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Si avvicina la fine dell’annata e la nostra presidente ci invita a ripensare insieme (lo faremo più compiutamente il 20) a quanto programmato e quanto svolto.

Tra gli impegni dell’anno c’è stato anche un rafforzamento della componente femminile e oggi abbiamo avuto il piacere di accogliere tra noi Tiziana Petracchi, esperta agente immobiliare, presentata dall’amico Bartoli e che ha rivolto un breve saluto al Club. A Tiziana il più caloroso benvenuto e l’augurio di un inserimento proficuo nel Firenze Est, dove le socie ha ritrovato quota dieci. Ad maiora!

Protagonista della riunione è stato quindi l’amico Francesco Zingoni. Tutti sanno che è molto giovane ma la sua esperienza rotariana, dapprima in Interact e Rotaract poi nel Distretto 2071 è considerevole, come ci ha brevemente spiegato. Francesco si è intrattenuto più a lungo sul suo lavoro, in un’importante rete di promozione e consulenza degli investimenti. Recuperando da dati statistici alcune delle tendenze storiche ed attuali della finanza. Zingoni ha concentrato l’attenzione dei presenti sulla significativa opera di consulenza, spesso sottovalutata da un fai-da-te rischioso.

Assente la presidente Manetti, ancora indisposta, ha guidato la riunione al Liceo artistico di Porta Romana il past-president Enrico Fantini insieme col presidente della Commissione del premio Paolo Penco.

Consegnati i premi a ben ventidue studenti che abbiamo il piacere di segnalare per la loro fantasia e capacità tecnica:

Colantuono Camilla 5E - Oreficeria Liceo

Masini Anna - 1° Perfezionamento oreficeria

Pinzauti Viola - 1° Perfezionamento oreficeria

Giberti Noemi - 2° Perfezionamento oreficeria

Virgilio Caterina 5B - Arti Graf. Liceo

Del Barga Carla - 1° Perfezionamento Arti Grafiche

Croci Jacopo - 1° Perfezionamento Arti Grafiche

Bianchini Maria Chiara - 2° Perfezionamento Arti Grafiche

Antonacci Sofia 5B - Grafica Pubblicitaria Sesto F.no 

Sasso Ginevra 5AC Ceramica Sesto F.no

Griffi Huba Leo Grafica Pubblicitaria - Liceo

Corsi Matilde - 1° Perfezionamento Grafica Pubblicitaria

Marianelli Giulio 1° Perfezionamento Grafica Pubblicitaria

De Brito Debora - 2° Perfezionamento Grafica Pubblicitaria

Amelia Matteo - Pittura Sesto F.no - Liceo

Mirai Matti 5A - Pittura/scultura -_Liceo

Conti Giacomo - Arredamento - Liceo

Zheng Massimiliano - Moda Liceo

Marchesi Niccolò 5G - Multimediale - Liceo

Significativa la presenza tra i premiati di due giovani della sede di Sesto Fiorentino, prestigiosa scuola che da qualche anno fa parte del complesso storico di Porta Romana. A tutti complimenti e auguri. 

Applaudito concerto all’aperto nel giardino della Villa Medicea della Petraia dell’Orchestra regionale toscana diretta dal nostro socio onorario Diego Ceretta. Nel programma l’Overture “nello stile di italiano” di Schubert, la prima sinfonia di Prokof’ev e la splendida sinfonia n. 4 “ Italiana “ di Mendelsohn Bartholdy.

Prima del concerto è stato possibile visitare a piccoli gruppi, con l’accompagnamento di una storica dell’arte, gli appartamenti della villa, così come li lasciò Vittorio Emanuele II che alla Petraia era accolto da Rosa Vercellana (La bella Rosina) sua ultima sposa dopo esser stata a lungo la sua più nota amante. La bellezza dei luoghi, dai Medici al primo Re d’Italia, impressiona per l’aderenza alle grandi personalità che vi vissero. Un segno di quanto Firenze può offrire al di là del quadrilatero affollatissimo del turismo del centro. Un vivo ringraziamento al personale della Petraia

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La nostra orchestra

Ricordo la prima formazione di quella che sarebbe diventata, nel 1980, la Orchestra Regionale. Venne a scuola (ero alle medie) nel 1971-72. In palestra, davanti a studentelli ignari, proposero le Quattro Stagioni di Vivaldi. Bastò quello per innamorarsi della musica e ricordare quasi ognuno degli orchestrali. Le musiciste sembravano bellissime e i musicisti cavalieri d’altri tempi. Oggi, al milionesimo concerto, mi sembra che tra l’uno e gli altri ci sia stato un tempo brevissimo e invece son passati più di 50 anni. E’ la magia della musica, linguaggio universale che con più o meno complicate istruzioni sui pentagrammi permette di sentire un brano di qualche secolo fa ma fatto oggi e dunque capace di affascinarsi come una cosa nuova. Nella nostra serata Schubert e Meldelsohn Bartholdy, con le loro musiche di duecento anni fa sembravano attuali quanto Prokof’ev che è un compositore del XX Secolo. Il M° Ceretta, che ha una media di 150 anni meno di questi grandi autori, ce ne ha reso le opere all’attualità. Chi avesse ascoltato queste musiche per la prima volta non le dimenticherà tutta la vita. Tra cinquant’anni me lo confermerete, in fondo avrò solo 115 anni!

