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La XXXIX riunione quadrangolare dei club contatto di Firenze Est, Paris La Défense, Wiesbaden Rheingau e Bruxelles Ouest si è svolta quest’anno a Parigi con un programma che ha favorito gli incontri tra amici vecchi e nuovi. Giovedì sera siamo stati accolti, a piccoli gruppi, da rotariani locali, anche a casa di qualcuno, un privilegio che – insieme con il superamento di ogni distanza linguistica – ha garantito un contatto diretto e una prospettiva unica sulla vita dei nostri ospiti. Venerdì la giornata ha offerto un incontro a Coubevoie, in comune e presso un magnifico parco lungo la Senna. La città di Courbevoie, che ospita il quartiere modernissimo della Défense, si trova lungo il fiume di Parigi in linea con la grande arteria che parte dall’Arco di Trionfo di Place de l’Etoile (oggi intitolata al liberatore della Francia Charles De Gaulle) attraversa Neuilly e il suo storico ponte per raggiungere di nuovo la Senna e la Grande Arche, l’arcata quadrata che chiude la prospettiva dalla città ottocentesca a quella modernissima dei grattacieli.

Il panorama dalla Défense, è mozzafiato, abbracciando tutta Parigi, dalla Torre Eiffel al Sacro Cuore. Una seconda sorpresa l’incontro con la nostra Claudia Caluori, la giovane avvocato che il Firenze Est ha inviato tre anni fa al RYLA internazionale organizzato a Parigi dall’amico Daniel Haumont e divenuto un appuntamento tradizionale della nostra azione per i giovani. Si svolgerà anche nel 2018 nell’ultimo fine settimana di novembre. Claudia sta concorrendo ad una nuova avventura rotariana per una borsa di studio sulla pace che il nostro club sostiene presso il R.I.

La sera abbiamo celebrato la cena di gala alla sede dell’UNESCO, l’organizzazione internazionale della cultura dove abbiamo visitato il palazzo costruito a pochi passi dagli Invalidi e dalla Scuola Militare. L’UNESCO nacque da un’idea di 41 plenipotenziari alleati durante la II Guerra mondiale, tutti rotariani. Oggi alcuni rotariani di diversi paesi rappresentano l’organizzazione presso l’UNESCO. Uno di loro, il francese Cyril Noirten, ha rivolto, insieme con la governatrice del Distretto 1660 Françoise Durand, un discorso sulla collaborazione internazionale e in particolare nei campi culturali di cui l’UNESCO è presidio. Ogni anno, in marzo, si tiene a Parigi una conferenza sui rapporti tra UNESCO e Rotary.

La serata ha permesso anche al Club francese di effettuare – con congruo anticipo – il passaggio di consegne tra il presidente 2017-2018 Bernard Accart, farmacista, vice-sindaco di Courbevoie e il presidente 2018-2019 Ralf Porzel, grafico e figlio d’arte poiché il padre è socio del RC Wiesbaden Rheingau. Bernard E Ralf Porzel durante il passaggio di consegne che ha contenuto un significativo valore internazionale perché Ralf, tedesco, guiderà il club francese per un anno. Ma c’è di più: Ralf Porzel parla perfettamente italiano e alla passione per la nostra lingua deve la conoscenza di sua moglie, Christine, francese, incontrata a Roma durante i corsi di italiano. Il prossimo anno, considerando che a presiedere il club belga di Bruxelles Ouest sarà Azelio Fulmini, un professionista umbro da anni in Belgio, sarà dunque un anno in cui si parlerà italiano in tre dei quattro club della Quadrangolare, annunciata a Firenze dal 7 al 10 giugno 2019.

La commissione organizzatrice è già al lavoro per quella che sarà la XL edizione a 4 e la cinquantesima a tre. Come sempre i club contatto hanno discusso un’azione comune. Da parte francese è stata proposta la partecipazione all’impegno che da Parigi sta sviluppandosi in Senegal, sostenendo l’azione di Eaux sans frontières, un’organizzazione aiutata dal Rotary impegnata a costruire pozzi in aree minacciate dal deserto. Si è discusso molto anche di questioni interne. I nostri club contatto sono meno numerosi (40-50 soci) e hanno situazioni diverse. Parigi ha inglobato un paio d’anni fa un club vicino mentre Bruxelles Ouest, come ha spiegato il past president Paul Creusen, ha vissuto una fase complicata dal desiderio del distretto di ridurre il numero di club nella regione brussellese mediante raggruppamenti. Per mantenere l’autonomia Bruxelles Ouest ha raggiunto un accordo con Bruxelles Est per unire i programmi e le azioni aperta a future sinergie con tutti i 15 club della regione. Sì, a Bruxelles ci sono meno club che a Firenze nonostante la città abbia più del doppio degli abitanti. C’è di che riflettere.
Bellissima la giornata di sabato, al mattino all’Opera, un teatro straordinario, tutto dedicato alla lirica in cui ovunque si sente l’amore per il nostro bel canto; al pomeriggio e in serata al castello di Vaux Le Vicomte, nella zona di Melun, ben fuori Parigi, in una campagna meravigliosa e con un giardino quasi unico. E’ la più grande proprietà privata aperta al pubblico in Francia, gestita da una famiglia che ne ha fatto l’attrattiva per oltre 300.000 visitatori l’anno. La sua costruzione si deve a Fouquet, il ministro delle finanze di Luigi XIV, odiato dal collega Colbert, arrestato da Dartagnan e morto in carcere a Pinerolo, allora parte della Francia.

Come indicato dal presidente Tonelli, attento storico del sacrificio, anche sanitario, della I Guerra Mondiale, il castello ha ospitato in quegli anni durissimi un ospedale militare che le immagini documentano anche nella foto  in cui compare anche sullo sfondo la bandiera italiana. Sotto quell’insegna, nella II Battaglia della Marna (1918) combatterono 24000 italiani di cui oltre 9000 uccisi o feriti. Un sacrificio di cui si parla poco ma che fu decisivo per le sorti del Fronte Occidentale, rimasto nella mente di generazioni di studenti per il romanzo di Remarque Niente di nuovo sul fronte occidentale. In quel niente di nuovo la tragedia della guerra di posizione. Un Carso dove si parlava francese, a due passi da Parigi.
Ma sabato sera, nella pace europea di oggi, ecco i fuochi d’artificio a chiudere una giornata perfetta… credevamo. Il ritorno a Parigi, infatti, è stato complicato dal traffico sulle tangenziali che a mezzanotte sembravano in un’ora di punta. Avremmo appreso che alle 20.45, poco lontano dall’Opera, dove eravamo stati al mattino, un fanatico aveva accoltellato cinque persone, uccidendone una al grido di Allah akbar! prima di essere colpito a morte dalla polizia presente in forze. La pace sempre in pericolo ci è apparsa allora come il bene massimo da tutelare e la ragione vera dello stare insieme dei rotariani della Quadrangolare, come testimoniano i sorrisi dei quattro presidenti sulla terrazza dell’UNESCO con la torre Eiffel sullo sfondo. 
Sulla via del ritorno alcuni di noi hanno avuto la possibilità di avvicinarsi all’arte. Un gruppo, guidato da Giuliano Sistini, ha visitato la mostra dell’artista rotariano Paul Henri François de Guillotin (1905-1968)  mentre Marco Minucci ha partecipato a Longchamp alla corsa che ha visto ottimo quinto il cavallo Power Best della scuderia Millennium di Firenze. Parigi non cesserà mai di sorprendere con attrattive per tutti e il Rotary per le occasioni che suscita.