anno 2023 2024      

 

La mafia, diceva il giudice Falcone, “è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà una fine”. Con questa speranza, nella giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, il Firenze Est ho ospitato tre testimonianze da Castelvetrano, dove la lunga latitanza del boss Matteo Messina Denaro ha coinciso con una lunga fase di oscura attività mafiosa.

Giacomo Di Girolamo, direttore della radio RMC101 riconoscendo che la mafia esiste ovunque ha sottolineato la specificità di quella italiana: sapersi pensare classe dirigente da sempre accanto al potere, in una società finisce per subirne i metodi. Per questo, orgogliosi delle scelte antimafia e degli strumenti giuridici esistenti, occorrono strumenti sociali, consapevolezza che ‘’no’’ può e deve esser detto.finisce per subirne i metodi. Per questo, orgogliosi delle scelte antimafia e degli strumenti giuridici esistenti, occorrono strumenti sociali, consapevolezza che ‘’no’’ può e deve esser detto.

Elena Ferraro sorella del nostro Giuseppe, dirigente di un’impresa sanitaria, ha lottato da Castelvetrano contro i soprusi della mafia presentatasi in un incontro improvviso, che voleva imporle un affare. Non c’è pizzo a Trapani, ha spiegato ma lavoro controllato. In pratica lei doveva diventare una macchina di produzione di fatture false per riciclare i denari della mafia e mantenerne il sistema. Rifiutò. Avvisò invece la polizia col cui aiuto, fu posto fine alle minacce.

Piccole scelte che portano a quelle grandi, ha ricordato con fermezza Elena che ripercorso la sua solitudine da quel primo incontro inquietante del 13 dicembre 2013. Non poteva parlare con nessuno ma lo Stato c’è e non è mai stata lasciata sola. Da qui la sua odierna conquistata libertà che non si stanca di raccontare poiché solo dall’educazione e dalla conoscenza può nascere il rifiuto della mafia.

E’ stato il caso di Giuseppe Cimarosa che ha raccontato la sua vita di parente del boss che grazie alla coraggiosa mamma e al cambiamento di vita del padre, imprenditore edile contagiato dalla mafia, ha rifiutato fin da piccolo la connivenza che purtroppo, ha detto, il territorio ha garantito, come fosse abituato alla criminalità organizzata, tanto da aver pianto (visibilmente sui social) il boss recentemente scomparso.

Le testimonianze che abbiamo ascoltato erano di tre persone normali, un giornalista, una dirigente d’azienda, un ippoterapeuta; persone diverse che desiderano fare solo la loro vita senza sottostare ai vincoli ambientali e familiari di una terra che va riscoprendo, con lentezza, talvolta, con fermezza, però, lo abbiamo visto questa sera

Con l'obiettivo di aiutare una persona o un gruppo di persone ad acquisire una maggiore consapevolezza e responsabilità, il coaching si è affermato specialmente in imprese strutturate in una realtà dove, quasi per obbligo, si deve essere sempre al massimo.

Il dott. Fida (Napoli, 1965) aggiunge dalla sua esperienza un’analisi più ampia della conoscenza di sé che mira a percepire le cose al di là delle proprie ordinarie sensibilità. Entra in questo contesto il mito rivisitato in chiave evidentemente individuale. Così la conversazione è iniziata con una domanda: se poteste, vorreste davvero conoscere il vostro futuro? Da qui una carrellata nel mondo dell'arte divinatoria partendo dalla figura dei maghi e del famosissimo oracolo di Delfi, La Pizia, che ha "divinato" per secoli cadendo in uno stato di trance, dovuto probabilmente alle caratteristiche del luogo dove si trovava, interessato ad fuoriuscite di gas. L’arte divinatoria (intesa come capacità di parlare con le divinità, non come previsione del futuro) è un modo di conoscere meglio se stessi, attraverso i presagi (omina) e le mantiche (da man, oracolo) da cui anche la mania, intesa in senso positivo citando la frase di Platone "I beni più grandi ci sono elargiti per mezzo di una mania che è un dono divino".