Indisposta, la presidente Manetti ha lasciato al vice Cobisi il ruolo di ospite della serata. Dopo i saluti alle bandiere il nostro istruttore Selleri ha spiegato l’origine della campana rotariana. La nostra, dono dell’allora presidente del RC Firenze Galletti di Sant’Ippolito, ha l’età del club ma la prima, quella di New York ne ha un centinaio, dono del RC di Londra come premio della vittoria in una gara di assiduità. E prima? Pare che le riunioni si aprissero con colpi di gong.

Il dott. Zippelius, introdotto dalla presidente del RC Bisenzio Elisabetta Benvenuti, ha raccontato la sua storia di medico tedesco trapiantato in Italia e tra i pochi ad aver acquisito in Cina, addirittura in ambito militare, una straordinaria esperienza nell’agopuntura e nelle altre forme di medicina tradizionale cinese, una scienza in movimento poiché unisce l’esperienza di una lunga storia all’evoluzione dell’arte e all’incontro con la medicina moderna.

Importanti i risultati sia nella medicina sportiva che in numerosi altri campi, come hanno dibattuto a fine relazioni i soci presenti, tra curiosità e necessità di approfondire con un approccio scientifico. La ricca documentazione del dott. Zippelius è stata di grande aiuto

Nonostante la sconsolante visione della partita di Atene sugli schermi, i rotariani non si sono lasciati prendere dallo smarrimento. Primo perché alcuni non si interessano di calcio, secondo perché in ogni competizione c’è chi vince e c’è chi perde. Risolto questo problema, la serata – che in apertura aveva visto i saluti del presidente del Rotary Firenze, organizzatore, Niccolò Abriani, dell’assistente del governatore Carlo Francini Vezzosi e del Segretario distrettuale e futuro governatore Alberto Papini.

Sono seguiti gli interventi in ordine di anzianità degli altri quattro Presidenti: Sandra Manetti, Luca Petroni (Sud), Elena Rigacci (Nord) e Massimo Martelloni (Ovest) che hanno parlato della collaborazione in molti service comuni e dell’amicizia nata quest’anno tra loro. E’ stata quindi la volta dei nuovi soci di ogni club che si sono presentati. Per noi Deborah Lobascio. Ha preso infine brevemente la parola anche Greta Martini RD Rotaract.La serata è proseguita con una cena a buffet, con tavoli posizionati all’interno e all’esterno della Villa, in veranda per i tifosi, e con uno scambio continuo di esperienze tra i soci dei vari club in un clima rilassato da serata ormai estiva

"Quel Cielo di Lombardia, così bello quand'è bello, così splendido, così in pace." (A. Manzoni, I Promessi Sposi, cap. XVII). Dovremmo cominciare così il racconto delle nostre giornate francofortesi perché da quelle parti, come nella terra di Renzo e Lucia, quelle, abbastanza rare, giornate di cielo terso sono meravigliose. E così è stato per noi, camminare lungo il Meno, entrare nella casa di Goethe, visitare la sede della BCE, percorrere le strade degli antichi romani e ritrovare gli amici della Quadrangolare, in pace. Un risultato che noi europei condividiamo da quasi ottant’anni, tanto da non ricordarci che non sempre fu così e che i nostri padri e nonni combatterono talvolta gli uni contro gli altri. C’è così una targa nella piazza principale di Francoforte a ricordare che nei cinque anni della II Guerra Mondiale la città subì 33 attacchi dal cielo finendo distrutta e bruciata e togliendo la vita a oltre 14.000 persone. A quanti pensassero che la Quadrangolare non li riguardi, si pensi a come oggi sia facile, anche grazie a queste iniziative, il dialogo tra europei che non è il prodotto scontato di una convergenza economica ma una precisa volontà di pace nella dignità.

Capitale economica della Germania, Francoforte nacque sul guado (Furt) che da tempo immemore al suo Ponte Vecchio fa da base sicura. Commerci da ogni parte ne assicurarono la neutralità tra i mille principati tedeschi e la sua organizzazione repubblicana la resero ideale per l’incoronazione degli Imperatori del Sacro Romano Impero fino all’arrivo di Napoleone. Anche dopo, però, nel 1848, la prima rivoluzione democratica la rese sede del primo Parlamento germanico. Oggi sede di grandi banche, a cominciare dalla Bundesbank e della Borsa nazionale, Francoforte ospita la Banca Centrale Europea, l’ente che decide le sorti dell’Euro e conseguentemente gran parte delle nostre. 

