anno 2023 2024      

 

L’assemblea dei soci ha approvato, col parere favorevole del revisore M. Lombardi e l’astensione dei componenti il consiglio dell’annata, il bilancio consuntivo del 2015-2016. Nel dibattito sono stati discussi alcuni aspetti del bilancio in relazione ai progetti di service e agli accantonamenti previsti, permettendo così una aperta analisi di alcune delle attività del Club.
I soci saranno di nuovo chiamati in assemblea il 6 dicembre per le elezioni dei dirigenti delle annate seguenti

Il Centro Trapianti di Midollo Osseo (TMO) della AOU Careggi ha probabilmente superato in 28 anni di attività i duemila trapianti di cui più della metà autologhi.  Centro adeguato ad effettuare trapianti autologhi ed allogenici da donatore familiare e non familiare accreditato a livello europeo, svolge attività di prelievo di cellule staminali emopoietiche di midollo da donatore volontario per il Registro Toscano Donatori di Midollo Osseo.

E’ in questo ambiente di eccellenza scientifica e di umana speranza che si muove – sotto la guida del fotografo Federico A. Cutuli – il progetto delnostro Rotaract per una mostra fotografica sul Centro. Le sensazioni che ci sono state raccontate da quanti hanno partecipato sono forti specialmente per chi ci è passato. E dall’esperienza di un tempo non passa mai nascono i tempi fotografici di cui abbiamo visto alcune anteprime. Le storie, dicono della volontà di tornare ad una vita normale e insegnano a noi a gustare ogni momento della vita e a riflettere sui nostri limiti. Il Rotaract Firenze Est produrrà la mostra per questi motivi e il Rotary Club è orgoglioso di sostenere l’iniziativa. 

Durante la serata, il prof. Rossi Ferrini e tre suoi colleghi del TMO  hanno parlato delle tipologie di malattie che si curano con il trapianto di midollo e su come ci sia un forte bisogno di potenziali donatori di midollo. Oggi in Italia sono circa 370.000 , pochi in confronto ai  milioni che si contano in altri Paesi come la Germania. E’ dunque opportuna il rinnovo di una campagna di diversi anni fa che renda donatori persone più giovani poiché dopo i 55 anni la tendenza è a non accettare le donazioni.

La mostra, ha detto Cutuli, nasce dalla volontà di chi, avuto la mamma ricoverata al TMO, vuole ricordare proprio l’idea della signora che non è sopravissuta alla malattia ma che fu colpita dall’ambiente e dal clima all’interno della struttura, con un’affezione paziente-famiglia-personale ritenuto non comune. La mostra verrà allestita verso marzo-aprile.

A 50 anni dalla disastrosa alluvione di Firenze non c’è solo spazio per le commemorazioni ma anche per fare il punto sulla prevenzione, un tema che non ha mancato ancora una volta di preoccupare, quando solo domenica 6 novembre le spallette dell’Arno
sembravano di nuovo sotto pressione e si parlò dello svuotamento controllato delle dighe del Valdarno. Alluvioni disastrose sono occorse a Firenze almeno una volta per secolo dal 1288 in avanti ed altri eventi minori non hanno mancato di colpire la città. Anche a livello nazionale sono oltre il 25% i Comuni italiani interessati dai dissesti. La protezione civile non nacque con l’alluvione del 1966 ma la forza del volontariato e la resistenza dei fiorentini ne preconizzarono la costituzione, organizzata poi dal terremoto del Friuli del 1976. La diga di Bilancino e il suo lago certamente prevengono oggi la Sieve dal suo pericoloso incontro con l’Arno ma le casse di espansione di Figline non sono completate e – come ha dimostrato il recente crollo in lungarno Torrigiani – il rapporto tra l’Arno e Firenze è tutt’altro che risolto. Importante quindi non dimenticare le cause delle alluvioni e capirne la portata. Invitato a parlarne alla nostra serata, il prof. Giorgio Federici ordinario di costruzioni idrauliche e marittime e idrologia presso il dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’Università di Firenze, ha così illustrato lo studio “Arno non cresce se Sieve non mesce”, sovvenzionato dal R.C. Firenze Valdisieve e analizzato le prospettive per il bacino dell’Arno.

