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In attesa della lotteria che il Club organizza nella festa degli auguri di giovedì prossimo, la presidente fiorentina dell’AIRC Anna Marchi Mazzini e il ricercatore Tiziano Marzo hanno descritto il metodo di lavoro dell’Associazione e il desiderio di convincere che negli obiettivi di ricerca “ognuno deve metterci il proprio contributo”. contributi, presidente AIRC Firenze. Tiziano Marzo, chimico, ricercatore AIRC a chimica industriale (Università di Pisa) ha avuto un interessante scambio di opinioni con il presidente Tonelli sulla limitatezza delle risorse e sul ruolo di enti come l’AIRC che sopperisce aiutando giovani ricercatori. Marzo ha raccontato la sua storia, fatta anche del milione di euro speso in 5 anni dall’Associazione per i suoi studi. Studi – ha sottolineato il presidente – che, se non trovano finanziamenti, si bloccano. Grazie all’AIRC, però, ha concluso Marzo nulla viene perso e anche quando alcuni progetti si concludono non è infrequente che i ricercatori vengano lanciati in altri ambiti, rinnovando il metodo appreso durante l’attività con l’AIRC.

Nel pomeriggio, nella Basilica di San Miniato al Monte il Firenze Est ha riunito – insieme con la Comunità Monastica di San Miniato – il Coro La Martinella (diretto da Ettore Varacalli) e il Free Music Ensemble Gospel Chair (diretto da Barbara Calamai). Il concerto, dedicato a canti natalizi della tradizione gospel ed europea, ci ha introdotti nell'atmosfera della festa riscoprendone i valori spirituali attraverso il linguaggio universale della musica.
Chiesa stracolma oltre 300 persone. Cori bravissimi. I monaci hanno introdotto la serata con i loro canti gregoriani, il nostro Fabio Azzaroli ha presentato i cori e il significato dell’evento. Dopo l’ultimo brano (“Il Signore delle cime”) eseguito a cori riuniti, il Presidente ha ringraziato tutti i coristi consegnando loro una spilla appositamente predisposta per il Service Rotaract che si stava svolgendo contemporaneamente a favore della Flo Concept, una ONLUS che si occupa dell’inserimento di persone svantaggiate nel mondo del lavoro.

Con l’acquisto delle spille il Club ha potuto così contribuire direttamente al Service del nostro Rotaract. Alla fine dell’evento sono state raccolte offerte per il Service relativo al restauro della Cappella Lorenzini al cimitero delle Porte Sante.

Enzo e Federico Marinelli sono stati tra i protagonisti della difficilissima impresa di restaurare le porte del Battistero, destinate ad essere conservate nel museo dell’Opera del Duomo per evitare i danni della corrosione ed allo stesso tempo realizzare una copia degli originali per sostituire le porte rimosse, progetto interamente finanziato da fondi privati messi a disposizione da benefattori di ogni parte del mondo, diversi per fede religiosa, politica o sociale ma uniti dai valori della filantropia, dell’amore per l’arte e per la cultura. La Guild of the Dome è la Confraternita che al pari di quelle fiorentine di un tempo porta avanti questo messaggio di umanità, di speranza e di amore.

E’ con queste straordinarie capacità che i nostri relatori hanno ripercorso la loro esperienza mettendola a disposizione dei presenti che – d’ora in avanti – passando tra Duomo e Battistero, in quell’area che nei giorni di vento è forse la più fredda di Firenze, sentiranno ugualmente la necessità di fermarsi e guardare le porte del Ghiberti, non come turisti ma come consapevoli abitanti di questa città e magari, come suggerisce la diapositiva sotto, tratta dalla conferenza di oggi, a entrare in Battistero, luogo fondativo della città.

Visitare la mostra del Cinquecento a Firenze è stata una stupenda occasione per approfondire uno dei momenti più alti della pittura e scultura italiana e scoprire quanti artisti hanno contribuito a fare di Firenze, come ha detto il presidente Tonelli, un “faro che ha illuminato per i secoli a venire l’arte”. Tra loro, nella mostra in corso dal 21 settembre 2017 al 21 gennaio 2018 a Palazzo Strozzi Michelangelo, Bronzino, Giorgio Vasari, Rosso Fiorentino, Pontormo, Santi di Tito, Giambologna, Bartolomeo Ammannati rappresentati da una settantina di opere.

Nel percorso della mostra che sta riscuotendo un grande successo e che è stata curata da due illustri storici dell’arte, Carlo Falciani ed Antonio Natali, gli amici presenti sono stati accompagnati da Cristina Acidini. Come sempre il fascino delle spiegazioni della nostra socia hanno coinvolto tutti e condotto l’attenzione verso il complesso dell’esperienza rinascimentale che non è solo artistica ma anche meravigliosamente umana.

Anche quest’anno il nostro Club – per la terza volta consecutiva – ha sostenuto un giovane, il giurista David Grifoni, specializzando a Londra, per partecipare al RYLA internazionale organizzato a Parigi dall’amico past-president del RC Paris La Défense Coubevoie Daniel Haumont. Riportiamo le impressioni del nostro inviato col quale ci complimentiamo. Ad maiora!

Solo due giorni, pervasi da vivo entusiasmo e ritmi serrati, e l’edizione parigina del Ryla Internazionale è stata capace di lasciare una profonda impronta nell’esperienza e nei sentimenti di tutti i partecipanti. Durante questa mia esperienza, ho avuto modo di constatare come il Rotary abbia oggi non solo l’ambizione, ma anche gli strumenti per guardare al futuro. Lo hanno dimostrato l’alta preparazione di tutti i docenti chiamati ad intervenire ai lavori e, nondimeno, la sorprendente inestinguibile dedizione con cui essi si sono dedicati a trasmettere il loro messaggio.

La visita al Tempio Ebraico di via Farini è iniziata sotto la guida dell’arch. Renzo Funaro, presidente dell’Opera del Tempio Ebraico  e della prof.sa Dora Liscia Bemporad, direttrice del Museo Ebraico. La Sinagoga di Firenze, che tutti riconosciamo da lontano per il colore verde della cupola, fu realizzata in soli sei anni ed inaugurata nel 1882, esempio di una nuova visione del culto ebraico, non più circoscritto e quasi nascosto in edifici privati ed adibiti a civili abitazioni come avveniva nei ghetti ma esposto al confronto delle altre fedi religiose.

Fu certamente abile l’architetto Marco Treves a progettare un’opera così grandiosa, ma allo stesso tempo così rispettosa del panorama fiorentino nel quale il Tempio Ebraico si inserisce in armonia con le nostre Chiese gotiche e rinascimentali. La visita è proseguita nel Museo Ebraico dove sono raccolti gli oggetti per il culto, usati per particolari cerimonie, e dove è ospitata la sala della Memoria dedicata alla tragica storia della Shoah. L’occasione di questa visita permette anche di assegnare un nostro contributo per restaurare una delle vetrate del tempio danneggiate durante l’alluvione e fare sì che il Rotary sia ricordato anche tra chi frequenta la sinagoga.