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Il teatro non morirà mai, è nato con l’umanità e ne svela quotidianamente il mistero. Per Gabriele Lavia (Premio Columbus 2019) parlare del teatro vuol dire ripercorrerne la storia (tutta greca) e gran parte della sua vita personale, a cominciare dalla nonna Carmela (nella foto con il nostro relatore) che era nipote di Francisco de la Rosa, poeta e drammaturgo spagnolo (1787-1862) protagonista del romanticismo e più volte primo ministro del suo Paese.

E dalla vita di scena alla bellezza di essere a sua volta nonno Gabriele Lavia ha mostrato con passione i suoi lati più personali, tra i quali una non comune vena di pittore, alimentata dai nipotini che gli hanno commissionato alcuni bellissimi disegni di animali, coloratissimi.

Nonostante la riunione in internet non doni le stesse emozioni dell’incontrarsi personalmente tuttavia è stato evidente come il volto di Gabriele Lavia sia capace di superare le distanze e passare oltre lo schermo verso ciascuno degli spettatori. Lo ha dimostrato anche il dibattito con alcuni dei nostri soci cui Lavia si è prestato con grande disponibilità anche esponendo alcune delle sue opinioni sul teatro di oggi, con critiche decise alla burocratizzazione delle strutture, uno dei mali che affliggono la cultura così come molte altre attività del nostro Paese