Report Riunione
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La testimonianza di Marco Mazzoni, un fiorentino sopravvissuto alla poliomielite che lo aveva colpito all’età di 2 anni.
Quando non c’era ancora il vaccino. Oggi, alla soglia degli 80 anni, racconta i sacrifici che con il suo handicap ha dovuto affrontare per salire le ripide scale della vita.
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La Chiesa di San Donato in Polverosa è una delle sorprese più significative che Novoli, quartiere di apparente recente costruzione, riserva al visitatore. Risale a oltre mille anni fa, vi partirono nel XIII secolo migliaia di cavalieri per le crociate e fu sede, praticamente inglobato dal gigantesco progetto della villa Demidoff, dovuta al principe russo che nel XIX secolo decise di vivere a Firenze.
Officiata da don Mauro, la Messa per i nostri defunti, ha ricordato quanti ci hanno preceduto nel Club. In un breve intervento, prima di leggere la preghiera del rotariano, il presidente Cortigiani, indossando il collare con i nomi dei presidenti del passato, ha rivolto un pensiero a quanti di loro sono scomparsi.
Nella sala teatro abbiamo poi ascoltato la conferenza dell’ing. Rubbieri che ha ripercorso le vie del quartiere secondo le direttrici delle vie che escono da Firenze verso ovest, presenti il presidente dell’attuale Quartiere 5 F. Ferraro e la consigliera comunale A. Innocenti che hanno portato il loro appoggio all’iniziativa del Club che ha accompagnato la visita a Novoli con un service a favore della Associazione Sale della Terra che opera in Congo per l’istruzione dei giovani africani (Istituto industriale a Mahamba) e l’obiettività dell’informazione con Radio Moto nel Nord Kivu.
L’ing. Rubbieri, dopo la storia del Quartiere, si è concentrato sulla Villa Demidoff che il principe russo costruì nell’ottocento come una reggia rinascimentale con un giardino di eccezionale importanza. Circa cento anni fa, dopo che in quelle terre si erano sviluppate novità di ogni genere, da una fabbrica di seta al primo campo da golf fiorentino, il complesso fu venduto e la successiva guerra mondiale ne distrusse l’immenso patrimonio di cui solo poche piante furono salvate al Giardino dei Semplici.
Nel dopoguerra lo sviluppo urbano, industriale, abitativo e oggi terziario (università, Regione, tribunale) ne hanno cambiato completamente il volto. Sorprendentemente, però, il corpo principale della villa e la Chiesa sono stati recuperati da una ristrutturazione accurata una decina di anni fa, creando una nuova vita per gli spazi rimanenti. E’ ciò che è accaduto anche altri edifici storici di Novoli che dalla via polverosa sono divenuti piccoli gioielli nel nuovo centro metropolitano.
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Nella penombra della tavernetta, i cavalieri antichi hanno sfilato, condotti dal relatore, dai tempi delle Crociate fino ai giorni nostri tra atti di eroismo e debolezze umane. Ma oggi, a parte la storia, hanno ancora senso? La Repubblica stessa ha istituito l’ordine al merito proseguendo la tradizione del Regno. Si osservi che sul sito del Quirinale le onorificenze sono elencate dal 1793 ad oggi.
C’è quindi una linea di merito che unisce i cavalieri di un tempo a quelli di oggi. In 232 anni la Presidenza della Repubblica ne ha censiti 1.501.288. Al contrario gli Ordini di Paesi esteri o di antiche casate sono estranei al nostro ordinamento per quanto, come i titoli nobiliari, non siano spariti nell’età repubblicana, rappresentando legami storici importanti.
Purtroppo si presenta talvolta, ma accadeva anche in altri tempi, che qualcuno tenti di sfruttare le aspirazioni cavalleresche e nobiliari di comuni cittadini. Si apre qui un’indagine che tocca la sociologia ben più della storia.
