T2425EN Logo RGB      

 

"Quel Cielo di Lombardia, così bello quand'è bello, così splendido, così in pace." (A. Manzoni, I Promessi Sposi, cap. XVII). Dovremmo cominciare così il racconto delle nostre giornate francofortesi perché da quelle parti, come nella terra di Renzo e Lucia, quelle, abbastanza rare, giornate di cielo terso sono meravigliose. E così è stato per noi, camminare lungo il Meno, entrare nella casa di Goethe, visitare la sede della BCE, percorrere le strade degli antichi romani e ritrovare gli amici della Quadrangolare, in pace. Un risultato che noi europei condividiamo da quasi ottant’anni, tanto da non ricordarci che non sempre fu così e che i nostri padri e nonni combatterono talvolta gli uni contro gli altri. C’è così una targa nella piazza principale di Francoforte a ricordare che nei cinque anni della II Guerra Mondiale la città subì 33 attacchi dal cielo finendo distrutta e bruciata e togliendo la vita a oltre 14.000 persone. A quanti pensassero che la Quadrangolare non li riguardi, si pensi a come oggi sia facile, anche grazie a queste iniziative, il dialogo tra europei che non è il prodotto scontato di una convergenza economica ma una precisa volontà di pace nella dignità.

Capitale economica della Germania, Francoforte nacque sul guado (Furt) che da tempo immemore al suo Ponte Vecchio fa da base sicura. Commerci da ogni parte ne assicurarono la neutralità tra i mille principati tedeschi e la sua organizzazione repubblicana la resero ideale per l’incoronazione degli Imperatori del Sacro Romano Impero fino all’arrivo di Napoleone. Anche dopo, però, nel 1848, la prima rivoluzione democratica la rese sede del primo Parlamento germanico. Oggi sede di grandi banche, a cominciare dalla Bundesbank e della Borsa nazionale, Francoforte ospita la Banca Centrale Europea, l’ente che decide le sorti dell’Euro e conseguentemente gran parte delle nostre. 

La casa natale di Wolfgang Goethe, ricostruita con precisione, ha quindi accolto il nostro gruppo per una tipologia di restauro tipica della Germania moderna: rifare dov’era e com’era. Sono state così raccolti da musei e donazioni private oggetti, mobili e quadri che inseriti nel contesto di una casa familiare del Settecento chiariscono come vi si vivesse. Precisissima la ricostruzione delle tappezzerie e dei colori delle pareti. Il sig. Krüger, che se ne è occupato con la sua ditta negli ultimi anni, ha spiegato la ricerca dei materiali e dei colori, tratti da motivi di quadri e altri documenti dell’epoca ma anche derivati da piccole fortune come un foglio di carta da parati trovato a far da base a un cassetto.

La visita alla BCE ha permesso di scoprire i segreti dei tanti metodi anticontraffazione che sono contenuti nelle nostre banconote, parlare della diffusione e presenza dell’Euro nel mondo e di cosa faccia la Banca così importante che alla domanda se conoscessimo i nomi dei governatori delle rispettive banche centrali, pochissimi hanno risposto mentre tutti sanno chi presiede la BCE. Purtroppo nessun souvenir dalla Banca… chi si aspettava doni in contanti ha solo potuto sperimentare il bancomat che non addebita commissioni, di per sé un privilegio che tuttavia resta un unicum, come unico il listino del bar interno dove un caffè costa 80 centesimi. Non lo abbiamo assaggiato ma il sapore dev’essere di potere.

Ma torniamo alle ricostruzioni. Abbiamo visitato il castello romano di Saalburg, ricostruzione fedelissima di un campo imperiale del I secolo situato nel Limes, l’area di confine tra Romani e Germani, i popoli che qui si incontrarono e scontrarono definendo fin da allora alcune caratteristiche della Germania attuale. 

E proprio sul monte più alto dell’Assai, il Fedelberg,  si trova la ricostruzione del castello romano come ci ha raccontato l’archeologa dott.ssa Klee fu finanziata dall’imperatore di Germania Guglielmo II a fine Ottocento sulla base degli scavi del prof. Jacobi, l’archeologo che scoprì il posto e si interessò al modo di vivere degli antichi nella sua terra. Anche qui le modalità di ricostruzione sono diversissime da quelle perseguite in Italia o in Grecia, dove le vestigia antiche non sono quasi mai rifatte ma lasciate come ritrovate o rimaste. Ne esce un senso di immersione totale in un mondo scomparso in cui ritrovare le nostre radici.

