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Massimo Canalicchio e Silvio Sferruzza di The Doers, studio di consulenza nato nel 2010 a Torino, che aiuta le grandi aziende e le start-up a sviluppare scientificamente il loro business e scoprire mercati assistono imprenditori e manager a predisporre modelli di business innovativi.

Una delle domande che si sono posti riguarda la tecnologia che potrebbe non essere l’unico fattore del successo. 

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Dalla loro esperienza anche sul nostro territorio – dove collaborano con l’Università di Firenze per il supporto agli Spin-Off universitari ed ai progetti di imprenditoria innovativa Impresa Campus Unifi e con Murate Idea Park – sono emersi numerosi spunti di riflessione. Interessante in particolare per i nostri giovani giacché The Doers ha co-fondato 42Accelerator, che in pochissimo tempo si è posizionato tra i tre principali acceleratori d’Italia. MARS42, un progetto di formazione imprenditoriale sviluppato per dottorandi e post-dottorandi che ha come obiettivo quello di avvicinare il mondo accademico con quello imprenditoriale e con il mercato; From Idea To Action (FITA), un percorso di formazione all’imprenditorialità, per studenti del triennio delle scuole superiori. Ecco la ragione del nostro impegno questa sera verso gli amici del Rotaract.

E infine due esempi degli spunti di riflessione della serata. Piccole immagini ma argomenti che (basta lo zoom del computer su cui state leggendo il bollettino) per rendersi conto di quante volte non riusciamo a fermarci un momento per pensare alle debolezze di aziende anche di ottimo livello che pure falliscono (dia a sinistra) e poi continuare a riflettere sulle lezioni apprese in una manutenzione del governo d’impresa che si impara solo se lo si fa davvero non facendosi sopraffare dalla praticaccia di ogni giorno

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Rotariano di Siena, scettico di natura, Marco Bianchini si occupa del fenomeno UFO con un taglio sociologico domandandosi innanzitutto quale sia il vero perché delle dichiarazioni di migliaia di persone che dicono di aver visto gli oggetti più strani e perché, dopo analisi accurate, quanto visto sia ancora inspiegabile. Dal 1900 ad oggi gli avvistamenti si sono moltiplicati e forse solo un 3-4% ha qualcosa di spiegabile. Il periodo 1954-1978 ha visto picchi di avvistamenti in anni di grande sviluppo della fantascienza con la pubblicazione di libri e la produzione di film su incontri ravvicinati con gli alieni.

Negli anni più recenti internet e il crescente uso di immagini ha determinato la diffusione di nuovi avvistamenti. Molti però sono frutto di ignoranza. Vengono scambiati per UFO pianeti (Venere su tutti) luci, palloni sonda, resti di satelliti e aerei con ala a delta (F117 e B2) ma non mancano false foto con canne da pesca che tenevano piccoli oggetti, lampadari a goccia o semplici negativi fotografici. Nel 1977 un avvistamento italiano ha riguardato la base aerea di Istrana (TV) dove un oggetto nero è stato ripreso dal M.llo pilota Cecconi.

Un settimanale lanciò l’idea trattarsi di UFO ma l’Aeronautica concluse per un pallone sonda. Cecconi ha sempre detto di aver a visto altra cosa, un oggetto rigido non un pallone. Cosa sarà stato? Per ora è un mistero e i misteri piacciono come ha dimostrato il dibattito nel quale sono intervenuti Belloni, Zerauschek, De Santi, Taddei Elmi, Tonelli, Spagli, Isler.

Belloni ha ricordato la partita di 65 anni fa tra Fiorentina e Pistoiese, alla quale era presente e che fu interrotta per l’avvistamento di ciò che sembrò un UFO con caduta di strana bambagia silicia. Era il 27 ottobre 1954 (data migliore non poteva esser scelta per la nostra riunione!) e gli avvistamenti avvennero dapprima verso le 14.20 sopra il Duomo poi proprio sullo stadio dove la partita venne sospesa. A quanto dicono le cronache pare che la città fosse interessata all’epoca a esercitazioni di contromisure anti-radar che prevedevano l’uso dei filamenti poi trovati qua e là.

