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Il presidente Martini ha accolto i presenti attraverso la piattaforma zoom analizzando l’annata appena iniziata. Ancora in luglio la maggior parte delle riunioni si terranno via internet ma già il 16 saremo all’Ugolino, all’aperto, con la speranza di riprendere le riunioni in presenza a settembre quando la situazione epidemiologica, molto migliorata già nell’ultimo mese, lo permetterà. Tornare alla convivialità è uno degli obiettivi più forti del 2020-2021.

Anche per questo è stato deciso di limitare le relazioni, come accadrà già all’Ugolino dove la musica aiuterà a recuperare lo stare insieme. E’ tuttavia possibile che almeno una riunione al mese o ogni due mesi venga realizzata in via telematica per mantenere una opportunità in più, anche intercettando relatori lontani che così sarebbero resi accessibili. Anche per riunirsi col Rotaract la modalità telematica potrebbe rivelarsi significativa, ha detto Martini. Agli auguri per il nuovo anno del recentissimo past-president Stefano Selleri si sono aggiunte alcune informazioni sui service completati e quelli che attraverso opportuni accantonamenti (Quadrangolare, Libro dell’Anno) vedranno la conclusione quest’anno.

Un presidente sorridente ha inaugurato un meeting elettronico in cui ci siamo collegati con Marco Landi, nostro Premio Columbus e – come ha ricordato Monique Kraft – uno dei manager italiani di maggior successo nel campo delle tecnologie proprio in quell’America competitiva che negli anni 80 e 90 ha deciso il futuro dell’informatica. Sarà ancora così? Non è detto perché nella sfida dell’intelligenza artificiale ci sono altri attori, a cominciare dalla Cina e, in una certa misura anche la Russia, il cui leader V. V. Putin ha dichiarato tempo fa: Chi domina l’intelligenza artificiale dominerà il mondo.

Landi si domanda che uso si farà delle nuovissime tecnologie, positivo o negativo? E lo sconvolgente cambiamento sociale come troverà l’Europa? Forse impreparata giacché non appaiono all’orizzonte quei grandi progetti, industriali in primo luogo, che ne determinarono il successo al tempo della CECA, dell’Airbus e del GSM, tutte eccezionali idee comuni dell’Europa che oggi invece rischia di farsi colonizzare tecnologicamente. Capire l’intelligenza artificiale diventa in questo quadro assolutamente primario.

Landi la definisce “una continuazione della filosofia con altri mezzi per capire e imitare il funzionamento del cervello”. Perché la macchina apprende ciò che noi le diciamo, accoglie e gestisce i dati di tutti noi ma li mette a disposizione non solo degli utenti ma anche di chi controlla la tecnologia. Gli americani ci fanno affari d’oro ma gli altri? Vorranno imporci qualcos’altro? La risposta è semplice e nello stesso tempo così lontana dall’Europa di oggi: occorre un grande progetto dove tutti lavorino raggiungendo un obiettivo che definisca una rinnovata fantasia. Non è solo tecnica ma una questione di giustizia ponendo al centro l’uomo, etica e valori e non continuando a credere che con i giganti totalitari sia possibile lasciarsi andare.

Landi lo ha riassunto in una preoccupante vignetta (qui a destra, sotto il relatore in diretta dalla Francia).

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Arriva giugno e il momento del passaggio delle consegne, una delle più belle istituzioni rotariane che rimette in movimento i club di tutto il mondo verso nuove opportunità. C’è però molto di diverso nella cerimonia di quest’anno con la prima riunione in presenza dopo tanto tempo. Una liberazione che – all’aperto – ha permesso a tanti di ritrovarsi, pur tra le necessarie precauzioni.

Per Stefano anche la gioia di poter presentare due nuovi soci che da tempo attendevano la serata giusta. Il primo a essere presentato  l’ing. Daniele Berti, 59 anni, libero professionista. L’altro nuovo amico del Firenze Est è Tommaso Grasso, quarantenne imprenditore nella ristorazione, presentato da Francesco Bertini.

A Daniele e Tommaso il più sentito benvenuto. La serata è proseguita con i tradizionali regali. Prima però la consegna dei PHF ai prefetti Diana (secondo) e Spagli (primo). PHF anche a Michele Reali e il quarto PHF al presidente Selleri.Regali di Selleri al suo Consiglio, dal quale ha ricevuto una cravatta, una scatolina di legno a incastro difficilissima da aprire. Da tentare (virtualmente) a pagina seguente!

