Report Riunione
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Con uno sguardo quasi unico su Firenze, l’anno rotariano presieduto dal prof. Francesco Tonelli si è chiuso con la partecipazione di due soci su tre, a testimonianza di quanto lo spirito di appartenenza al Club sia stato curato e ripreso nel 2017-2018, l’anno del Cinquantenario.
Sull’effettivo si è concentrato l’intervento del presidente uscente che ha sottolineato l’ingresso di nuovi soci e l’impegno dei più esperti, gratificati da alcune gigantografie, la prima delle quali ha sorpreso il cronista trovatosi, pur assente, per un momento al centro dell’attenzione anche ritratto in compagnia del tesoriere Marco Minucci, 53 anni passati in un lampo. Tonelli ha ricordato riunioni informali (Golf e Tennis) e altre più legate alla storia del Firenze Est (la Quadrangolare, gli amici cinquantenari di Napoli) per concludere sui service svolti e legati ad alcuni momenti dell’annata tra cui il Columbus e la serata conclusiva, recentissima, dei Cento Artigiani.
Nell’attenzione ai giovani il presidente ha collegato il disegno del Festina Lente inserito nella ruota rotariana, che è stato riportato nel regalo che ha fatto ai membri del Consiglio e ad altri che si sono distinti durante l'anno, tra i quali i membri della Commissione Columbus. La serata ha poi seguito una scaletta rilassante (la presentazione dei vari momenti dell'annata si è svolta all'aperitivo) nel giardino, con la terrazza che ha offerto a tutti i presenti i mille colori del tramonto.
La giovane chef Federica Continanza ha presentato il suo menù e la cena è stata allietata dalla sapiente musica al sassofono del musicista Luca Signorini. Qualche emozione alla consegna dei Paul Harris, uno per Maria Luisa Brandi e l'altro per Sandra, colta di sorpresa.
Fabrizio Fantini ha poi appuntato il Paul Harris al Presidente, col tradizionale scambio dei distintivi e il dono del martelletto, a ricordo dell'annata appena trascorsa.
Tra le sorprese della serata la prima uscita in società di Aurora Villani che ha indossato per l’occasione la tutina blu del Rotary.
Nel suo intervento dopo il passaggio del collare Fabrizio ha invitato a riflettere sul motto del Presidente Internazionale Barry Rassin “Siate di ispirazione”, un invito – ha detto - questo “oltre che un monito per tutti noi come singoli Rotariani e come Club affinché tramite l'amicizia, la solidarietà, le professionalità ed il servire possiamo essere esempio nella società, anzi continuare ad essere ed in certe realtà tornare ad essere una minoranza creativa della società che sia di stimolo di innovazione e di coscienza critica”. Inizia così il cammino del Firenze Est per i prossimi 50 anni cercando di svolgere al meglio – come ha concluso Fantini - gli indirizzi e le finalità del Rotary International
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Il bullismo tra studenti è da qualche tempo un fenomeno attentamente studiato. Non è nuovo e – come ha dettto il presidente Tonelli - tutti “ricordiamo qualche marachella scolastica che provocavamo o subivamo e che forse ci preparava ad affrontare successive esperienze di vita e di lavoro”. Ciò che separa l’irrequietezza giovanile dal bullismo è però il superare il semplice scherzo passando ad una sopraffazione e denigrazione molto pericolosa, specialmente quando amplificata dalle reti sociali (cyber bullismo).
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I quotidiani sono in crisi ma non estinti, ha detto con chiarezza il direttore Ermini e lo dice da un giornale nuovo per Firenze, dov’è attivo da poco più di un decennio ma che, per la paventata ristrutturazione del gruppo editoriale di appartenenza, non è esente dai problemi di tanti altri rami dell’editoria. Per Paolo Ermini "il giornalismo è in crisi ma non è scomparso, come è stato auspicato nel recente passato. Fare giornalismo non vuol dire semplicemente comunicare perché qualità e rigore dell'informazione sono valori democratici indispensabili per tutta la società anche per coloro che non leggono i giornali. La crisi del giornalismo è in parte responsabilità dei giornalisti, ma siamo nella stagione della 'resistenza' ed è proprio in un momento come questo che si può e si deve dimostrare ogni giorno il valore della nostra professione".
In questo quadro – in cui sono anche stati ricordati alcuni avvenimenti toscani molto commentati, dalla famosa telefonata Schettino - De Falco, alle polemiche su Air-BnB e il controverso caso Macchiarini – il dibattito con i soci ha riservato la consueta vivacità e attualità specialmente in tema di ricerca e controllo dei fatti e quelle che oggi vengono definite fake news ma che sono le bufale che da sempre pascolano con diversi interessi nel mondo.
