Report Riunione
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Assente la presidente Manetti, ancora indisposta, ha guidato la riunione al Liceo artistico di Porta Romana il past-president Enrico Fantini insieme col presidente della Commissione del premio Paolo Penco.
Consegnati i premi a ben ventidue studenti che abbiamo il piacere di segnalare per la loro fantasia e capacità tecnica:
Colantuono Camilla 5E - Oreficeria Liceo
Masini Anna - 1° Perfezionamento oreficeria
Pinzauti Viola - 1° Perfezionamento oreficeria
Giberti Noemi - 2° Perfezionamento oreficeria
Virgilio Caterina 5B - Arti Graf. Liceo
Del Barga Carla - 1° Perfezionamento Arti Grafiche
Croci Jacopo - 1° Perfezionamento Arti Grafiche
Bianchini Maria Chiara - 2° Perfezionamento Arti Grafiche
Antonacci Sofia 5B - Grafica Pubblicitaria Sesto F.no
Sasso Ginevra 5AC Ceramica Sesto F.no
Griffi Huba Leo Grafica Pubblicitaria - Liceo
Corsi Matilde - 1° Perfezionamento Grafica Pubblicitaria
Marianelli Giulio 1° Perfezionamento Grafica Pubblicitaria
De Brito Debora - 2° Perfezionamento Grafica Pubblicitaria
Amelia Matteo - Pittura Sesto F.no - Liceo
Mirai Matti 5A - Pittura/scultura -_Liceo
Conti Giacomo - Arredamento - Liceo
Zheng Massimiliano - Moda Liceo
Marchesi Niccolò 5G - Multimediale - Liceo
Significativa la presenza tra i premiati di due giovani della sede di Sesto Fiorentino, prestigiosa scuola che da qualche anno fa parte del complesso storico di Porta Romana. A tutti complimenti e auguri.
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Rotarctiana e interactiana del Firenze Est, laureata in Scienze politiche, Deborah Lobascio, ha ricoperto importanti incarichi in aziende internazionali, dalla Philips alla Inditex. Decisiva, anche per il suo ritorno in Italia, la collaborazione con Roberto Cavalli. Recentemente scomparso, lo stilista, artista come l’ha definito meglio Deborah, è stato uno degli incontri più significativi della sua vita dal quale ha imparato moltissimo.
Sempre alla ricerca di nuove sfide professionali, la nostra relatrice ha poi accolto la richiesta del fratello di occuparsi della Pasticceria Cesare, del quale abbiamo assaggiato alcune prelibatezze. E’ stato un ritorno in una famiglia da sempre impegnata nei pubblici esercizi.
Tra le attività più personali il teatro, in particolare insegnarlo a bambini piccoli, già a 3-4 anni. E la più antica forma espressiva della creatività umana dà frutti eccezionali. Ma di questo, come ha detto la presidente Manetti, si riparlerà perché il legame del nostro Club col teatro è sempre in prima pagina
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Indisposta, la presidente Manetti ha lasciato al vice Cobisi il ruolo di ospite della serata. Dopo i saluti alle bandiere il nostro istruttore Selleri ha spiegato l’origine della campana rotariana. La nostra, dono dell’allora presidente del RC Firenze Galletti di Sant’Ippolito, ha l’età del club ma la prima, quella di New York ne ha un centinaio, dono del RC di Londra come premio della vittoria in una gara di assiduità. E prima? Pare che le riunioni si aprissero con colpi di gong.
Il dott. Zippelius, introdotto dalla presidente del RC Bisenzio Elisabetta Benvenuti, ha raccontato la sua storia di medico tedesco trapiantato in Italia e tra i pochi ad aver acquisito in Cina, addirittura in ambito militare, una straordinaria esperienza nell’agopuntura e nelle altre forme di medicina tradizionale cinese, una scienza in movimento poiché unisce l’esperienza di una lunga storia all’evoluzione dell’arte e all’incontro con la medicina moderna.
Importanti i risultati sia nella medicina sportiva che in numerosi altri campi, come hanno dibattuto a fine relazioni i soci presenti, tra curiosità e necessità di approfondire con un approccio scientifico. La ricca documentazione del dott. Zippelius è stata di grande aiuto
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Ci sono comportamenti normali, mettersi o levarsi gli occhiali, che raramente consideriamo importanti. Non è così, specialmente quando avresti bisogno di un occhiale e non lo trovi, come accade, non perché li abbiamo nascosti da qualche parte ma semplicemente perché non ci sono. E’ il caso di nazioni in difficoltà, in Africa specialmente, dove volontari dei Lions li portano dopo un attento esame delle raccolte di occhiali vecchi che vengono svolte in Italia (a Firenze tramite il nostro Leonardo Tulini nel suo negozio di ottica) concentrati poi a Torino dove vengono ricostruiti, ripuliti, riadattati. Questa sera anche noi abbiamo contribuito.