La casa natale di Wolfgang Goethe, ricostruita con precisione, ha quindi accolto il nostro gruppo per una tipologia di restauro tipica della Germania moderna: rifare dov’era e com’era. Sono state così raccolti da musei e donazioni private oggetti, mobili e quadri che inseriti nel contesto di una casa familiare del Settecento chiariscono come vi si vivesse. Precisissima la ricostruzione delle tappezzerie e dei colori delle pareti. Il sig. Krüger, che se ne è occupato con la sua ditta negli ultimi anni, ha spiegato la ricerca dei materiali e dei colori, tratti da motivi di quadri e altri documenti dell’epoca ma anche derivati da piccole fortune come un foglio di carta da parati trovato a far da base a un cassetto.

La visita alla BCE ha permesso di scoprire i segreti dei tanti metodi anticontraffazione che sono contenuti nelle nostre banconote, parlare della diffusione e presenza dell’Euro nel mondo e di cosa faccia la Banca così importante che alla domanda se conoscessimo i nomi dei governatori delle rispettive banche centrali, pochissimi hanno risposto mentre tutti sanno chi presiede la BCE. Purtroppo nessun souvenir dalla Banca… chi si aspettava doni in contanti ha solo potuto sperimentare il bancomat che non addebita commissioni, di per sé un privilegio che tuttavia resta un unicum, come unico il listino del bar interno dove un caffè costa 80 centesimi. Non lo abbiamo assaggiato ma il sapore dev’essere di potere.

Ma torniamo alle ricostruzioni. Abbiamo visitato il castello romano di Saalburg, ricostruzione fedelissima di un campo imperiale del I secolo situato nel Limes, l’area di confine tra Romani e Germani, i popoli che qui si incontrarono e scontrarono definendo fin da allora alcune caratteristiche della Germania attuale. 

E proprio sul monte più alto dell’Assai, il Fedelberg,  si trova la ricostruzione del castello romano come ci ha raccontato l’archeologa dott.ssa Klee fu finanziata dall’imperatore di Germania Guglielmo II a fine Ottocento sulla base degli scavi del prof. Jacobi, l’archeologo che scoprì il posto e si interessò al modo di vivere degli antichi nella sua terra. Anche qui le modalità di ricostruzione sono diversissime da quelle perseguite in Italia o in Grecia, dove le vestigia antiche non sono quasi mai rifatte ma lasciate come ritrovate o rimaste. Ne esce un senso di immersione totale in un mondo scomparso in cui ritrovare le nostre radici.

Nella serata finale la soddisfazione della comune azione a favore di un progetto condiviso, nel caso quello italiano scelto a Firenze lo scorso anno per l’Ospedale di Santa Maria Nuova e l’ormai completato progetto tedesco della End Plastic Soup che ha ottenuto anche l’appoggio del Distretto 2071. Se ne è discusso nella riunione di lavoro della domenica mattina insieme con il nuovo progetto, presentato da Wiesbaden in appoggio all’organizzazione Mary’s Meals in Zambia, con uguale obiettivo del nostro Rise Against Hunger anche se con metodologia diversa. Wiesbaden ha poi riassunto nuovamente quanto detto ieri sera s End Plastic soup . il progetto è finanziato per tre anni a partire da giugno 2023 . Oltre alla parte di pulizia finanzia una forma di educazione nelle scuole e un supporto alle istituzione per la gestione del ciclo di raccolta. Sperano che una volta pulito il lago bosniaco affogato nella plastica se ne possano occupare da sé.

Preoccupazioni per il futuro desta la riduzione del numero dei soci. A Bruxelles, con 32 soci, stanno riducendo le riunioni un paio al mese. Non di meno sono pronti alla prossima Quadrangolare che si svolgerà a Bruxelles dal 29 maggio al 1° giugno 2025. Se ne occupa il past president Norbert De Clercq, rotariano tra i più esperti, più volte con noi in Italia. Avrà come argomenti l’Art Noveau , la scoperta di una Bruxelles “segreta” e il ripristino dell’accoglienza in famiglia la prima sera.

Anche i francesi hanno subito un forte ridimensionamento dell’effettivo club da quasi 50 soci a 25. Ne sono entrati recentemente 3 e ora sono 28. L’annata si è focalizzata nel riorganizzarsi e nel cercare il modo migliore per mantenere quelli che sono rimasti conciliando anche le esigenze personali che hanno portato a scegliere di vedersi la sera e non per pranzo come di loro solito. Tra le forme di allargamento dei club anche quello dell’ingresso dei coniugi, già esistente da noi e sperimentato positivamente a Wiesbaden dove è comunque forte la presenza dell’Inner Wheel, che ha celebrato praticamente negli stessi giorni in Inghilterra i cento anni.