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Grazie al collegamento zoom, Claudia ha tenuto la sua conversazione in diretta da Parigi. In quella città ha iniziato anni fa il suo percorso col nostro Club, partecipando al RYLA Internazionale. Da lì la consuetudine con i club dei Paesi in cui si trova per lavoro o turismo.

Questa sera ha concentrato la nostra attenzione sul Sud America, dove ha attraversato Cile, Bolivia e Perù rintracciando anche club locali. A Lima, ad esempio ha potuto parlare al club delle sue esperienze rotariane, in spagnolo, lingua in cui per la prima volta si cimentava in pubblico.

La presenza del PDG Gancia ci ha permesso di approfondire anche i legami tra club italiani e peruviani in progetti di servizio. La conversazione è poi proseguita sulle esperienze di ciascuno come rotariano in visita all’estero e un invito: quando siete all’estero, visitate i club locali!

Nella penombra della tavernetta, i cavalieri antichi hanno sfilato, condotti dal relatore, dai tempi delle Crociate fino ai giorni nostri tra atti di eroismo e debolezze umane. Ma oggi, a parte la storia, hanno ancora senso? La Repubblica stessa ha istituito l’ordine al merito proseguendo la tradizione del Regno. Si osservi che sul sito del Quirinale le onorificenze sono elencate dal 1793 ad oggi.

C’è quindi una linea di merito che unisce i cavalieri di un tempo a quelli di oggi. In 232 anni la Presidenza della Repubblica ne ha censiti 1.501.288. Al contrario gli Ordini di Paesi esteri o di antiche casate sono estranei al nostro ordinamento per quanto, come i titoli nobiliari, non siano spariti nell’età repubblicana, rappresentando legami storici importanti.

Purtroppo si presenta talvolta, ma accadeva anche in altri tempi, che qualcuno tenti di sfruttare le aspirazioni cavalleresche e nobiliari di comuni cittadini. Si apre qui un’indagine che tocca la sociologia ben più della storia.

Nell’incontro con il Consiglio e i presidenti di commissione ha precisato che per la prima volta da molti anni il R.I. non ha chiesto incrementi dell’effettivo ma di cercare nelle nostre comunità persone che condividano i valori del Club e siano rotariani potenziali in una certa misura pronti ad inserirsi nel sodalizio.

Parallelamente Odello ha esposto i numerosi problemi ma anche le tante attività che ha incontrato nelle sue visite.

La signora Daniela ha esposto il progetto umanitario cui anche il nostro Club aderisce per la Casa Papa Francesco di Quercianella, luogo di accoglienza per bambini e mamme con necessità di protezione. Molto Odello ha ascoltato e l’augurio è che sia portatore delle nostre esperienze come ci ha trasmesso quelle incontrate nelle precedenti visite.

Alla conviviale il governatore ha apposto il VII PHF all’amico Tiziano Chiappini e scambiato il guidoncino con il presidente del RTC Donvito col quale, insieme col presidente Interact Sderci, aveva avuto un proficuo colloquio prima della cena. 

Preceduta da un battage pubblicitario insolito, radio, manifesti sui bus ecc., la Rotary Run ha cercato il suo posto tra le numerose attività podistiche della città, invadendo l’Oltrarno. L’edizione 2025 sostiene un progetto di straordinaria importanza insieme ad AIL – Associazione Italiana contro le Leucemie, i linfomi e il mieloma: la ristrutturazione di stanze medicalmente attrezzate, dedicate alla dimissione protetta e graduale dei pazienti che hanno affrontato un trapianto di midollo osseo.

La manifestazione si è articolato su due percorsi pensati per tutti: una camminata di 3,5 km, adatta anche alle famiglie e una corsa di 10 km con un tracciato più impegnativo, tra il Carmine e Bellosguardo. La delegazione del Firenze Est è stata composta dal presidente Cortigiani insieme con gli amici Cozma, D’Antona, Nisticò, Penco, Quadrini

La testimonianza di Marco Mazzoni, un fiorentino sopravvissuto alla poliomielite che lo aveva colpito all’età di 2 anni.

Quando non c’era ancora il vaccino. Oggi, alla soglia degli 80 anni, racconta i sacrifici che con il suo handicap ha dovuto affrontare per salire le ripide scale della vita. 

 

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La Chiesa di San Donato in Polverosa è una delle sorprese più significative che Novoli, quartiere di apparente recente costruzione, riserva al visitatore. Risale a oltre mille anni fa, vi partirono nel XIII secolo migliaia di cavalieri per le crociate e fu sede, praticamente inglobato dal gigantesco progetto della villa Demidoff, dovuta al principe russo che nel XIX secolo decise di vivere a Firenze.

Officiata da don Mauro, la Messa per i nostri defunti, ha ricordato quanti ci hanno preceduto nel Club. In un breve intervento, prima di leggere la preghiera del rotariano, il presidente Cortigiani, indossando il collare con i nomi dei presidenti del passato, ha rivolto un pensiero a quanti di loro sono scomparsi.

Nella sala teatro abbiamo poi ascoltato la conferenza dell’ing. Rubbieri che ha ripercorso le vie del quartiere secondo le direttrici delle vie che escono da Firenze verso ovest, presenti il presidente dell’attuale Quartiere 5 F. Ferraro e la consigliera comunale A. Innocenti che hanno portato il loro appoggio all’iniziativa del Club che ha accompagnato la visita a Novoli con un service a favore della Associazione Sale della Terra che opera in Congo per l’istruzione dei giovani africani (Istituto industriale a Mahamba) e l’obiettività dell’informazione con Radio Moto nel Nord Kivu.

L’ing. Rubbieri, dopo la storia del Quartiere, si è concentrato sulla Villa Demidoff che il principe russo costruì nell’ottocento come una reggia rinascimentale con un giardino di eccezionale importanza. Circa cento anni fa, dopo che in quelle terre si erano sviluppate novità di ogni genere, da una fabbrica di seta al primo campo da golf fiorentino, il complesso fu venduto e la successiva guerra mondiale ne distrusse l’immenso patrimonio di cui solo poche piante furono salvate al Giardino dei Semplici.

Nel dopoguerra lo sviluppo urbano, industriale, abitativo e oggi terziario (università, Regione, tribunale) ne hanno cambiato completamente il volto. Sorprendentemente, però, il corpo principale della villa e la Chiesa sono stati recuperati da una ristrutturazione accurata una decina di anni fa, creando una nuova vita per gli spazi rimanenti. E’ ciò che è accaduto anche altri edifici storici di Novoli che dalla via polverosa sono divenuti piccoli gioielli nel nuovo centro metropolitano.