T2425EN Logo RGB      

 

Accolti dagli amici belgi in una atmosfera estiva, con sole fisso e temperature fino a 30° C, italiani, francesi e tedeschi sono stati coinvolti in una visita insolita di B ruxelles, una città che oltre all’ineguagliabile Grand Place offre un ampio scorcio sugli ultimi due secoli di tecnologia ed architettura, su cui il programma ha particolarmente insistito.

Venerdì la visita al Museo ferroviario (Train World, alla vecchia stazione di Schaerbeek) ha proposto la ricostruzione di un’epoca in cui il Belgio ha raggiunto il primato nella rete ferroviaria, protagonista del grande sviluppo industriale del Paese nella seconda metà dell’Ottocento, unico dopo l’Inghilterra. Un pranzo all’Atomium ha fatto rivivere l’atmosfera della Esposizione universale del 1958, di cui restano con la curiosa costruzione in alluminio, l’insieme dei padiglioni, che ospitano musei e mostre ed il parco. Un monito per la nostra Milano è inevitabile sentirlo.

Sabato l’incontro con l’opera di Victor Horta, nella sua casa museo a St. Gilles, trionfo di un liberty ragionato fin all’ultimo particolare e così vicino alle realizzazioni del nostro Galileo Chini, forse per lo stesso amore per l’oriente. E infine la basilica del Sacro Cuore a Koekelberg, santuario nazionale iniziato durante la guerra, oggi simbolo dell’anelito di pace dell’intero popolo belga.

Un piccolo ma interessato gruppo di soci ha sfidato l’ora e il traffico per onorare il lavoro di un centro di ricerca applicata che rappresenta il meglio della tecnologia italiana applicata al settore ferroviario, inserendosi tra l’altro nella storia del rapporto tra Firenze e le ferrovie, dominato nei decenni di impostazione del programma dell’alta velocità dagli uffici di progettazione materiale, trazione ed elettrificazione. All’Osmannoro, unito alla rete ferroviaria dalla sopraelevata che passa accanto all’aeroporto senza fermarvisi, si provano ogni giorno i nuovi (e vecchi) treni per assicurarne la circolazione in condizioni di totale affidabilità e si sperimentano le ferrovie del futuro.

Viareggio sta tentando, con diverse iniziative, tra le quali è stata di grande rilievo la fiera nautica della scorsa settimana, di recuperare il suo rapporto col mare, la storica passeggiata e un turismo più curato. Con l’apertura – nel 2006 – del Museo della Marineria (un’idea che risaliva addirittura la 1920) ha ripreso vita lo storico edificio del Mercato del Pesce, sul Lungo Canale Est, opportunamente restaurato, con un’esposizione di cimeli, reperti e documenti suddivisi in diverse sezioni destinate ad essere ampliate nel corso del tempo.

Particolare interesse riveste la sezione dedicata agli strumenti dell’artigianato dei cantieri navali al tempo della vela, dove sono raccolti gli attrezzi da lavoro dei maestri d’ascia, dei calafati, dei segantini, dei fabbri e dei bozzellai, con i quali gli artigiani viareggini realizzarono stupendi velieri, ammirati in tutti i mari per grazia ed eleganza degli scafi e per indiscusse doti nautiche. Quelle stesse che i cantieri, diffusi in tutta la zona, rappresentano ancora oggi. Un reperto particolarmente interessante è il cannocchiale ( appartenuto al poeta inglese Shelley, che scomparve in un naufragio davanti a queste coste. L’incontro con gli amici del RC Viareggio Versilia ha completato la visita alla costa più vicina a Firenze, cui sono legati numerosi ricordi di vacanze più o meno lontane.

Per il nostro presidente ritrovare l'amico e compagno di studi Riccardo Petroni è stata un’occasione per ripercorre insieme con lui la storia di una generazione. Partendo dalla sua passione per gli eterni Beatles, Petroni – che è stato membro del Rotaract – ha raccontato della sua carriera nel mondo bancario e l’impegno per la realizzazione e gestione della sede della comunità di San Patrignano in provincia di Trento, aiutandoci a ritrovare il filo di una vita che – a molti ragazzi degli anni 50 e 60 – comincia ad aver bisogno di essere raccontata, proprio da quel colpo di fulmini per i Quattro di Liverpool.

Da quando aveva 11 anni (1962) Petroni si è dedicato a rintracciare edizioni e brani inediti dei Beatles che ora fanno parte di una originale e preziosa collezione fino a divenire un punto di riferimento in tema, come dimostrano le recenti iniziative di Rovereto dove, due anni fa, ha proposto una rilettura dei Beatles in chiave jazz. La passione per la musica che non deve aver interferito con gli studi, è laureato in Economia e Commercio a Firenze, né con la carriera che lo ha visto direttore di banche e aziende multinazionali, portandolo a viaggiare in tutto il mondo prima di una nuova svolta, a 57 anni, quando decise di dedicarsi a tempo pieno al volontariato presso il Carcere di Rovereto e nella comunità di recupero giunta nel frattempo in Trentino.

L’avv. Paolo Tiezzi Mazzoni della Stella Maestri (foto DF) fiorentino, 63 anni, è assessore alla cultura a Torrita di Siena, splendido borgo a due passi da Montepulciano. Avvocato, già assistente di diritto civile col prof. Carresi, è stato presidente dell’Ordine degli avvocati a Montepulciano dove è socio e pastpresident del locale Rotary Club. Appassionato bibliofilo, collezionista di Cinquecentine, ha fondato la Società Bibliografica Toscana e l’Istituto per la valorizzazione delle abbazie storiche della Toscana.

Di queste ultime egli ha descritto il contesto storico e culturale ma soprattutto la necessità che siano conosciute e valorizzate poiché autentici centri di irradiazione della nostra più autentica tradizione, anche sociale. Nel dialogo coi nostri soci e nell’esposizione, aiutata da numerose immagini, Tiezzi Maestri ha permesso di conoscere meglio i luoghi descritti e – ci pare di scorgere – una passione autentica per un’esplorazione non passiva del nostro territorio.

Claudio Conese ha affrontato il tema dell’ambiente nell’attuale fase demografica e climatica considerando come, in prospettiva 2050, Asia e Africa saranno le aree più popolate del mondo riproponendo il tema della sovrappopolazione unito a quelli del tenore di vita, dello spreco e dell’inquinamento tipici delle società industriali.

Mancheranno le risorse? Già oggi dopo 6 mesi, ogni anno, sono utilizzate le risorse prodotte per cui si consumano le riserve, in primo luogo energetiche del pianeta accumulate nei millenni. Per questo la ricerca analizza e sviluppa le risorse alternative, vento e sole, energie rinnovabili e non esclude il ricorso al nucleare.