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Nelle penombre del Circolo Ufficiali, la riunione ha cercato di fare luce sulla lunga vicenda dei risarcimenti ai familiari delle vittime di stragi naziste, compiute in particolare tra il 1943 e il 1944 durante la violenta ritirata germanica in Italia. L’avv. Diego Cremona ha sul tema un’esperienza profonda, giuridica e umana. Spesso ha incontrato il nostro presidente avv. Cortigiani, controparte necessaria quale avvocato dello Stato. Se infatti già nel 1961 la Repubblica federale di Germania concluse importanti accordi con altri stati europei per indennizzare le vittime delle persecuzioni naziste, la vicenda italiana, allora apparentemente conclusa con un versamento di 40 milioni di marchi, è proseguita sia contro la stessa Repubblica federale che verso l’Italia.
Le cicatrici di quella stagione di violenza continuavano a far male ma la crescente integrazione europea e il tempo trascorso, come accaduto anche in altre questioni di guerra, rendevano gli stati, a cominciare dall’Italia, estremamente prudenti. E’ in questo clima che la Germania ha contestato la decisione dell'Italia di consentire alle vittime di citare in giudizio i crimini di guerra nazisti nei suoi tribunali civili, ricorrendo nel 2011 alla Corte internazionale di giustizia che si è pronunciata a favore della Germania, stabilendo che l'Italia era venuta meno ai suoi obblighi autorizzando tale procedimento.
Di conseguenza, il ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia non è più apparso un rimedio possibile per le vittime. La questione tornava italiana. Il Governo Draghi, nel 2022, è pertanto corso ai ripari istituendo un fondo di qualche decina di milioni nel bilancio dello Stato per pagare i risarcimenti via via decisi dei tribunali. Un fondo insufficiente, ha detto l’avv. Cremona che valuta in oltre 600 milioni il valore dei probabili risarcimenti.
A questo punto, rendendosi conto della difficoltà in l’Italia potrebbe trovarsi, ha esposto ragionevoli soluzioni politico-diplomatiche, tenuto conto che esistono in Germania istituzioni dedicate al ristabilimento di una memoria condivisa sui crimini del periodo nazionalsocialista, che potrebbero intervenire come hanno già fatto in alcune iniziative culturali. Nel dibattito interventi di Selleri, Cobisi, Azzaroli, Mazzoni, Taddei Elmi ed altri hanno permesso all’avv. Cremona di fornire importanti valutazioni sul tema che resta uno dei più dolorosi della storia della II Guerra Mondiale, le cui conseguenze ancora fanno male.
A oltre 80 anni di distanza la posizione dell’Italia è delle più complicate a causa della divisione che si produsse dopo l’8 settembre 1943 nella penisola con un popolo lasciato in balia di quanti si davano battaglia nelle sue terre e le cui sofferenza non sono finite.
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Preceduta da un battage pubblicitario insolito, radio, manifesti sui bus ecc., la Rotary Run ha cercato il suo posto tra le numerose attività podistiche della città, invadendo l’Oltrarno. L’edizione 2025 sostiene un progetto di straordinaria importanza insieme ad AIL – Associazione Italiana contro le Leucemie, i linfomi e il mieloma: la ristrutturazione di stanze medicalmente attrezzate, dedicate alla dimissione protetta e graduale dei pazienti che hanno affrontato un trapianto di midollo osseo.
La manifestazione si è articolato su due percorsi pensati per tutti: una camminata di 3,5 km, adatta anche alle famiglie e una corsa di 10 km con un tracciato più impegnativo, tra il Carmine e Bellosguardo. La delegazione del Firenze Est è stata composta dal presidente Cortigiani insieme con gli amici Cozma, D’Antona, Nisticò, Penco, Quadrini
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Il Club, riunito in assembea, ha ascoltato le relazioni del tesoriere 2024-2025 Domenico Ferraro del past president Stefano Selleri e dell’Organo di controllo Cinzia Nisticò.
Dopo ampia discussione il bilancio consuntivo chiuso al 30.06.2025 è stato approvato all’unanimità dei presenti.
In prosecuzione l’assemblea ha eletto Emanuele Bartoli quale Organo di controllo per l’a.r. 2025-2026.



