Report Riunione
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Seconda serata della XVII rassegna concorsoTeatRotary a favore Polio Plus con "Vinsanto e centrini", una buffa revisione, opera di Massimo Sallei, di “Arsenico e vecchi merletti” commedia comico-macabra resa nota dal cinema degli anni 40.
Sul palco la collaudata Compagni Stabile del Riccio che ha riscosso numerosi applausi, anche a scena aperta. Presenti circa 70 tra i quali i nostri Cobisi (con Martina) Giuseppe Ferraro, Bellucci (con Arianna) Lobascio, Manetti, Minucci, Marchettoni, Gian Lorenzo Giuliattini Burbui, Tulini, Nisticò, Cozma (con Eugenio) Alice Chierroni, Elmore Cimino, Caluori,
Gli amici Bellucci, Gian Lorenzo Giuliattini e il mitico Kevin Donvito hanno animato un “prologo” su Don Chisciotte, spettacolo estemporaneo per voci e mimi, di assoluto valore
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Assente il presidente, ha diretto con tranquillità la riunione l’incoming Gianni Cortigiani. Relatore il dott. Vignani, già governatore del Distretto 2071 e pertanto ben conosciuto da molti soci con cui si è intrattenuto prima e dopo la riunione.
Il suo intervento è stato sintetico e chiaro: il progetto Virgilio, nato in Lombardia, chiede ai rotariani interessati di offrirsi come tutor o virgilianamente accompagnatori di quanti propongano al progetto loro iniziative imprenditoriali, nella convinzione che le esperienze professionali dei rotariani possano metterli sulla buona strada
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Terza serata lunedì 17 per il nostro Teatrotary con ‘’Ho una figlia bellissima’’ con la compagnia Paro Paro diretta da Gloria Giovannini, regista e nella parte della figlia del titolare di un’improbabile agenzia di pome funebri, protagonista della trasformazione da brutto anatroccolo che mangia la trippa a colazione a fidanzata ideale dell’impacciato Sempronio.
In mezzo scene di negozio e un po’ di allegria in una serata fredda che ha comunque mosso una settantina di spettatori, tra cui i nostri Cigliana, Cobisi, Minucci, Marchettoni, Gian Lorenzo Giuliattini, D'Antona, Azzaroli, Tulini, Andreozzi e Manetti e dal Rotaract Kevin Donvito. Anche la terza serata presentava un argomento “macabro” dopo la prima in scena in un cimitero, la seconda riedizione dei celeberrimi “Arsenico e vecchi merletti”.
Attendiamo la quarta, prevista per lunedì 24 con la Compagnia vincitrice dell’edizione 2024.
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Presenti circa 65 tra i quali i nostri Cobisi (con Martina) D’Antona, Giuseppe Ferraro, Bellucci (con Arianna) Manetti, Minucci, Marchettoni, Gian Lorenzo Giuliattini Burbui, Tulini, Cigliana, Nisticò, Bartoli, Cozma (con Eugenio).
La commedia Rose e Crisantemi ha riscosso un meritato successo. Atto unico di Roberto Vergelli, rappresentata dalla Compagnia Il Camerino Volante, rende protagonista un cimitero nei pressi di Firenze dove si intrecciano incontri amorosi. Con la scusa della visita alla moglie defunta, un vedovo irreprensibile si mostra inesorabile tombeur de femmes anche se tutte le amanti avranno un compenso… anche più giovane!
Prima della commedia esilarante racconto mimico dei nostri Bellucci, Giuliattini e Donvito capaci di rappresentare con coraggio e dedizione una situazione comica quasi creata lì per lì.
La XVII edizione prosegue.
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In apertura di riunione il presidente ha ricordato la consegna della Carta di affiliazione al R.I. avvenuta il 12 febbraio 1968. Tra gli auguri quelli giunti dall’India, dal past-president Suren Poruri, volontario per i global grant al distretto 3150 del RC Greater Hyderabad. Inattesi e molto graditi.
Uno spazio anche per ringraziare il nostro Marco Marchettoni del trofeo del Teatrotary che ha realizzato nel suo laboratorio e ormai simbolo della rassegna di compagnie amatoriali.
La conferenza del dott. Salvini si è concentrata su dati relativi alla produzione nel nostro territorio ma anche sulle necessità di sviluppo infrastrutturale. Significativo il quadro che definisce gli interventi improcrastinabili. La Toscana sconta un grave ritardo nella politica delle infrastrutture rispetto ad altre aree del Paese per strade, autostrade, aeroporti e ancora banda larga. Messo in luce anche come occorra un approccio integrato tra le diverse infrastrutture e chi ne decide l’opera a livello almeno regionale. Importante il dibattito seguito alla conferenza. Più difficile dire se le circostanze permetteranno un vero recupero.
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Svizzeri a Firenze, una presenza che risale al XVI Secolo, almeno. C’è stato infatti un lungo periodo in cui il Paese alpino era più povero di oggi e molti sceglievano la via dell’emigrazione, in primo luogo nei Paesi più vicini e secondo la loro provenienza linguistica. Artigiani, commercianti, titolari di caffè, falegnami calarono in Italia stabilendosi con facilità tra di noi grazie a un’innata operosità. Imprese svizzere di successo furono a Firenze i caffè, ha ricordato il Console Kraft che si è poi soffermato sugli intellettuali, a partire da Gianpietro Viessieux, cui è dovuto il celeberrimo Gabinetto letterario e sui protestanti che sono all’origine dei due cimiteri non cattolici di Firenze, quello degli Inglesi (che è in realtà proprietà svizzera) e quello degli Allori, in via Senese.
Sui cimiteri si è diffusa la direttrice Francesca Paoletti mentre un importante intervento sul tema svizzeri a Firenze l’ha svolto il nostro Michel Isler, la cui famiglia è di origine elvetica come quella di almeno altri cinquemila toscani, molti con al doppia cittadinanza. Isler ha ricordato il ruolo del Console Steinhauslin durante la guerra, in quanto unica autorità di un Paese neutrale, per la salvezza di molti in città e quello, nei decenni seguenti della Scuola svizzera di viale dei Mille, il cui edificio, abbandonato per una decisione discutibile, è oggi sede della meno poetica Commissione tributaria, il tribunale delle tasse. Le scuole svizzere furono chiuse negli anni settanta. C’erano troppi italiani e pochi svizzeri e la Confederazione non volle più sostenerle.
La serata, allietata da una fonduta che ricordava il Paese protagonista dell’incontro, si è svolta all’Hotel Park Palace di piazzale Galileo, dove il nostro Club, nei primi anni di esistenza, teneva le sue riunioni. Il bollettino n. 1 (gennaio 1968) riportava diverse riunioni, anche del primo consiglio e un’assemblea tenutesi al Park Palace, con cui il Firenze Est mantiene quindi una certa familiarità.