Report Riunione
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L’amico Ralf Porzel del RC Paris La Défense Courbevoie, il club organizzatore dell’incontro di quest’anno quest'anno dal 26 maggio 2022 al 29 maggio 2022, ha presentato il ritorno “in presenza” dell’incontro dei quattro club contatto e sottolineato quanto Parigi sia cambiata dall'ultima Quadrangolare del 2018.
In tutta la città la velocità è ora limitata a 30 km/h, l’antico ufficio postale principale in Rue du Louvre trasformato in un hotel di lusso; la vecchia borsa è ormai un centro esposizioni ma anche Notre-Dame gravemente danneggiata da un incendio e Les Halles totalmente trasformate.
Per conoscere la città “nuova” ci muoveremo a piedi, ha detto Porzel per ritrovare laconversazione tra i soci dopo questi anni dipandemia. E’ anche tradizione che i quattro club decidano di svolgere un service in comune. Per questo motivo il Paris La Défense ha istituito una commissione composta dai suoi soci più giovani per individuare la proposta migliore.
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Mentre a Firenze si attende il risultato del concorso internazionale per il rinnovamento dello stadio comunale, ecco una carrellata sugli stadi nuovi e rinnovati in Italia e all’estero, un modo per comprendere lo stato dell’architettura dei grandi impianti sportivi, opere che interpretano lo spirito di ogni epoca in cui tuttavia non cambia il desiderio naturale dell’uomo di riunirsi.
L’arch. Masiello, che parlava dallo studio del past-president Martini, da dove è stato stabilito il collegamento presenti il presidente Giuliattini e l’amico Martini, ha affrontato il tema storico degli stadi degli anni trenta come quelli costruiti a Roma da Piacentini e finalmente al fiorentino terreno del Comunale (dapprima Giovanni Berta poi Artemio Franchi) che in 90 anni non ha accolto solo i due scudetti viola ma (e andrebbe ricordato anche a qualcuno in America) decine di grandi eventi sportivi, dai meeting di atletica ai traguardi del Giro d’Italia, storiche partite di rugby (Italia – Sud Africa 20-18 19 novembre 2016) e concerti straordinari.
Ma gli stadi moderni hanno bisogno di servizi, parcheggi, copertura, negozi ecc. cui la conferenza dell’arch. Masiello ha dedicato ampio spazio confrontando le esigenze di oggi con quelle storiche. Nel momento della polemica, il Firenze Est ha offerto una riflessione pacata, tecnica e di prospettiva.
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Sebbene le ferrovie restino per tutti noi una meraviglia della tecnica che da bambini ci ha appassionato ai trenini e da grandi ci ha fatto correre a trecento all’ora, il contesto normativo della loro evoluzione è complesso e per certi versi prioritario, frutto di scelte politiche nazionali ed europee. In questo quadro l’ing. Valerio Giovine ha esposto i diversi fattori che hanno condotto allo sviluppo recente delle ferrovie italiane, con l’introduzione dell’Alta Velocità sull’asse Torino-Salerno e le diramazioni che hanno permesso di raggiungere località un tempo “lontanissime” come la costa ionica della Calabria o velocizzare la linea Torino – Roma un tempo affidata alla Tirrenica e oggi ricondotta, come alcuni treni da e per Genova, via Firenze.
I cambiamenti di percorso e le fermate minori sono però anche fattori di affollamento (come sulla Firenze-Pisa) o di rallentamento (Stazione Mediopadana) che tuttavia vengono accettati in nome di una coesione territoriale cui le ferrovie contribuiscono stabilmente. In Toscana, apparentemente tramontata la Stazione Medioetruria tra Firenze e Roma, restano indietro i raddoppi della Empoli-Siena e della Firenze-Viareggio, linee che subiscono la concorrenza di pullman e autostrada sulle quali faticosamente le ferrovie cercano di riprendere spazi, come (lentamente) sta accadendo sulla Pistoia-Montecatini-Lucca.
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In apertura della riunione il presidente ha annunciato il passaggio in remoto delle prossime riunioni, almeno per tutto febbraio, prendendo atto – insieme con i presidenti di area – che la partecipazione alle riunioni è molto calata a causa dell’incertezza epidemiologica.
In apertura della riunione il presidente ha annunciato il passaggio in remoto delle prossime riunioni, almeno per tutto febbraio, prendendo atto – insieme con i presidenti di area – che la partecipazione alle riunioni è molto calata a causa dell’incertezza epidemiologica. L’ing. Zurlo in due tempi, prima e dopo cena, ha illustrato caratteristiche, stato e prospettive dei lavori nel nodo ferroviario di Firenze dell’alta velocità (Schema Italferr In blu scuro il tunnel cittadino).
L’infrastruttura comprende due importanti realizzazioni: la stazione sotterranea disegnata dall’arch. Foster nella zona Viale Redi – Viale Belfiore e il sottoattraversamento di circa 7 km della città sull’asse Rifredi - Fortezza – Campo di Marte. E’ un progetto complicato e da tempo fermo per le note vicende, alcune anche giudiziarie. La grande fresa, tuttavia, è sempre efficiente (viene accesa regolarmente all’inizio del tunnel al Campo di Marte) e pronta a partire per compiere in sette anni l’intera galleria, in due canne, che realizza direttamente, scavo, sottrazione del materiale (avviato in treno alla antica miniera di Santa Barbara in Valdarno) e rivestimento/consolidamento in calcestruzzo, secondo una tecnica collaudata da imprese italiane in tutto il mondo, a 26 metri sotto la città, dove i treni viaggeranno a 100 km all’ora per non mettere a rischio la struttura urbana.
