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La Santa Messa in ricordo dei rotariani defunti è stata celebrata nella Basilica di San Miniato dall’Abate P. Bernardo Gianni, nostro socio onorario. Al termine della Messa P. Bernardo ha ricordato i rotariani defunti, in particolare del Firenze Est e del Valdisieve, “grato per le opere di carità in tutto il mondo” promosse dal Rotary. E’ stata quindi letta dall’amico Giovanni Petrocchi la preghiera del rotariano.

Non è mancato il ricordo, nel centenario della fine della Grande Guerra, dei giovani che si sacrificarono in quel sanguinoso conflitto e di cui vi è traccia, insieme con quella di fiorentini di ogni epoca, nel cimitero monumentale annesso alla Basilica.

Che tasso mi dai? Con questa domanda si aprono tuttora molti colloqui tra investitori e loro interlocutori, consulenti o bancari. La realtà è che con la struttura di tassi di oggi è necessario fare un’analisi più approfondita delle esigenze dell’investitore o si rischia di cadere in illusioni che prima o poi saranno dannose per tutti. Occorre programmare e prima di fare un investimento domandarsi di quanto si ha bisogno e per cosa in modo da costruire un portafoglio adeguato e non meravigliarsi dei costi connessi.

Ora, infatti, la normativa (MIFID2) ha dettato ulterior i norme per rapporti tra consulenti, banche e clienti che renderanno definitivamente evidenti i costi del prodotto. Gennaio 2019 sarà un momento di verità che metterà alla prova i risultati e farà comprendere il valore della consulenza finanziaria, sul quale il nostro socio Giovanni Gamannossi, con prudenza e competenza, ha fatto alcuni esempi anche rispondendo alle domande dei presenti in una conversazione che ha contribuito a una maggiore consapevolezza e alla crescita dell’educazione finanziaria, un tema che è spesso relegato da una parte rispetto alle grandezze statistiche cui attribuiamo, dalle notizie quotidiane, auspici o delusioni talvolta decisamente lontane dal vero.

Poco più che cinquantenne, Favelli, fiorentino trapiantato a Bologna, dove si è laureato in Storia Orientale, vive oggi a Savigno, sulle colline occidentali del capoluogo emiliano verso Bazzano e Vignola. Terre di buon vino, tanta frutta e della recente scoperta del tartufo.

Nella conversazione al Club Favelli è partito così dalla sua storia personale, tra le due città, vicine ma diverse come del resto i rapporti familiari che ne hanno ispirato l’attività artistica tra realtà odierna e ricordi passati. Forme artistiche diversificate che prevedono quadri, sculture, installazi oni che quasi si fondono grazie all’utilizzo di materiali di recupero e oggetti di uso comune di una società novecentesca ormai forse quasi definitivamente accantonata.

Favelli, che come ha ricordato il Presidente Fantini è un artista autodidatta giunto con le sue opere in importanti Musei italiani e nel mondo come MACRO e MAXXI di Roma, MAMbo di Bologna, Museo Marino Marini di Firenze, Palazzo Riso di Palermo, Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, Maison Rouge - Fondation Antoine de Galbert di Parigi, Projectspace 176, Londra.
Per noi ha riservato due suoi lavori recenti: il primo la “Serie Imperiale” con il quale è risultato vincitore della seconda edizione di Italian Council 2017 organizzato dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo con la rappresentazione in affreschi effettuati nell’ex Mini Coop e in una casa del popolo a Bologna poi strappati dei francobolli serie Imperiale raffiguranti Re Vittorio Emanuele III con le sovrastampe effettuate a Zara durante l’occupazione nazista nel periodo della Repubblica Sociale Italiana.

La seconda opera intitolata invece “Gli angeli degli Eroi”, richiamando alla memoria il nonno militare, è il primo monumento italiano a ricordo di tutti i caduti militari italiani in tempo di pace. Questa installazione presente al Museo MAXXI di Roma ha avuto un particolare riscontro in quanto è stata presentata al Quirinale per la festa del 4 novembre al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel dibattito con Fantini interventi degli amici Spagli e Zerauschek a completare una approfondita analisi dell’arte contemporanea.

