Paolo Vannuzzi leader di un’azienda italiana di consulenza ICT specializzata nella fornitura di progetti e soluzioni cloud, già nel 1999 fondava la sua prima azienda informatica fino a realizzare l’applicazione di riferimento IBM per Lotus Notes. Nel 2006, con Global Base, si affaccia sul mercato come partner di Google Enterprise, finché nel 2013 costituisce con Global Base e ScubeNewMedia, la Noovle di cui oggi coordina utte le attività commerciali e di marketing. Tra i progetti di Vannuzzi Crescita Digitale per favorire lo sviluppo tecnologico del Sistema Paese.
E di questo sistema è stato messo a dura prova dal confinamento e dall’improvvisa esplosione del telelavoro per necessità perché – sebbene lo smart working sia uno sviluppo inarrestabile – tutto è stato affrontato con la pressione della emergenza. L’immenso esperimento attuale ha fatto schizzare le vendite di computer portatili (+110%) come il traffico delle piattaforme di scambio (+800%) con 44 milioni di accessi contemporanei nei momenti più presidiati. Ecco perché il cloud, cioè l’accesso ed utilizzo di capacità di immagazzinare e utilizzare dati a distanza, potrebbe rivelarsi decisivo ma occorrerà anche sviluppare una nuova organizzazione aziendale. Su questi temi si è sviluppata la nostra discussione con interventi degli amici Diana, Monaco, Fossi, Cortigiani, Reali, Spagli, Taddei, ciascuno con la propria esperienza che ha permesso di confrontare quanto ci accade ora ma con l’aiuto dell’esperto che ha sottolineato alcuni aspetti insistendo sulla progettazione o meglio riprogettazione delle infrastrutture informatiche e dell’organizzazione di aziende ed enti. E anche il Rotary, con la sperimentazione delle riunioni a distanza sta dando il suo contributo.
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Il futuro italiano dal cloud allo smart working
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