Un progetto vecchio di trent’anni, volto a liberare i binari di superficie a vantaggio del traffico ferroviario locale ma anche a sottrarre a Santa Maria Novella il suo ruolo di stazione terminale per attestare i treni ad alta velocità alla Foster collegata con un people mover (e con la già esistente tramvia). Zurlo, che ha sottolineato l’importanza del corridoio ferroviario Brennero – Mediterraneo di cui fa parte il nodo di Firenze, ha anche prospettato l’impegno di lavoro, rispetto ambientale e ricerca tecnologica che il progetto fiorentino, del valore di 3 miliardi, possiede e potrà mettere a disposizione del futuro, sempreché sia effettivamente realizzato perché la tecnica deve poi incontrare (e talvolta scontrarsi) con la burocrazia, la politica e la storia di un Paese complicato come il nostro.
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Negli anni del Covid le altre malattie non sono sparite e continuano a richiedere attenzione e sostegno a malati, loro famiglie e a medici e ricercatori che cercano di debellarle. Sul fronte dell’assistenza è particolarmente significativa l’attività dell’ANT, fondata a Bologna nel 1978 ed oggi diffusa in tutto il Paese, per assistere le persone colpite e le loro famiglie.
Per farlo è in atto il sistema dell’eubiosia (termine che deriva dal greco antico e che significa buona vita) posto alla base dell’operato di Fondazione ANT per garantire al malato oncologico la qualità e la dignità della vita nel difficile momento della malattia. La dott.ssa Leoni, in collegamento col Firenze Est dallo studio del past-president Martini, delegato fiorentino dell’ANT ha spiegato come l’assistenza si concretizzi gratuitamente a domicilio dei pazienti mediante un supporto globale anche per la sua famiglia. Negli anni del Covid le altre malattie non sono sparite e continuano a richiedere attenzione e sostegno a malati, loro famiglie e a medici e ricercatori che cercano di debellarle. Sul fronte dell’assistenza è particolarmente significativa l’attività dell’ANT, fondata a Bologna nel 1978 ed oggi diffusa in tutto il Paese, per assistere le persone colpite e le loro famiglie.
Le unità operative del progetto Eubiosia, specialistiche e multidisciplinari sono presenti in 11 regioni italiane (31 province): professionisti (medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti, operatori socio-sanitari, farmacisti e funzionari) che portano a casa dei malati prestazioni sanitarie pari a quelle ospedaliere, garantendo inoltre un sostegno umano, sociale e psicologico all’assistito e ai suoi cari.
Ma nulla di tutto questo sarebbe possibile, ha concluso Martini, senza le migliaia di persone che donano cifre piccole e grandi, acquistano prodotti nei banchi dell’ANT e ne sostengono le iniziative. In questa positiva frammentazione è anche la forza della Fondazione favorendo sia un flusso che non può interrompersi per la delicatezza degli impegni e nello stesso tempo per la diffusione del messaggio.
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In considerazione dell’attuale sfavorevole andamento epidemiologico è stato deciso cautelativamente il rinviodell’iniziativa, che doveva svolgersi alla Tuscany Hall, ad una data che verrà comunicata al più presto possibile, allo scopo di mantenerne il primario carattere di socialità e di comune condivisione. Stasera quindi si è trattato di una anteprima su ZOOM alla quale hanno partecipato – con oltre 200 rotariani – numerosi ospiti. Ripercorriamo la serata,presentata non senza qualche difficoltà da Sandro Addario e Lucia Petraroli. Nuovo a Firenze ma con il ricordo recente dell’amore per il Tricolore a Trieste, il Prefetto di Firenze Valerio Valenti ha sottolineato la passione sportiva che siaccompagna alla bandiera ma ha anche ricordato che talvolta i colori nazionali non vengono onorati da bandiere male esposte e lacere: “Non è un problema di multe ma di costruire il rispetto per la bandiera nel cuore di ciascuno” haconcluso il prefetto, non mancando di chiedere bandiere sostitutive al governo per dove necessarie.
Il Governatore del Distretto 2071 Fernando Damiani ha portato un emozionato saluto legato alla gioia di esporre la bandiera in tutte leriunioni rotariane. L’assessore Guccione ha salutato i presenti dal Comune completando il lungo prologo. Finalmente, l’eccezionale anno 2021 dello sport italiano ci ha condotto al ricordo del Tricolore issato sui pennoni più alti delle premiazioni alle Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo, attraverso la testimonianza di Giovanni Malagò, presidente del CONI che a fianco delle emozioni vissute ha descritto la viva attesa per i risultati delle Olimpiadi Invernali che si apriranno a Pechino a fine mese ma che, soprattutto, vedranno il passaggio della bandiera olimpica a Milano e Cortina che le organizzeranno dal 6 al 22 febbraio 2026.
Ancora sull’onda del ricordo, Francesco Franchi, figlio dell’anticopresidente della federazione calcio Artemio, ha condiviso i meriti del padre di cui ricorre, il giorno 8, il centenario della nascita.
Ecco poi i campioni: Ambra Sabatini, Viviana Bottaro, Giulio Calabrò, Francesco Bocciardo, Simone Ciulli e Lorenzo Zazzeri. Ciascuno con la sua storia, qualche conoscenza di Rotary e dei volti sereni e simpatici pur essendo chiaro che le competizioni sono tutt’altro che semplici da gestire e ci voglia enorme disciplina.
Bandiera dispiegata, dunque e attesa per la vera iniziativa, quella pubblica, a primavera, quando sarà resa nota anche la “classifica” del concorso per le scuole di cui stasera abbiamo visto un video, dal quale è tratta la nostra immagine del pallone tricolore che entra in classe, goal!