheda bianca). Sposato, padre di due bambini, consulente del lavoro, attivo in un’impresa del settore elettronico, ha ricevuto un consenso quasi unanime. A Giovanni complimenti e auguri.

L’assemblea ha proseguito le votazioni con l’elezione dei membri del Consiglio direttivo 2026-27 che sarà presieduto da Giuseppe D’Antona. Vice-presidente il prof. G.C. Taddei Elmi (25 voti) Segretario l’avv. F. Azzaroli (28 voti) tesoriere la rag. S. Manetti (27). In Consiglio l’ing. N. Andreozi (29 voti) il rag. Tiziano Chiappini (24 voti) la sig.ra C. Cozma (27) l’ing. Giuseppe Ferraro (25) l’ing. V. Monaco (26) la dott.ssa C. Nisticò (27) e l’avv. Giovanni Petrocchi (25).

Altri sei soci hanno ottenuto un voto, una scheda è risultata bianca. I risultati sono stati annunciati dalla Commissione elettorale composta dai soci Cobisi, Giglioli, Sderci

La testimonianza di Marco Mazzoni, un fiorentino sopravvissuto alla poliomielite che lo aveva colpito all’età di 2 anni.

Quando non c’era ancora il vaccino. Oggi, alla soglia degli 80 anni, racconta i sacrifici che con il suo handicap ha dovuto affrontare per salire le ripide scale della vita. 

 

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Grazie al collegamento zoom, Claudia ha tenuto la sua conversazione in diretta da Parigi. In quella città ha iniziato anni fa il suo percorso col nostro Club, partecipando al RYLA Internazionale. Da lì la consuetudine con i club dei Paesi in cui si trova per lavoro o turismo.

Questa sera ha concentrato la nostra attenzione sul Sud America, dove ha attraversato Cile, Bolivia e Perù rintracciando anche club locali. A Lima, ad esempio ha potuto parlare al club delle sue esperienze rotariane, in spagnolo, lingua in cui per la prima volta si cimentava in pubblico.

La presenza del PDG Gancia ci ha permesso di approfondire anche i legami tra club italiani e peruviani in progetti di servizio. La conversazione è poi proseguita sulle esperienze di ciascuno come rotariano in visita all’estero e un invito: quando siete all’estero, visitate i club locali!

Nella penombra della tavernetta, i cavalieri antichi hanno sfilato, condotti dal relatore, dai tempi delle Crociate fino ai giorni nostri tra atti di eroismo e debolezze umane. Ma oggi, a parte la storia, hanno ancora senso? La Repubblica stessa ha istituito l’ordine al merito proseguendo la tradizione del Regno. Si osservi che sul sito del Quirinale le onorificenze sono elencate dal 1793 ad oggi.

C’è quindi una linea di merito che unisce i cavalieri di un tempo a quelli di oggi. In 232 anni la Presidenza della Repubblica ne ha censiti 1.501.288. Al contrario gli Ordini di Paesi esteri o di antiche casate sono estranei al nostro ordinamento per quanto, come i titoli nobiliari, non siano spariti nell’età repubblicana, rappresentando legami storici importanti.

Purtroppo si presenta talvolta, ma accadeva anche in altri tempi, che qualcuno tenti di sfruttare le aspirazioni cavalleresche e nobiliari di comuni cittadini. Si apre qui un’indagine che tocca la sociologia ben più della storia.