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L’Harry's Bar è uno dei locali più famosi di Firenze. Inaugurato nel 1952 da Enrico Mariotti col nome suggeritogli da Giuseppe Cipriani, titolare dello storico Harry's Bar di Venezia da cui la storia di questi locali era cominciata vent’anni prima. Il nome Harry nasce dalla gratitudine verso un giovane americano che fu aiutato da Cipriani a ritornare in patria. Un nome divenuto poi un marchio di qualità in altre città del mondo, dove imprenditori indipendenti ne hanno sviluppato altri locali con la stessa insegna. Francesco Bechi ha ricordato la tradizione del locale, la sua clientela internazionale e alcuni dei collaboratori che ne hanno fatto la storia, spiegando poi alcuni dei piatti nati all’Harry’s Bar di Venezia e ripresi anche a Firenze oltre al celeberrimo Bellini servito come aperitivo.

Organizzato in collaborazione fra i Rotary Club dell'Area Medicea, l'Accademia dei Georgofili e l'Accademia Italiana della Cucina, con il patrocinio del Distretto Rotary 2071, il convegno ha raccolto alcune relazioni di studiosi toscani che hanno proposto uno speciale punto di vista sull’olivicoltura in un’annata che si sita dimostrando difficile per la produzione. Il Prof. Giampiero Maracchi, ora presidente dell’Accademia, ha aperto il convegno su “Clima e olivo” seguito dalla nostra socia Cristina Acidini che ha mostrato come l’olivo sia stato rappresentato nel corso dei secoli. Il dott. Paolo Pasquali ha toccato il tema del rapporto tra bellezza e mercato mentre il dott. Alfredo Pelle ha visto l’olio come “oro liquido: un cardine del mangiare”. Infine il Prof. Enrico Cini ha affrontato la questione della “sostenibilità del frantoio aziendale: risparmi e recuperi”. Soci ed amici si sono poi ritrovati al Museo Gucci per un aperitivo. Il Concorso Rotarolio, giunto alla XIV edizione, raggiungerà la fase finale all’inizio del nuovo anno.

Paolo Penco a nome della Commissione Assiduità e Affiatamento, ha esposto alcuni dati relativi agli ultimi 5 anni, sottolineando come le minori presenze si siano verificate a manifestazioni esterne e di altri Club. Da una ricerca effettuata dal past-president Marco Minucci, membro della commissione affiatamento e assiduità, dei 149 soci che si sono alternati negli ultimi 5 anni, 77 si sono dimessi (di cui con presenze minori del 20%: 43) mentre – compresi i nuovi soci – sono ancora attivi 72 soci (di cui con presenze minori del 20%: 31).

Ospitata nel simpatico ristorante “Outside” la riunione si è svolta a porte aperte giacché, con una formula innovativa, ha potuto essere ascoltata dagli avventori che all’ora di pranzo affollano la sala. L’appello e l’attività della Rotary Foundation è stato quindi proposto come esercizio di solidarietà e volontariato specialmente verso altri Paesi del mondo meno fortunati del nostro e – come ha sottolineato il presidente della commissione Simone Martini – ricordando che l’impegno nei campi della alfabetizzazione, sanitario e sociale non è qualcosa che riguarda gli altri o generiche associazioni ma che richiede a tutti un impegno diretto e personale nelle forme che ciascuno ritenga più adatte. Tra queste, ha ricordato Martini insieme col presidente e col tesoriere Giuliano Sistini due possono contribuire quest’anno a qualificare il Firenze Est con due obiettivi di aiuto alla fondazione che si ritiene siano facilmente raggiungibili.

“Uno dei mali del nostro tempo è non ascoltare. Ci siamo ridotti a sentire” ha detto il presidente Antich citando Riccardo Ripoli al Premio Testimonianza 2013, prima di dare la parola al Provveditore Andrea Ceccherini che partendo dall’opera quotidiana di ascolto dei bisogni della città ha spiegato la lunga storia della Misericordia. Da Pietro da Verona, in quel decisivo XIII secolo in cui Firenze fu scossa da lotte di ogni genere ma benedetta dalla santità (si pensi ai Sette Santi) e dall’arte (Dante, per citarne uno) e fino ai giorni nostri in una singolare coincidenza cronologica col Rotary al suo 110° anno.

Nell’omelia don Mauro Solbiati ha sottolineato il valore della preghiera per i defunti e della riflessione che ognuno può fare preparandosi ad affrontare l’infinito cui tutti siamo chiamati. Circa settanta i presenti, alcuni fedeli, anche turisti, che hanno vissuto con raccoglimento la Messa al termine della quale l’amico Orofino, presidente del R.C. Firenze Ovest, ha letto la preghiera del rotariano.

La celebrazione è stata condivisa con l’Area Medicea di cui era presente lo stendardo. Prima di lasciare la chiesa molti hanno visitato la vetrata cinquecentesca disegnata da Piero Perugino restaurata dal R.C. Firenze Est nel 1977 come segnala la targa posta accanto all’ingresso sud della basilica