La relazione dell'ing. Arvalli si è incentrata principalmente sull'obiettivo del progetto, il cui ambizioso scopo viene interpretato semplicemente in “creare un nuovo centro città fuori dal centro storico”. Irrinunciabili le parole inglesi (open and connected, sustainable, platform for growth) che tradiscono l’entusiasmo di chi vede realizzata la riqualificazione di un’area che, dai punti di vista geografico e culturale, dovrebbe essere capace un domani, di ricucire il complesso al tessuto urbano circostante conferendo così un nuovo centro di gravità al quartiere. Punti essenziali di tale progetto sono quello di facilitare l'aggregazione, inteso come luogo d'incontro, sempre aperto 24 ore su 24, senza porte o barriere, accessibile a tutta la cittadinanza, sostenibile perché recupera infrastrutture già esistenti trasformandole in edilizia residenziale, ricettive, attività commerciali, artigianali compresa la produzione di birra. Insomma, ha ribadito più volte il relatore: “prima le persone, poi la vita ed infine l'edificio”.

L’articolato intervento di Luigi Salvadori  imprenditore e rotariano del R.C. Firenze, ha iniziato da numerosi dati statistici a partire dalla consistenza della Confindustria fiorentina che presiede, un’associazione di 1200 imprese che lavorano in un’area tra le prime 5 più industrializzate d’Italia, con farmaceutico e pelletteria all’avanguardia.

Con un flash: in due minuti il PIL di Firenze è cresciuto di 2000 euro. Purtroppo ci sono molti lati oscuri, a cominciare dall’aeroporto e da altre infrastrutture. Da qui le critiche al Governo nazionale per non aver consultato Confindustria in una manovra che ha definito “senza aiuti alle imprese” ma anche all’individualismo degli imprenditori. Fare squadra, dunque, anche nella cultura, per esempio con l’Assolombarda nel 500° della morte di Leonardo da Vinci che vedrà Firenze e Milano collaborare alle commemorazioni.

E d’altra parte – ha detto – la Confindustria deve “fare proposte per riempire vuoti della carenza di cultura” giacché “non si riesce più a discutere pacatamente” ha concluso, parlando di una vera e propria “zuffa” al dibattito tra i sindaci di Cascina Ceccardi (Lega) e Nardella (PD) oggi al compleanno della redazione fiorentina di un quotidiano. Tema ancora l’aeroporto. Confindustria vuole difendere l’aeroporto, infrastruttura basilare per lo sviluppo di Firenze e di una area più ampia della regione, senza alcuna riserva su Pisa. Favorevole anche alla tramvia e alla stazione dell’alta velocità.

Un intervento chiaro e molto franco che ha lasciato poi spazio a quello del dott. Bocci, tutto dedicato a dati sulla trasformazione delle abitudini  e quindi di consumi e attività indotte da internet e dalla comunicazione mobile. Il dibattito ha così offerto importanti spunti per approfondire i fatti con gli interventi di Taddei Elmi, Rogantini, Tonelli, Cortigiani, Fioretto.

Definendo il ruolo del pubblico ministero nell’ordinamento italiano, il dott. Sangermano ha sottolineato che egli deve innanzitutto astenersi da giustizialismi e ipergarantismi di natura ideologica. Il Pubblico Ministero ha il compito di accertare singole responsabilità, nel rispetto della prova e dell’umanità, senza svolgere ruoli di moralizzatore in quanto ciò esonda dalle sue funzioni. La Costituzione lo ha voluto autonomo e indipendente, con le stesse garanzie del giudice, per preservarlo da influenze politiche. Scelta saggia di Calamandrei, ha detto il relatore e primo caso in Europa di sottoposizione del pubblico ministero solo alla legge. Un pubblico ministero indipendente è per prima cosa garanzia per il cittadino, in quanto interviene autonomamente senza influenze di alcuna natura ma solo in base ad accertamenti probatori effettuati con responsabilità e rispetto dell’altro, agendo con moderazione cioè con equilibrio, terzietà e indipendenza.