Proiettando il tarocco della Temperanza in varie rappresentazioni, compresa una realizzata da Salvador Dalì, Fida si è poi avvicinato al tema dei simboli, sottolineando che segno si distingue da un simbolo per la sua interpretazione, che può essere molteplice. Il relatore ha insistito più volte sulla differenza tra la figura del tarologo e quella del cartomante, citando ancora una volta un greco antico, Eraclito, per il quale "il tempo è un fanciullo che gioca gettando i dadi sulla tavola, il regno di un fanciullo".

Così ha concluso riproponendo la sua domanda iniziale: se davvero volessimo conoscere il nostro futuro qualora fosse possibile, forse, come l’oracolo, dovremmo guardarci allo specchio.

Dibattito intenso con domande di Spagli, Cigliana (felice per le numerose citazioni greche) Taddei Elmi, Azzaroli, Virginia Fortunati del Rotaract e dell’ospite Francesca Tatini, preparatissima ricercatrice del CNR.

Fondato alla fine del 700 e da allora sempre condotto dalla famiglia a Pontassieve, il Salumificio Gerini SpA ha accolto la delegazione del Club in un tour completo della linea di produzione. Nella foto sotto la nostra socia Antonella Gerini illustra con un esperto collaboratore il taglio della carne, in questo caso bovina che insieme con i prodotti suini è predisposta per una vasta clientela loca e internazionale.

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Antonella ha ereditato la passione dal padre e insieme con la sorella Alessandra guida l’azienda della quale ha promosso anche nuovi prodotti (è recente la realizzazione di sughi) e un percorso di qualità totale mentre si preservava anche la bottega storica nel centro di Pontassieve dove tutto è cominciato tanti anni fa.

La degustazione ha riservato liete sorprese soprattutto ai palati toscani che vi hanno ritrovato sapori autentici della loro terra ma anche l’esperienza dei norcini umbri cui l’azienda si affida per alcune produzioni.

Antonella ci ha raccontato come il Salumificio Gerini muova all’anno due milioni e mezzo di chili di carne e produca circa cinquecentomila chili di salumi, tra cui quindicimila prosciutti. Il fatturato deriva per il 75% dal settore carni e per il 25% da quello dei salumi. Tra i prodotti di punta salsiccia, soprassata (la cui ricetta è la stessa dal 1700), la finocchiona, che recentemente ha acquisito anche il prestigioso riconoscimento IGP, la gota stagionata, che pare sia diventata di moda. Il prosciutto DOP Toscano nasce e viene stagionato a Pontassieve mentre il Norcia IGP viene stagionato vicino a Norcia, nello stabilimento di Todiano di Preci, di cui il Salumificio Gerini è socio fin dalla sua nascita. Anche il legame con Norcia affonda le sue radici nella storia, a quando “i norcini” – maghi nella lavorazione del maiale – venivano a lavorare d’inverno nella bottega di Pontassieve.Grazie ad Antonella e ad Alessandra un mezzogiorno davvero bello e confortante.

I ragazzi del “Gruppo Act-Able” sono stati i protagonisti della serata con IN VOLO, uno spettacolo i ragazzi con disabilità, guidati dai formatori di Soccorso Clown, hanno raggiunto ottimi livelli espressivi, applauditissimi. Nella foto con la presidente Manetti, esultanza sul palco.I ragazzi del “Gruppo Act-Able” sono stati i protagonisti della serata con IN VOLO, uno spettacolo i ragazzi con disabilità, guidati dai formatori di Soccorso Clown, hanno raggiunto ottimi livelli espressivi, applauditissimi.

 

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Oltre allo spettacolo e al vincitore della rassegna, la serata ha offerto l’opportunità di due approfondimenti. In primo luogo è stato possibile donare un defibrillatore al Teatri Le Laudi in memoria di Luca Messeri, indimenticabile animatore della compagnia I Malandra, più volte con noi al Teatrotary.