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Il programma ci ha proposto un nuovo incontro con un’istituzione fiorentina di rilievo nazionale, lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare, rappresentato dal comandante col. Antonio Medica. E’ un ritorno, per certi versi, nel nostro club che ha avuto l’onore, nel 1992, di aver annoverato tra i propri soci il comandante dell’epoca, il col. Gianfranco Polidori, putroppo recentemente scomparso, guida dei soci di allora in una memorabile visita allo Stabilimento.
Sorto a Torino nel 1853 lo Stabilimento ha al suo attivo grandi successi nella fornitura di medicinali decisivi per la sopravvivenza della popolazione. Fu il chinino, realizzato dal 1900 sotto la guida di Carlo Martinotti, l’unico farmaco efficace nel contrasto della malaria, che all’epoca ancora infieriva sulle popolazioni di varie aree del Paese. Poiché il chinino veniva estratto dalla corteccia dell’albero della china, allora importata a caro prezzo, l’impegno di Martinotti introdusse nuove tecniche di lavorazione, compresa la realizzazione del chinino in compresse e dei cioccolatini al chinino per favorirne l’assunzione da parte dei bambini, dato il sapore amarissimo del principio attivo ma anche la conclusione di un accordo con l’Olanda per assicurare all’Italia la produzione di una piantagione in Indonesia, allora colonia dei Paesi Bassi. Sembra strano ma è ancora una “concorrenza” con l’Olanda, massimo produttore di derivati dalla cannabis, a fare dello Stabilimento l’unico autorizzato a produrre gli estratti necessari alla cura di numerose malattie.
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La battaglia del Solstizio o seconda battaglia del Piave fu combattuta nel giugno 1918 tra il Regio Esercito Italiano e l'Imperial regio Esercito austro-ungarico e che impegnò gli austroungarici nella loro ultima grande offensiva della prima guerra mondiale. Il nome "battaglia del solstizio" venne utilizzato per la prima volta dal poeta Gabriele D'Annunzio. Per il nostro Pietro Massimo Spagli l’occasione per rivendicare alla nostra Sanità militare la capacità di adattamento e di ricerca – che sarà utile anche in tempo di pace – applicata ai tanti gravissimi casi che la battaglia pose innanzi agli eroici sanitari.
Spagli ha inoltre portato un gran numero di documenti storici, tra cui annate della Domenica del Corriere con famose illustrazioni, che hanno permesso, prima e dopo la riunione di approfondire come i nostri nonni vissero quell’epoca. Spagli, colonnello medico ed esperto di storia militare, ha saputo trarre dai documenti, testimonianze e ricordi di chi fece parte della battaglia e appuntò quei tragici momenti sulle pagine di un diario quegli aspetti umani, psicologici, che la storia ufficiale spesso tralascia.
E, sorpresa, il presidente Tonelli ha raccontato del suo nonno, medico della fanteria, omonimo sottolineando che “dalle pagine del suo diario la battaglia sul Piave fu veramente gloriosa e sentita dalla truppa che non ebbe timori nel combattere anche a costo di sacrificare la vita”.
La battaglia fece in tutto oltre 20.000 morti di fronte ai quali ci inchiniamo nel ricordo e nella consapevolezza dell’inutile strage tra popoli fratelli che fu la I Guerra Mondiale.
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Due gli scopi della riunione di oggi: conoscere meglio il lavoro della Guardia di Finanza e avvicinarsi al futuro del no-profit, un mondo in evoluzione, legislativa e operativa, che richiede attenzione anche per le criticità che presenta. Il generale Lipari ha parlato dei compiti della Guardia di Finanza mentre il capitano Rosanelli ha trattato nello specifico la nuova normativa sul Terzo Settore.
La recente riforma del Terzo Settore è stata uno dei provvedimenti più attesi della XVII legislatura ma la mancanza di oltre 40 provvedimenti attuativi ne rende incerta l’applicazione e, con il cambio politico in corso, resta difficile individuarne gli esiti. In questo quadro l’individuazione dei principali istituti della nuova disciplina rappresenta un’importante anteprima dello sviluppo normativo seguente ed è significativo che la Guardia di Finanza imposti fin da ora la propria azione verso i rischi che l’oc cultamento di attività commerciali all’interno del Terzo Settore potrebbe comportare con evidenti risvolti fiscali ma soprattutto di distorsione del mercato. Il dibattito seguito alle relazioni ha permesso di approfondire alcuni temi con l’intervento di nostri soci tra cui Matucci, Rogantini, Brandi, Tredici, Zerauschek, Diana, Spagli.