Ma c’è di più: il dott. Roberto Volpe e l’istruttore Massimiliano Tagliati ci hanno condotto nel mondo degli sport per non- e ipo-vedenti che animano una parte importante del movimento paralimpico. Tramite le attività sportive, alcune delle quali affascinanti, come le immersioni, gli ipovedenti così come i ciechi apprendono a muoversi con fiducia verso le proprie capacità, assistiti ma solo per quanto necessario, recuperando autonomia e coscienza di sé, psicologicamente ma anche spazialmente. Non è un miracolo ma l’applicazione costante di tecniche ormai consolidate e di un profondo legame con gli istruttori e gli assistenti che ricevono a loro volta un grande senso di appartenenza a un’umanità che non si arrende.
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"Quel Cielo di Lombardia, così bello quand'è bello, così splendido, così in pace." (A. Manzoni, I Promessi Sposi, cap. XVII). Dovremmo cominciare così il racconto delle nostre giornate francofortesi perché da quelle parti, come nella terra di Renzo e Lucia, quelle, abbastanza rare, giornate di cielo terso sono meravigliose. E così è stato per noi, camminare lungo il Meno, entrare nella casa di Goethe, visitare la sede della BCE, percorrere le strade degli antichi romani e ritrovare gli amici della Quadrangolare, in pace. Un risultato che noi europei condividiamo da quasi ottant’anni, tanto da non ricordarci che non sempre fu così e che i nostri padri e nonni combatterono talvolta gli uni contro gli altri. C’è così una targa nella piazza principale di Francoforte a ricordare che nei cinque anni della II Guerra Mondiale la città subì 33 attacchi dal cielo finendo distrutta e bruciata e togliendo la vita a oltre 14.000 persone. A quanti pensassero che la Quadrangolare non li riguardi, si pensi a come oggi sia facile, anche grazie a queste iniziative, il dialogo tra europei che non è il prodotto scontato di una convergenza economica ma una precisa volontà di pace nella dignità.
Capitale economica della Germania, Francoforte nacque sul guado (Furt) che da tempo immemore al suo Ponte Vecchio fa da base sicura. Commerci da ogni parte ne assicurarono la neutralità tra i mille principati tedeschi e la sua organizzazione repubblicana la resero ideale per l’incoronazione degli Imperatori del Sacro Romano Impero fino all’arrivo di Napoleone. Anche dopo, però, nel 1848, la prima rivoluzione democratica la rese sede del primo Parlamento germanico. Oggi sede di grandi banche, a cominciare dalla Bundesbank e della Borsa nazionale, Francoforte ospita la Banca Centrale Europea, l’ente che decide le sorti dell’Euro e conseguentemente gran parte delle nostre.
La casa natale di Wolfgang Goethe, ricostruita con precisione, ha quindi accolto il nostro gruppo per una tipologia di restauro tipica della Germania moderna: rifare dov’era e com’era. Sono state così raccolti da musei e donazioni private oggetti, mobili e quadri che inseriti nel contesto di una casa familiare del Settecento chiariscono come vi si vivesse. Precisissima la ricostruzione delle tappezzerie e dei colori delle pareti. Il sig. Krüger, che se ne è occupato con la sua ditta negli ultimi anni, ha spiegato la ricerca dei materiali e dei colori, tratti da motivi di quadri e altri documenti dell’epoca ma anche derivati da piccole fortune come un foglio di carta da parati trovato a far da base a un cassetto.
La visita alla BCE ha permesso di scoprire i segreti dei tanti metodi anticontraffazione che sono contenuti nelle nostre banconote, parlare della diffusione e presenza dell’Euro nel mondo e di cosa faccia la Banca così importante che alla domanda se conoscessimo i nomi dei governatori delle rispettive banche centrali, pochissimi hanno risposto mentre tutti sanno chi presiede la BCE. Purtroppo nessun souvenir dalla Banca… chi si aspettava doni in contanti ha solo potuto sperimentare il bancomat che non addebita commissioni, di per sé un privilegio che tuttavia resta un unicum, come unico il listino del bar interno dove un caffè costa 80 centesimi. Non lo abbiamo assaggiato ma il sapore dev’essere di potere.
Ma torniamo alle ricostruzioni. Abbiamo visitato il castello romano di Saalburg, ricostruzione fedelissima di un campo imperiale del I secolo situato nel Limes, l’area di confine tra Romani e Germani, i popoli che qui si incontrarono e scontrarono definendo fin da allora alcune caratteristiche della Germania attuale.
E proprio sul monte più alto dell’Assai, il Fedelberg, si trova la ricostruzione del castello romano come ci ha raccontato l’archeologa dott.ssa Klee fu finanziata dall’imperatore di Germania Guglielmo II a fine Ottocento sulla base degli scavi del prof. Jacobi, l’archeologo che scoprì il posto e si interessò al modo di vivere degli antichi nella sua terra. Anche qui le modalità di ricostruzione sono diversissime da quelle perseguite in Italia o in Grecia, dove le vestigia antiche non sono quasi mai rifatte ma lasciate come ritrovate o rimaste. Ne esce un senso di immersione totale in un mondo scomparso in cui ritrovare le nostre radici.