Assegnati anche quest’anno i Trofei di assiduità Massimo Galletti di Sant’Ippolito. I riconoscimenti – ispirati al governatore in carica alla fondazione del Firenze Est e il cui nome è inciso sulla nostra campana – sono andati a Giovanni Petrocchi (77% di assiduità in presenza) e a Sara Ermini (100% nelle riunioni in internet). Simpatica pergamena a Fabrizio Fantini che compie 40 di Rotary, sempre nel Firenze Est.

Oltre le 23 gli attesi discorsi dei presidenti.Stefano Selleri ha ripercorso un’annata difficile che ha vissuto due periodi ben distinti, prima e dopo l’arrivo della pandemia. Tristezza per le iniziative che non ci sono state, il RYLA, la Quadrangolare ma anche orgoglio per l’ottima organizzazione delle riunioni virtuali, sei delle quali sono state destinate ad analizzare – in diretta – le vicende del COVID-19. Soddisfazione anche per gli interclub telematici, tra i quali il ricordo del centenario della nascita di Lamberto Ariani, fondatore del Club. Prima del lockdown c’era stato tempo per festeggiare il 1000° numero del Bollettino, un traguardo che Topolino aveva raggiunto quando eravamo ragazzi. Ricordi incrociati di una vita di notizie rotariane e di svago ma anche consapevolezza del tempo che trascorre a va usato bene, come dimostrano i servizi realizzati specialmente a favore della lotta alla pandemia.

Allo scambio del collare, un emozionato Martini ha sottolineati la soddisfazione del rivedersi e di reincontrare dal vivo i suoi consiglieri che ha presentato, sottolineando l’intenzione di rafforzare il servizio alla comunità locale e l’adozione di un nuovo piano di azione visione pluriennale. Il 2020-2021 è un anno speciale per il Club che dopo 44 anni ha di nuovo un suo socio, Letizia Cardinale, quale governatore del Distretto, prima donna ad occupare il ruolo.

Giovedì prossimo Simone presenterà via zoom il programma dell’annata, di cui ha dato un anticipo con Seneca: ‘’Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa a quale porto vuol approdare’’ (Ignoranti quem portum petat nullus suus ventus est) una massima che congiunge la sua attività con il predecessore, entrambi innamorati del mare. Ultime battute da tutti per quanti erano a casa (lontani e/o prudenti), l’annuncio del Libro dell’Anno, che tornerà dopo 7 anni il prossimo mese e il saluto del socio onorario Eugenio Giani, che ha ricordato la sua militanza nel Premio Columbus, avviata da assessore comunale e proseguita da relatore colombiano. E sullo sfondo una Firenze in attesa di potersi davvero riprendere e che – da lontano – è davvero suggestiva.

Caminetto telematico organizzato dal Rotary Club Firenze Sud in Interclub con molti Rotary dell’Area Fiorentina sul tema “Il 2 giugno fra referendum e costituente” affidato al prof. Cosimo Ceccuti, già ordinario presso la Facoltà di scienze politiche “Cesare Alfieri” di Firenze, Presidente della Fondazione Spadolini - Nuova Antologia e direttore della rivista “Nuova Antologia”, dalla cui sede era collegato con gli amici presenti. Presieduta da Piero Germani del RC Firenze Sud la riunione, dalle 18:30 alle 20:30, presenti molti presidenti e soci di tutti gli RC dell’Area Fiorentina ha raccolto 97 persone in videoconferenza.

Per il Firenze Est sono intervenuti il socio onorario E. Giani e gli amici Antich – Cortigiani – Ermini - Isler - Manetti - Monaco - Reali - Selleri - Spagli; totale 10. Hanno gentilmente segnalato l’assenza: Arioli - Azzaroli - Cesaro - Cheng – Cobisi – Nesi – Tulini.