Luca, che era socio del RC Valdisieve, è il secondo da sinistra accanto al nostro Giuliano Sistini nella foto della serata finale del 2017 vinta dalla sua compagnia

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Qui sotto la consegna del defibrillatore al direttore amministrativo del teatro Stefano Rossi con la presidente del club e la signora Laura Messeri.

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Il sostegno alla lotta alla polio è stato illustrato da Margherita Parisi del nostro Rotaract e da suo padre Andrea Parisi del Rotary E-Club del Distretto 2071 che hanno agito in Asia come vaccinatori

Poi la premiazione delle compagnie che si sono esibite nelle tre serate trascorse, con la consegna al vincitore del primo Trofeo “TeatRotary“ realizzato dal nostro socio Marco Marchettoni con le maschere felice e infelice del teatro classico.

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Il Primo Premio è andato alla Martinicca di Piazzano che ha partecipato con la commedia ‘’Basta che sian di fori’’.

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La raccolta fondi per la campagna contro al polio ha raggiunto 4.000 euro che dedotte alcune inevitabili spese di legge daranno luogo a una donazione alla Fondazione Rotary come già negli anni passati. Grazie a tutti quanti, generosamente e e in molti casi anonimamente hanno sostenuto l’iniziativa.

 

Alla serata finale di Teatrotary, lunedì scorso, è stata letta una poesia opera della tredicenne Erinda che l’ha letta sul palco prima dello spettacolo. 

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In una serata dedicata al ruolo della donna nella società, la riunione è stata presieduta da un uomo. Indisposta la presidente, è toccato al vicepresidente Luigi Cobisi di fare gli onori di casa, in primo luogo per l’ammissione della dott.ssa Deborah Lobascio.

A Deborah il più sentito benvenuto e l’augurio di un positivo inserimento nel Firenze Est.

Dopo gli onori alle bandiere cui è stato aggiunto un silenzioso pensiero per la libertà e la dignità di ogni popolo, la serata si è concentrata su un dibattito, coordinato dalla nostra Claudia Caluori, sul ruolo della donna in culture diverse, che ha dato spazio all’esperienza di quattro donne che vivono nel nostro Paese con passione e successo ma soprattutto con molto amore per l’Italia, dove hanno potuto perseguire i loro obiettivi con una libertà che hanno riconosciuto più volte nel loro rapporto con il nostro Paese.

Con noi Imelda Zeqiri, Liu Zhiyuan, Tomoko Shitaishi, Claudia Cozma, rispettivamente d’origine albanese, cinese, giapponese e romena. Imelda, di formazione letteraria è mamma di una bimba di 10 mesi; Tomoko, rotariana del RC Firenze, imprenditrice a Firenze, ha una figlia grande; Liu, romanissima dall’accento inconfondibile, di famiglia cinese, mediatrice culturale; Claudia, romena, infermiera di sala operatoria, nostra socia.

Hanno condiviso la provenienza da società in cui il ruolo della donna era certamente definito e la loro storia italiana ne ha cambiato il destino e inciso anche sulla nostra vita rinnovandola. Claudia Caluori ne ha coordinato la conversazione con delicatezza e tutti abbiamo potuto, stasera, ascoltare più che parlare.

La celeberrima L’importanza di chiamarsi Ernest di Oscar Wilde il 12 è stata interpetata magistralmente dai Pizzichi di sale.

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Ricordiamo che l’ingresso è a offerta libera, destinata alla Polioplus, alla quale in Rotary Firenze Est ha contribuito in maniera importante grazie alle rassegne teatrali di questi anni. I fondi raccolti saranno destinati,oltre che al Programma Polio Plus, per l’acquisto di un defibrillatore per il Teatro che ci ospita con il quale abbiamo avviato una proficua collaborazione.Come sempre fondamentale l’apporto dei soci.