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Il progetto rotariano di aiuto alla scuola per i ragazzi in ospedale è cominciato dalle matite, quelle che formano il cuore perché in ospedale non si possono portare gli attrezzi da casa e bisogna ricostruire un ambiente scolastico dalle basi.

Lo ha sottolineato anche l’assessore S. Funaro ringraziando il Firenze Sud e i club che si sono uniti all’iniziativa partita già lo scorso anche che ha coinvolto le scuole attive verso i ragazzi in ospedale, a cominciare dal Pascoli, istituto capofila in Toscana per il quale ha descritto i legami scuola-ospedali il preside Bussotti ma soprattutto l’entusiasmo e la competenza delle maestre e professoresse intervenute che hanno spiegato le difficoltà di fare comunità tra la scuola e i ragazzi ricoverati.

Un’esperienza innovativa ma anche anticipatrice della chiusura per la pandemia che ha condotto le scuole alla didattica a distanza, misurando i problemi tecnici con quelli psicologici e sociali. Il service rotariano, intervenendo su sussidi, computer e connessione, garantisce oggi un aiuto che può diventare basilare per tutti. Una speranza di non lasciare indietro i più deboli in un mondo che, con la pandemia, non pare proprio essere diventato più semplice

Esperto in strategie di comunicazione, Luigi De Concilio, per 15 anni nei Rotary di Genova e Firenze, ha accumulato una significativa esperienza di valutazione dell’impegno comunicativo del Rotary. Anche “stando in silenzio noi comunichiamo’’ ha detto il nostro relatore, ricordando come la comunicazione non verbale del Rotary passi da piccoli segni, a cominciare dal distintivo. I Club possono comunicare e fare immagine in modo più valido se usano meglio i simboli, pensate alla liberazione dalla polio raggiunta quest’estate in Africa: nessuno l’ha attribuita al Rotary nemmeno la stampa internazionale più accorta.

D’altra parte solo il 14,85% del campione saggiato a Milano durante l’Expo 2015 conosceva realmente il Rotary e molti pensano che i club si concentrino solo su pranzi e discorsi non su cose concrete. Colpa nostra? Può essere. Basterebbe guardare a cosa si pubblica: niente foto con bottiglie e tavolate, per favore!

Venendo alla comunicazione che accompagna i progetti rotariani, De Concilio ha posto l’accento su darsi delle scadenze, programmare e rispettare i tempi. Solo così si uscirà dal cono d’ombra che spesso ci caratterizza. Nel dibattito sono state affrontate le diverse attività rotariane e come vengono comprese, analisi importante per il futuro.

E a proposito di comunicazione. Questa sera siam tornati a guardarci da zoom e abbiamo scoperto come sono i nostri luoghi di lavoro o le librerie (fortunatamente ben fornite) nelle nostre case o altri luoghi, anche immaginari che il computer ha raccolto. Anche questa è comunicazione e diremmo anche prossimità, anche rimanendo a distanza. Coraggio!

Come tradizione, pur nel rispetto delle norme di sicurezza, la comunità di San Miniato ha avviato dalle 16.30 la processione per la benedizione del cimitero mentre i fedeli hanno atteso il passaggio dei monaci presso le sepolture dei loro cari. Rientrati in basilica i monaci hanno intonato il canto dei vespri e celebrato la Santa Messa, durante la quale si è pregato anche per i nostri soci defunti.

Riunione doppiacon un buon numero di soci collegati via zoom ed altri – di più – presenti insieme con alcuni amici rotarctiani al Mediterraneo. Ambiziosi i progetti che questi ragazzi si sono prefissati per quest'annata che, oltre ai service come l’installazione di un defibrillatore a favore della Misericordia, ha l’obiettivo di cercare di rivitalizzare l’Interact Firenze Est. 
Argomento, di stagione, della conferenza di stasera è stato in parte medico, in parte storico perché le pandemie non sono nuove sulla faccia della terra e sorprendono l’umanità quasi allo stesso modo, come hanno confermato i relatori, il prof. Alessandro Bartoloni e la dott.ssa Donatella Lippi, ricordando come il disorientamento, le voci, le notizie false e anche le mascherine e i disinfettanti siano stati protagonisti di epoche più o meno lontane, quando la nostra comunità si è trovata di fronte a malattie infettive diffuse

Protagonista della serata Cosimo I, uomo complesso e affascinante, circondato da letterati interpreti del suo pensiero oltre che uomo di potere di una Firenze ormai matura nella sua storia più gloriosa, come presentato dall’Arch. Paola Maresca, Presidente dell’Associazione Firenze Alchemica e relatrice della serata. 

Proseguendo l’esperienza dell’Accademia Platonica, Cosimo si avvicinò alla leggenda di Ermete Trismegistro e ai suoi 10 assiomi. Cosimo amava anche le erbe, il giardino ma soprattutto si circondava di simboli che dalla Villa di Castello (oggi sede dell’Accademia della Crusca) al rinnovato Palazzo Vecchio in cui Vasari inserì simboli, immagini, aperture a un linguaggio segreto.

Come ha sottolineato la nostra Cristina Acidini, guardare le opere d’arte offre sempre nuove prospettive, un segnale per le guide di cui ha ricordato la formazione anche attraverso l’associazione diretta dalla relatrice.

Cigliana ha aggiunto il fascino di alcuni libri dell’arch. Maresca che ha poi risposto ad alcune domande dei nostri soci. Il presidente – che si è dotato di un nuovo sfondo tutto rotariano – dopo aver ringraziato la relatrice con la speranza di rivedersi in una visita guidata a un luogo di Cosimo - ha ricordato il programma di novembre e invitato a partecipare al ricordo dei defunti a San Miniato, nei limiti che la disciplina anti-Covid permette.

Tra i massimi esperti italiani nel campo dell'intelligenza artificiale, la prof. Rita Cucchiara, laureata in Ingegneria Elettronica nel 1989 a Bologna, è Professore ordinario di Sistemi di Elaborazione dell’Informazione presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

Qui conduce il Laboratorio Aimagelab e la "AI Academy" occupandosi di Visione Artificiale e Deep Learning, tematiche in cui vanta più di 400 pubblicazioni ma soprattutto dirige il CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica) e del Laboratorio Nazionale AIIS – Artificial Intelligence for Intelligent Systems. Per quanti pensassero che la battaglia per l’intelligenza artificiale ci veda spettatori dei grandi laboratori americani o delle aspirazioni degli emergenti russi e cinesi, la capacità dei nostri scienziati, come ha dimostrato la prof. Cucchiara, fuga ogni dubbio.

La materia è in ottime mani anche in Italia e in stretta connessione con i partner europei attraverso progetti di grande rilievo.