Nella serata finale la soddisfazione della comune azione a favore di un progetto condiviso, nel caso quello italiano scelto a Firenze lo scorso anno per l’Ospedale di Santa Maria Nuova e l’ormai completato progetto tedesco della End Plastic Soup che ha ottenuto anche l’appoggio del Distretto 2071. Se ne è discusso nella riunione di lavoro della domenica mattina insieme con il nuovo progetto, presentato da Wiesbaden in appoggio all’organizzazione Mary’s Meals in Zambia, con uguale obiettivo del nostro Rise Against Hunger anche se con metodologia diversa. Wiesbaden ha poi riassunto nuovamente quanto detto ieri sera s End Plastic soup . il progetto è finanziato per tre anni a partire da giugno 2023 . Oltre alla parte di pulizia finanzia una forma di educazione nelle scuole e un supporto alle istituzione per la gestione del ciclo di raccolta. Sperano che una volta pulito il lago bosniaco affogato nella plastica se ne possano occupare da sé.
Preoccupazioni per il futuro desta la riduzione del numero dei soci. A Bruxelles, con 32 soci, stanno riducendo le riunioni un paio al mese. Non di meno sono pronti alla prossima Quadrangolare che si svolgerà a Bruxelles dal 29 maggio al 1° giugno 2025. Se ne occupa il past president Norbert De Clercq, rotariano tra i più esperti, più volte con noi in Italia. Avrà come argomenti l’Art Noveau , la scoperta di una Bruxelles “segreta” e il ripristino dell’accoglienza in famiglia la prima sera.
Anche i francesi hanno subito un forte ridimensionamento dell’effettivo club da quasi 50 soci a 25. Ne sono entrati recentemente 3 e ora sono 28. L’annata si è focalizzata nel riorganizzarsi e nel cercare il modo migliore per mantenere quelli che sono rimasti conciliando anche le esigenze personali che hanno portato a scegliere di vedersi la sera e non per pranzo come di loro solito. Tra le forme di allargamento dei club anche quello dell’ingresso dei coniugi, già esistente da noi e sperimentato positivamente a Wiesbaden dove è comunque forte la presenza dell’Inner Wheel, che ha celebrato praticamente negli stessi giorni in Inghilterra i cento anni.
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Come ogni anno il Premio Testimonianza – Barbara Bona ha indicato persone ed organizzazioni che si impegnano al di là del proprio dovere a favore di chi ha bisogno. E non si tratta di slanci momentanei ma di un’attività costante che la società richiede perché le necessità sono tante. Come ha detto nel ringraziamento Luigi Maria Pernice, Presidente Associazione Pane Quotidiano, il premio “permetterà poi di essere ancora più incisivi nelle nostre attività istituzionali di contrasto alla povertà ed all'esclusione sociale per cause economiche” aggiungendo la soddisfazione di aver “dato la possibilità di illustrare agli intervenuti le attività del nostro Pane Quotidiano, che evidentemente non tutti conoscevano” nonostante sia attiva a Firenze dal 1898 fornendo aiuto alimentare a chi ne ha bisogno, agendo con discrezione ed efficacia.
Premiata anche la ATT (Associazione Toscana Tumori) che interviene con assistenza medica ed infermieristica presso i pazienti oncologici cercando di migliorarne la qualità della vita, in una situazione tanto difficile e alleviando le sofferenze anche delle loro famiglie, spesso attanagliate dalla solitudine.
Terzo riconoscimento al Soccorso Clown, che sostiene l’animo dei pazienti, specie i più piccoli montando i suoi spettacoli anche negli ospedali. Già Esculapio, tra i semplici consigli ai suoi pazienti, inserì il teatro come parte delle cure loro rivolte. E’ evidente che l’amore, di cui oggi hanno dato testimonianza i premiati, è stato ben compreso da tutti: pane, assistenza e un po’ di buon umore. Non è semplicismo buonista ma qualcosa di cui tutti hanno bisogno di dare e ricevere, giorno dopo giorno.
Nel corso della serata l’assistente Francini ha portato i saluti del Governatore, che una volta di più si è fatto vicino alle nostre iniziative. Le motivazioni della Commissione, presieduta da Piermassimo Spagli, sono state lette da Giovanni Petrocchi (a sinistra alla consegna ATT) Fabio Azzaroli e Giuseppe Ferraro.
Rielaborato quest’anno il logo del premio, grazie alla abilità di Riccardo Penco che vi ha riunito gli elementi della scultura di Bino Bini che un tempo veniva consegnata col premio.
La serata si è conclusa con tanti nasi rossi, segno del passaggio dei clown, compresi la presidente e l’assistente governatore colti dall’immagine sopra a destra.