Nella serata finale la soddisfazione della comune azione a favore di un progetto condiviso, nel caso quello italiano scelto a Firenze lo scorso anno per l’Ospedale di Santa Maria Nuova e l’ormai completato progetto tedesco della End Plastic Soup che ha ottenuto anche l’appoggio del Distretto 2071. Se ne è discusso nella riunione di lavoro della domenica mattina insieme con il nuovo progetto, presentato da Wiesbaden in appoggio all’organizzazione Mary’s Meals in Zambia, con uguale obiettivo del nostro Rise Against Hunger anche se con metodologia diversa. Wiesbaden ha poi riassunto nuovamente quanto detto ieri sera s End Plastic soup . il progetto è finanziato per tre anni a partire da giugno 2023 . Oltre alla parte di pulizia finanzia una forma di educazione nelle scuole e un supporto alle istituzione per la gestione del ciclo di raccolta. Sperano che una volta pulito il lago bosniaco affogato nella plastica se ne possano occupare da sé.

Preoccupazioni per il futuro desta la riduzione del numero dei soci. A Bruxelles, con 32 soci, stanno riducendo le riunioni un paio al mese. Non di meno sono pronti alla prossima Quadrangolare che si svolgerà a Bruxelles dal 29 maggio al 1° giugno 2025. Se ne occupa il past president Norbert De Clercq, rotariano tra i più esperti, più volte con noi in Italia. Avrà come argomenti l’Art Noveau , la scoperta di una Bruxelles “segreta” e il ripristino dell’accoglienza in famiglia la prima sera.

Anche i francesi hanno subito un forte ridimensionamento dell’effettivo club da quasi 50 soci a 25. Ne sono entrati recentemente 3 e ora sono 28. L’annata si è focalizzata nel riorganizzarsi e nel cercare il modo migliore per mantenere quelli che sono rimasti conciliando anche le esigenze personali che hanno portato a scegliere di vedersi la sera e non per pranzo come di loro solito. Tra le forme di allargamento dei club anche quello dell’ingresso dei coniugi, già esistente da noi e sperimentato positivamente a Wiesbaden dove è comunque forte la presenza dell’Inner Wheel, che ha celebrato praticamente negli stessi giorni in Inghilterra i cento anni.

Come ogni anno il Premio Testimonianza – Barbara Bona ha indicato persone ed organizzazioni che si impegnano al di là del proprio dovere a favore di chi ha bisogno. E non si tratta di slanci momentanei ma di un’attività costante che la società richiede perché le necessità sono tante. Come ha detto nel ringraziamento Luigi Maria Pernice, Presidente Associazione Pane Quotidiano, il premio “permetterà poi di essere ancora più incisivi nelle nostre attività istituzionali di contrasto alla povertà ed all'esclusione sociale per cause economiche” aggiungendo la soddisfazione di aver “dato la possibilità di illustrare agli intervenuti le attività del nostro Pane Quotidiano, che evidentemente non tutti conoscevano” nonostante sia attiva a Firenze dal 1898 fornendo aiuto alimentare a chi ne ha bisogno, agendo con discrezione ed efficacia.

Premiata anche la ATT (Associazione Toscana Tumori) che interviene con assistenza medica ed infermieristica presso i pazienti oncologici cercando di migliorarne la qualità della vita, in una situazione tanto difficile e alleviando le sofferenze anche delle loro famiglie, spesso attanagliate dalla solitudine.

Terzo riconoscimento al Soccorso Clown, che sostiene l’animo dei pazienti, specie i più piccoli montando i suoi spettacoli anche negli ospedali. Già Esculapio, tra i semplici consigli ai suoi pazienti, inserì il teatro come parte delle cure loro rivolte. E’ evidente che l’amore, di cui oggi hanno dato testimonianza i premiati, è stato ben compreso da tutti: pane, assistenza e un po’ di buon umore. Non è semplicismo buonista ma qualcosa di cui tutti hanno bisogno di dare e ricevere, giorno dopo giorno.

Nel corso della serata l’assistente Francini ha portato i saluti del Governatore, che una volta di più si è fatto vicino alle nostre iniziative. Le motivazioni della Commissione, presieduta da Piermassimo Spagli, sono state lette da Giovanni Petrocchi (a sinistra alla consegna ATT) Fabio Azzaroli e Giuseppe Ferraro.

Rielaborato quest’anno il logo del premio, grazie alla abilità di Riccardo Penco che vi ha riunito gli elementi della scultura di Bino Bini che un tempo veniva consegnata col premio.

La serata si è conclusa con tanti nasi rossi, segno del passaggio dei clown, compresi la presidente e l’assistente governatore colti dall’immagine sopra a destra.

Rotarctiana e interactiana del Firenze Est, laureata in Scienze politiche, Deborah Lobascio, ha ricoperto importanti incarichi in aziende internazionali, dalla Philips alla Inditex. Decisiva, anche per il suo ritorno in Italia, la collaborazione con Roberto Cavalli. Recentemente scomparso, lo stilista, artista come l’ha definito meglio Deborah, è stato uno degli incontri più significativi della sua vita dal quale ha imparato moltissimo.

