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Anche a seguito dell’introduzione della Direttiva CRSD (riclassificazione dei bilanci con parametri sociali) e della concentrazione sulla tematica ESG (Environmental, Social, Governance ovvero Ambientale, Sociale e di Governo) siamo entrati in un’era destinata a modificare profondamente l’azione degli attori dell’economia.

In tale ottica, ha affermato Lorenzo Sciadini ,Design Strategist, docente e coach professionista , l'analisi di materialità e la rendicontazione dell’impatto ambientale e sociale diventano cruciali per ottenere fiducia e supporto dalle aziende.

Parallelamente, per cogliere questa opportunità, il settore non-ptofit deve sviluppare nuove competenze: dalla misurazione dell’impatto alla comunicazione strategica, fino alla capacità di costruire partnership solide con il settore privato.

È il momento di evolvere e ripensare il proprio ruolo e in questa transizione che il relatore ha immaginato in una visione decennale. Un vantaggio difficile da cogliere è quello “circolare”. Non basta crederci o essere “green”. Le imprese sono chiamate a ribaltare il proprio modo di fare business.

L’economia circolare ha bisogno di imprenditori di nuova generazione, digitalizzati, attenti agli affari, alle persone e certamente anche all’ambiente; bravi col mercato, non solo a fare prodotti. Quindi, per sviluppare vantaggio circolare occorrono competenze spinte e nuovi approcci al business. E qui sta il punto: attori come le banche stanno “ossessionando” clienti con la sostenibilità .

La sostenibilità diventa così la polizza assicurativa contro problemi futuri non un vantaggio immediato. Stessa cosa secondo lui le politiche green non creano vantaggi alle aziende attenuano alcuni impatti. In tutto questo grande è il disorientamento. Un esempio: la “lotta” alla plastica sta portando la colpa dell’inquinamento sul consumatore ma non da strumenti all’industria del packaging per cambiare. C’è dunque ancora noto da lavorare per innovare e crescere con riciclaggio e materiali innovativi. Lorenzo Sciadini è stato rotariano, forse anche per questo si è trovato veramente a suo agio a condividere spunti di riflessione per un autentico rinnovamento verso un’economia circolare.

A fine conferenza domande di Rogantini, Andreozzi, Cortigiani, E. Fantini.