Durante la riunione sono stati premiati dall’amico Cossi, presidente del R.C. Firenze Valdisieve, anche i nostri soci che sono stati Angeli del fango: Cristina Acidini Luchinat, Alberto Bartolini Salimbeni, Gian Carlo Taddei Elmi, Enzo Cancellieri con la consorte Ilaria Saratti. Gli Angeli del fango furono le migliaia di giovani italiani e stranieri che parteciparono nei mesi seguenti l’alluvione al recupero delle opere d’arte e soprattutto dei libri delle biblioteche cittadine. Ad aver creato la definizione di Angeli del fango, fu il giornalista Giovanni Grazzini che, in un articolo sul Corriere della Sera (10 novembre 1966) scrisse: “ d’ora innanzi non sarà più permesso a nessuno fare dei sarcasmi sui giovani beats” perché questa stessa gioventù aveva dato “ un esempio meraviglioso, spinta dalla gioia di mostrarsi utile, di prestare la propria forza e il proprio entusiasmo per la salvezza di un bene comune. Onore ai beats, onore agli angeli del fango.”
La serata ha riservato anche la gradita sorpresa del rientro nel nostro club dell’avv. Umberto Conciani, accolto dal presidente e dal socio presentatore Gabriele Maselli. A Umberto il più caloroso bentornato.

L’esperienza della nostra relatrice , la Prof.ssa Giglioli Sacerdoti Mariani, è tale da affascinare anche il più appassionato abitante di Firenze che, pur consapevole della presenza di tanti letterati ed artisti anglo-americani in città nel corso del XIX secolo, non può non restare colpito dalla rilevanza del tema Firenze nella vita di questi artisti, lontani eppure così inseriti nella nostra storia. Tutti i luoghi da non perdere per rivivere l'esperienza degli Americani dell'Ottocento che rimasero affascinati dalla Firenze rinascimentale.

Tra le donne la poetessa Elizabeth Barrett Browning (morta a Firenze nel 1861) è forse la più famosa insieme alla scrittrice, giornalista e patriota Margaret Fuller, che scrisse una Storia della Rivoluzione Italiana, saggio in cui narrava le vicissitudini della Repubblica Romana e dei suoi protagonisti, purtroppo perso nel naufragio in cui perse la vita nel 1850 ormai in vista dell’America.

Basterebbero questi pochi esempi tratti dalla memoria per comprendere come l’800 abbia riservato, nella fucina del Risorgimento, i contributi e i misteri, anche personali, di ogni parte del mondo. Ma è solo un punto di partenza per approfondire

Gianluigi Giuliattini Burbui appartiene alla generazione di ingegneri ferroviari che hanno vissuto il passaggio all’alta velocità, quando negli anni ottanta la direttissima Firenze-Roma consentì per prima di raggiungere i 250 km orari e ridurre drasticamente i tempi di percorrenza sull’asse principale delle comunicazioni della penisola.

Già allora si pose il problema di superare il nodo di Firenze, un lungo laccio di binari che circonda la città da Rifredi a Campo di Marte lasciando da parte la stazione di Santa Maria Novella, capolinea della direttissima inaugurata nel 1932 tra Firenze e Bologna e delle storiche linee per Lucca- Viareggio e Pisa-Livorno. Ricorderanno i viaggiatori che i primi treni veloci fecero fermate a Rifredi, Campo di Marte e perfino allo Statuto ma anche che Santa Maria Novella non è mai stata abbandonata nonostante i numerosi progetti, fino all’ultima polemica questione della stazione sotterranea ancora di fatto in costruzione nella zona di via Circondaria e che ora appare bloccata. Degli sviluppi ci parlerà l’ing. Gentile il 1° dicembre, della situazione sul campo e del ruolo di Firenze nel trasporto ferroviario, storicamente rilevantissimo, ci ha anticipato Gianluigi questa sera sottoponendosi poi a numerose domande dei presenti che hanno approfondito un tema tra i più rilevanti per la nostra città.

La Festa del Vino a Montepulciano nasce nel 1998 con il fine di raccogliere fondi per la neonata iniziativa dell’ippoterapia a favore dei ragazzi diversamente abili. Il successo di entrambe le iniziative è andato crescendo nel tempo e il richiamo delle terre poliziane con la fama internazionale di Montepulciano e del suo vino Nobile hanno portato molti rotariani italiani e stranieri alla festa del vino permettendo al locale Rotary Club di ottenere ottimi risultati sia in termini di raccolta fondi sia in termini di nuovi contatti e nuove amicizie rotariane. in questa edizione della Festa del vino anche una delegazione di nostri amici, guidati dal presidente, ha visitato cantine, vigne, agriturismi; acquisendo conoscenze sulle caratteristiche del vino Nobile di Montepulciano e delle tradizioni culinarie poliziane per pranzare in piena amicizia rotariana.