Sempre alla ricerca di nuove sfide professionali, la nostra relatrice ha poi accolto la richiesta del fratello di occuparsi della Pasticceria Cesare, del quale abbiamo assaggiato alcune prelibatezze. E’ stato un ritorno in una famiglia da sempre impegnata nei pubblici esercizi.

Tra le attività più personali il teatro, in particolare insegnarlo a bambini piccoli, già a 3-4 anni. E la più antica forma espressiva della creatività umana dà frutti eccezionali. Ma di questo, come ha detto la presidente Manetti, si riparlerà perché il legame del nostro Club col teatro è sempre in prima pagina

Risalendo la valle del Magra l’incontro con Pontremoli, avamposto toscano in una terra tra Emilia e Liguria che si estende da Montignoso al Passo della Cisa, è dei più rasserenanti: tempo splendido, tanti turisti ma calmi e l’atmosfera del barocco cui la giornata è dedicata attraendo visitatori in ville e palazzi normalmente non visibili. C’è tutta la ricchezza del nostro Paese e la gioia di una gastronomia (gli eterni testaroli) che non tradisce. Accolti dal RC Pontremoli al quale abbiamo restituito la visita autunnale a Firenze, abbiamo goduto della guida eccezionale dell’amico Andrea Baldini che dal Museo delle Steli in avanti ci ha regalato una full immersion nella storia della Lunigiana.

Ci sono comportamenti normali, mettersi o levarsi gli occhiali, che raramente consideriamo importanti. Non è così, specialmente quando avresti bisogno di un occhiale e non lo trovi, come accade, non perché li abbiamo nascosti da qualche parte ma semplicemente perché non ci sono. E’ il caso di nazioni in difficoltà, in Africa specialmente, dove volontari dei Lions li portano dopo un attento esame delle raccolte di occhiali vecchi che vengono svolte in Italia (a Firenze tramite il nostro Leonardo Tulini nel suo negozio di ottica) concentrati poi a Torino dove vengono ricostruiti, ripuliti, riadattati. Questa sera anche noi abbiamo contribuito.

Ma c’è di più: il dott. Roberto Volpe e l’istruttore Massimiliano Tagliati ci hanno condotto nel mondo degli sport per non- e ipo-vedenti che animano una parte importante del movimento paralimpico. Tramite le attività sportive, alcune delle quali affascinanti, come le immersioni, gli ipovedenti così come i ciechi apprendono a muoversi con fiducia verso le proprie capacità, assistiti ma solo per quanto necessario, recuperando autonomia e coscienza di sé, psicologicamente ma anche spazialmente. Non è un miracolo ma l’applicazione costante di tecniche ormai consolidate e di un profondo legame con gli istruttori e gli assistenti che ricevono a loro volta un grande senso di appartenenza a un’umanità che non si arrende.

Claudia Caluori ha presentato nella tavola rotonda l’attività svolta e i significativi risultati raggiunti per quinta volta col corso di mediazione. Ha preso poi la parola Antich, che ha ringraziato quanti hanno collaborato al progetto. Quest’anno i corsi hanno avuto il patrocinio del Distretto del quale si spera possa esserci maggiore coinvolgimento. Era presente significativamente il Governatore incoming Pietro Belli col presidente della Commissione Pace Mario Fanfani. Antich ha spiegato il ruolo del mediatore e promotore di pace, aggiungendo che il Rotary stesso, per la sua terzietà, favorisce la cultura della mediazione dei conflitti.

Ha quindi preso la parola il Magg. della CRI Riccardo Toti che ha parlato delle leggi nate sin dall’800 per garantire sul campo di battaglia l’assistenza ai feriti e ai civili. Anche qui la terzietà della CRI, la sua neutralità dalle parti, consente di raggiungere risultati egregi nelle trattative di mediazione nei conflitti. Ha anche accennato alla validità delle azioni svolte dalla CRI in caso di calamità naturali. La Presidente Manetti ha ringraziato tutti i partecipanti all’attività congratulandosi per il lavoro svolto e ha quindi dato il via alla consegna degli attestati di partecipazione

In proseguimento, dopo il suono della campana al posto degli inni è stato proiettato il filmato relativo all’evento di confezionamento pasti del 23 marzo con Rise Against Hunger al quale il nostro club ha partecipato come club capofila con quattro soci e quattro soci del Rotaract. La Presidente ha sottolineato quanto sia importante agire e collaborare in amicizia tra i club per raggiungere per raggiungere obiettivi importanti quali quello dello scorso sabato.

Parola conclusiva a Kevin Donvito del nostro Rotaract, che ha brevemente presentato il suo progetto FUTURIA, un pacchetto di seminari e di laboratori sull’intelligenza artificiale. Seguendo le istruzioni del QR Code qui accanto si può accedere alla descrizione del progetto.