La nostra socia Cristina Acidini, una delle maggiori storiche dell’arte italiane ha descritto con i colleghi dell’Accademia delle Arti del disegno il progetto di recupero ed esposizione della statua di Michelangelo ‘’il dio fluviale’’. Un progetto che è stato curato dall’Accademia, proprietaria della statua, in legno, argilla, lana e stoppa che Michelangelo Buonarroti avrebbe fatto nel 1524 conservato fino al 2017 conservato a Casa Buonarroti a Firenze per poi tornare all'Accademia delle Arti del Disegno. Il restauro permette di recuperare un raro modello a grandezza naturale di una statua destinata alla Sagrestia Nuova dove la statua in marmo non fu poi realizzata nonostante il committente, Clemente VII, avesse voluto il modello per giungere alla statua effettiva più rapidamente

Ascoltate le relazioni e il parere favorevole del revisore, con la sola astensione di presidente (Fantini) e tesoriere (Sistini) l’assemblea ha approvato il bilancio 2018-2019 chiuso con un avanzo di Euro 1.155,37 euro dopo aver destinato ai service la maggior parte delle risorse, come ha sottolineato il tesoriere Giuliano Sistini (nella foto SEA, in piedi) nella sua relazione che riproduciamo di seguito. L’intera documentazione era già stata inviata ai soci dalla segreteria. Come tradizione l’assemblea ha anche eletto il revisore per l’anno 2019-2020, all’unanimità, il dott. Marco Lombardi.

Al termine della assemblea l’amico Nello Mari del RC Pistoia Montecatini Terme "Marino Marini" ha illustrato il viaggio organizzato dal Distretto per partecipare il prossimo giugno alla Convention di Honolulu. E’ possibile prenotarsi per raggiungere le Hawaii da Firenze via Parigi, Seattle, San Francisco dal 6 al 17 giugno 2020.
Tutte le informazioni sulla Convention, alla quale sono attesi oltre 30.000 rotariani di oltre 150 Paesi del mondo, su: http://www.riconvention.org/it/honolulu

Nella serata del 2 novembre la celebrazione – presieduta dall’Abate Bernardo - in suffragio dei defunti si è tenuta, in presenza di numerosi fedeli, tra i quali nostri soci e di altri club al cimitero delle Porte Sante e – dopo una breve processione – nella millenaria abbazia. Alla Messa il nostro Past-President Francesco Tonelli ha letto la tradizionale preghiera del rotariano.
Uniamoci nella personale riflessione ricordando con affetto quanti ci hanno preceduti nella speranza di ritrovarci nell’eternità.

Il maestro Cecioni da tempo si dedica con passione alla ricerca storica su Firenze, di cui l’Arno è una componente essenziale. Nata nei pressi di un importante guado, la città ha avuto sin dall’antichità romana un rapporto complesso, vitale e talvolta mortale, con il su o fiume. Nei secoli XIII e XIV il fiumicel che nasce in Falterona è ormai inglobato nella città, stretto tra gualchiere, mulini e pescaie, attraversato da diversi ponti e inquinato dall’industria della lana. Insieme con le forti piogge, la situazione ambientale diviene un terribile amplificatore della piena che il 3-4 novembre 1333 travolge la città.

E’ l’alluvione più disastrosa che si ricordi ma sarà anche uno dei momenti di ripartenza della vita cittadina poiché molte opere pubbliche dovettero essere ricostruite in seguito all’evento e la coscienza dei cittadini verso il rischio alluvioni formare nell’opinione pubblica una maggiore attenzione al fiume che tuttavia, ogni cent’anni circa, si è preso la responsabilità di ricordare la sua forza ai fiorentini. C’è una cabala sulle alluvioni: l’anno a doppia cifra (1333, 1844, 1966) e la data (fine ottobre-primi novembre) per cui anche noi moderni guardiamo con apprensione i prossimi anni. I fiorentini di oggi, però, sembrano più consapevoli e soprattutto – con la costruzione del lago di Bilancino e delle aree golenali lungo il corso del fiume – godere di infrastrutture difensive. Ma l’attenzione non deve calare, come insegna la storia che abbiamo ripercorso questa sera.