anno 2023 2024      

 

Grazie al coinvolgimento della nostra Socia Giannina Poletto, dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, dopo l’infinitamente piccolo del CERN è tempo dell’infinitamente grande, l’Universo esplorato dai radiotelescopi. Giornata di magnifico sole con sosta enogastronomica di grande livello all’Officina del Gusto di Castenaso. L’osservatorio, situato a circa 30 Km da Bologna e gestito dall'Istituto di Radioastronomia dell'INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), ospita due strumenti: la grande Croce del Nord (di proprietà dell'Università di Bologna) e una antenna parabolica da 32 metri di diametro. La Croce del Nord è oggi costituita da due rami perpendicolari lunghi 564 metri (Est-Ovest) e 640 metri (Nord-Sud) e possiede un’area di raccolta complessiva di 30.000 mq.

Una tale superficie rende l’antenna sensibile a sorgenti radio molto deboli su uno spettro di circa 2,7 MHz intorno la frequenza di 408 MHz ed è stata utilizzata principalmente per effettuare mappature ad alta sensibilità di vaste aree di cielo e quindi produrre ampi cataloghi di sorgenti. La ‘Croce’ è stata  utilizzata inoltre per lo studio delle stelle pulsar e per l’indagine spettrometrica dell’emissione proveniente dal gas interstellare, con la rilevazione delle righe relative all’idrogeno e al carbonio ionizzati. La Parabola da 32 metri è impiegata sia per osservazioni interferometriche che ad antenna singola: in ambito interferometrico l’antenna lavora in contemporanea con le altre antenne del consorzio EVN (European Very Long Baseline Interferometry Network ), collocate in diversi paesi Europei, allo scopo di produrre immagini ad altissima risoluzione, estremamente utili per analisi molto dettagliate delle sorgenti radio. Lo strumento può ricevere segnali radio in bande comprese tra 1,4 GHz e 23 GHz. La Stazione di Medicina partecipa anche al progetto SETI ( Search for Extra Terrestrial Intelligence). Il SETI si propone di analizzare i segnali radio provenienti dallo spazio alla ricerca di un segnale artificiale, che costituirebbe una prova inconfutabile dell’esistenza di un’altra civiltà tecnologicamente avanzata nel cosmo. Questa ricerca, la cui probabilità di successo è, per ragioni statistiche, molto bassa, viene condotta senza interferire con le normali osservazioni astronomiche. L’Istituto di Radioastronomia gestisce anche una seconda parabola, identica a quella di Medicina, situata a Noto (SR). Una terza antenna, di 64 metri, è invece in costruzione a San Basilio (Cagliari).