Il prof. Ceccuti ha ricordato il 2 giugno 1946, l’ansia dei giorni seguenti in attesa dei risultati del referendum e un’Italia divisa, col Nord repubblicano tranne il Piemonte, Sud e Isole per la Monarchia e Roma indecisa. Ma alcuni partiti avevano le idee chiare (sinistra e destra) e anche la DC – che pure aveva elettori divisi – di fatto propese per la Repubblica, sebbene De Gasperi evitasse di prendere una posizione ufficiale e lasciò liberi i propri elettori. Solo il 18 giugno la Cassazione dichiarava la vittoria della Repubblica ma De Gasperi aveva già assunto i poteri della transizione non lasciando a Re Umberto II che la via dell’esilio, sopportato con dignità e coraggio per 37 anni fino alla morte. In Italia intanto l’assemblea costituente eleggeva il prof. de Nicola, monarchico, capo provvisorio dello Stato. Si poneva mano alla scrittura della legge fondamentale con 556 deputati di cui DC 207, socialisti 115, comunisti, 104 dell’Unione Democratica e Qualunquisti.

Altri piccoli partiti completarono il quadro sulla base di un sistema strettamente proporzionale. L’alba della Repubblica non è facile ma l’Italia compirà in due anni – la Costituzione entrerà in vigore il 1° gennaio 1948 – scelte decisive: accettare il Trattato di Pace, entrare nel Piano Marshall e schierarsi a occidente, escludendo i comunisti dal governo; riconoscere l’autonomia della Sicilia e accordare uno statuto speciale all’Alto Adige in accordo con l’Austria. Se ci pensiamo bene quanto accade oggi è sempre in qualche modo conseguenza di quanto successe allora. Questo anche il senso della festività.

Barchetta Magica: un drone a vela sulla rotta di ColomboBarchetta Magica: un drone a vela sulla rotta di ColomboAll’ultima riunione dell’anno prima del passaggio delle consegne, il presidente Selleri ha voluto chiudere come aveva inaugurato – nel luglio 2019 – la sua annata, parlando di navigazione. Sulla rotta di Colombo, dopo i sottomarini automatici di un anno fa, ecco la ‘’barchetta magica”, definita un drone a vela. Nata dalla tesi dell’ing. Marco Montagni, la barchetta ha coinvolto un numero considerevole di ricercatori e rappresenta un tentativo tutt’altro che banale di ricerca accessibile e sostenibile.

Come ha spiegato l’ing. Boni la barchetta, di piccole dimensioni, è stata lanciata dalle Canarie in inverno che con l’aiuto di pannelli solari e antenne è riuscita a percorrere sotto controllo remoto ben 4.800 km in 4 mesi prima di perdersi a 1.000 chilometri dalla costa americana  in pieno lockdown.

La barca – che ha trasmesso dati scientifici per mesi – è inaffondabile e contiene i dati per essere identificata da chi la ritrovasse giacché si immagina si possa essere capovolta ma, onda su onda, che riesca anche ad arrivare ad una riva. La ricerca ha bisogno di fantasia e la barchetta lo dimostra. Anche questo un segnale per la ripresa.

Mentre il nostro relatore parlava, il maggior quotidiano economico nazionale titolava nel suo sito “La Bce non delude: potenzia il Qe pandemico con altri 600 miliardi e lo proroga di almeno 6 mesi - Mes, prestito a costo “negativo” per il contribuente - Comprati 37,36 miliardi di BTp in due mesi‘‘. Un segno evidente dell’attualità ma anche della necessità di questa riunione, per orientarsi nelle vicende finanziarie, tutte intorno al ruolo dell’Europa e delle sue istituzioni, della fase di ripartenza dopo la più dura stagione della pandemia.

Con la sua esperienza e la pacatezza che lo contraddistingue Divo Gronchi si è districato tra azioni della BCE e dell’Unione Europea, con le controverse misure SURE e il MES fino alle ultime proposte di Next Generation. Gronchi è favorevole al MES, sia per la destinazione che per le opportunità, riassunte in interessi negativi e anticipazione delle future misure ancora oggetto di avvio di trattative. E qui sta il punto: come tratterà l’Italia in Europa? Ce la farà, perché, tra l’altro, l’Italia serve agli altri Paesi, come manifattura e come mercato.

Prima del dibattito, protrattosi ben oltre la mezz’ora, Gronchi ha svolto una importante considerazione sulla necessità di interventi sulle infrastrutture, dalle ferrovie alle reti informatiche. E‘ qui che si gioca il futuro del Paese insieme con le semplificazioni, di cui tuttavia non ha nascosto la difficoltà di attuazione con una catena di responsabilità che, anche nel mondo bancario, inquietano chiunque, anche chi cerca solo di applicare le norme con senso del dovere.