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Firenze conosce da sempre alcune specialità di strada attraverso i tipici banchi dei trippai ancor oggi frequentati, specie all’ora di pranzo, per una ristorazione rapida ma di tradizione. Si potrebbe dire lo stesso del gelato e in una certa misura dei mercati rionali mentre chi frequenta il Mercato Centrale ricorda senz’altro le friggitorie con la polenta o i fiorentinissimi coccoli ma oggi i riferimenti storici non bastano.
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I soci riuniti in assemblea hanno ascoltato la relazione del tesoriere 2012-2013 dott. Giuseppe Rogantini Picco e del revisore dott. Simone Scenarelli continuando la riunione con un breve dibattito (interventi di Tredici, Villari, Cardinale Cortigiani, Verità, Cobisi, Minucci, Penco). Al termine il bilancio è stato approvato all’unanimità con l’astensione dei consiglieri dell’annata in discussione.
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Con il consueto raccoglimento un folto gruppo di soci, familiari ed amici hanno celebrato il ricordo dei nostri soci defunti nel giorno in cui la Chiesa ricorda tutti coloro che ci hanno preceduto in questo mondo. P. Rufino, rotariano anch’egli, ha celebrato la Messa nella storica Chiesa di Santa Maria Maggiore sottolineando nell’omelia l’amicizia che ancora ci unisce ai soci defunti, il cui esempio è fonte di aiuto per la nostra azione quotidiana.
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Con l’appello a riconsiderare la Prova delle Quattro Domande il past-president R.G. Gheri ha sottolineato, nel suo intervento, la necessità di ripensare il Rotary nell’attuale fase di crisi dell’associazionismo, criticando il rapporto con la Rotary Foundation e il ruolo del Distretto e degli assistenti del governatore. In tale quadro egli ha invitato a riflettere – anche se a suo giudizio con alcuni anni di ritardo – sulle dimissioni che hanno colpito il Club negli ultimi tre anni. Il past-president Giuliano Sistini ha chiesto di concentrarsi su principi comuni che – attraverso azioni concrete – possono unire persone diverse.
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I lettori dell'edizione internet de Il Fatto Quotidiano conoscono Ugo Bardi, docente presso la Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dell'Università di Firenze, per il suo blog dove affronta le sue osservazioni su un mondo che sta “cambiando rapidamente a causa dell'esaurimento delle risorse e del cambiamento climatico, e di come le nuove tecnologie rinnovabili ci possono essere utili per gestire il cambiamento che rischia di travolgerci”.
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Nonostante la città fosse divisa in due dal passaggio del Campionato del Mondo di Ciclismo ed una parte dei fiorentini rinchiusi addirittura dentro il circuito, un gruppo di Soci, consorti ed ospiti si sono ritrovati in Palazzo Vecchio per partecipare ad un viaggio in alcuni ambienti particolarmente preziosi: fra questi la Scala realizzata per volere di Gualtieri di Brienne e ricavata nello spessore della muraglia; lo Studiolo di Francesco I de’ Medici, il raffinatissimo Scrigno “di cose rare et pretiose” e lo Scrittoio del padre Cosimo I (più conosciuto come Tesoretto); infine l’imponente struttura a capriate che sorregge il soffitto a cassettoni del Salone dei Cinquecento.