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Vi invitiamo alla Rassegna teatrale organizzata per il settimo anno consecutivo dal Rotary Club Firenze Est con la formula del concorso popolare, che permette a voi spettatori di diventare protagonisti, decidendo con il vostro voto la compagnia vincitrice. L’incasso sarà devoluto alla Rotary Foundation a favore del Programma End Polio Now, avente come scopo l’eradicazione della poliomelite nei paesi dove purtroppo è ancora endemica.

Le serate si terranno tutte presso la Sala Esse di Via del Ghirlandaio, parcheggio interno gratuito, con inizio alle ore 21,00 nei giorni di lunedì 1, 8 e 15 febbraio, con serata finale il 22 febbraio.

Ingresso libero con offerta minima consigliata di 10 euro a serata oppure 30 euro per l’intera rassegna.

Per scaricare la locandina clicca qui

L’Accademia dei Georgofili, fondata nel 1753 a Firenze, propone il proprio contributo al progresso delle scienze e delle loro applicazioni all'agricoltura fino alla tutela dell'ambiente, tema di grande attualità che attende una risposta dai lavori in corso del consesso mondiale riunito a Parigi. Il prof . Maracchi (nella foto LC un’immagine della riunione) ha ripercorso la tradizione dell’Accademia, oggi composta da 868 membri per lo più universitari o imprenditori agricoli, distribuiti tra Firenze, 5 sedi italiane e una a Bruxelles.

1 febbraio 2016 ore 21,00 - “La Saletta”presenta

“Il Testamento dello zio Venanzio” scritta e diretta da Marco Gelli 

Siamo nei primi decenni del Novecento: in casa dei coniugi Campolmi giunge la notizia della morte dello zio Venanzio, priore di San Casciano, e con essa giunge la notizia del testamento del defunto.

Insieme al fermento per questo lascito, si intrecciano le storie d’amore tra i protagonisti, ricche di equivoci, inganni e tanta tanta comicità.

 

8 febbraio 2016 ore 21,00 - “L’acqua bagnata della Sieve”presenta

“Aspettando Feydeau” adattamento e regia di Bartolo Incoronato 

Un montaggio di testi del grande autore francese, liberamente adattati dal regista; due storie che si intrecciano lasciando intravedere i tratti comuni dei vari protagonisti delle commedie di Feydeau, spesso di una comicità quasi folle.

 

15 febbraio 2016 ore 21,00 – La compagnia “Gli Squinternati ”presenta

“Di pagare ... e ... un se ne parla"” di Dino Vergai

La commedia è ambientata in una casa trasformata, a fine di sbarcare il lunario, in una casa ... di tolleranza e gestita dalla moglie del padrone di casa, "esodato" senza lavoro né pensione.

 

 

22 febbraio 2016 ore 21,00 *** Serata finale con premiazione *** 

I vincitori del 2015 “I Baccelloni”presentano “A tombola col morto” 

ovvero “Gli Amori al tempo dell'alluvione”di Massimo Beni con parziale arrangiamento di Sandro Aspettati

….. Siamo nel Quartiere di Santa Croce, esattamente in Via Torta; in un condominio ci si sveglia e ci si accorge che c'è l'acqua nella strada.

Questo, oltre che naturale fonte di preoccupazione per tutti, potrebbe costituire un intralcio per il piano di fuga orchestrato dai due amanti “clandestini” Alberto e Iole.

Ma può l'acqua, ancorché tanta e limacciosa, fermare l'amore?

 

 

L’assemblea dei soci, riunitasi come da convocazione, ha proceduto alle votazioni a scrutinio segreto.

Per l’elezione del Presidente 2017-2018 è risultato eletto Francesco Tonelli . All’eletto i più vivi complimenti così come ai componenti del Consiglio Direttivo 2016-2017.

La festa degli auguri rappresenta ogni anno un momento di relax per i soci e di grande impegno per presidente, consiglio e animatori della serata. 

Ma andiamo con ordine… In apertura di seduta la presidente del Club ha consegnato al Gen. B.A. Stefano Fort il distintivo di socio onorario. Al gen. Fort è stata espressa gratitudine anche per l’ottima ospitalità in occasione del recente Premio Columbus.

Il caso-scuola della società “Fare Impresa Dozza (Fid)” che seleziona, forma ed assume detenuti, per poi ricollocarli una volta usciti dal carcere è stato l’argomento dell’intervento di Italo Giorgio Minguzzi, perfettamente a suo agio nel nostro Club che conosce anche da past-governatore del Distretto 2070. “Va sottolineata la valenza sociale e umana. Non è un progetto assistenziale, ma imprenditoriale” questo il succo del discorso del nostro relatore, presidente della società “Fare impresa Dozza” (Fid) una azienda meccanica che insegna il mestiere ai carcerati della Dozza, l’istituto di pena alle porte di Bologna.

La società nasce grazie all’impegno di tre imprese bolognesi (GD, IMA e Marchesini) che ne detengono ciascuna il 30%, e con la collaborazione della Fondazione Aldini-Valeriani, che possiede il restante 10%. Nell’officina, ricavata proprio dentro le mura della Dozza, inizialmente sono stati assunti 12 detenuti con condanna definitiva. Oggi sono 16.