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Lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare (SCFM) è l’ultima grande istituzione della sanità militare, dopo la chiusura di Ospedale e Scuole militari che tanto hanno significato per lo sviluppo della medicina, in particolare in situazioni di grave emergenza e per la formazione dei quadri dell’Esercito. E’ anche un unicum nel mondo per la sua doppia funzione militare e sanitaria che tuttavia negli ultimi decenni ha subito un forte arretramento per una serie di problemi, anche legati allo smaltimento delle antiche lavorazioni, che hanno preso una forte accelerazione negli ultimi mesi con l’arrivo del direttore col. Arcangelo Moro. Ufficiale di cavalleria, con una lunga esperienza in missioni all’estero, il col. Moro ci ha accolti con entusiasmo e con l’orgoglio di rappresentare un’istituzione storica.

La ripulitura di antichi reparti ha tra l’altro permesso di recuperare significativi luoghi della memoria del quartiere di Rifredi, come le aree dove si rifugiarono numerosi cittadini durante la guerra e alcuni vi trovarono la morte, uccisi dalla violenza dell’occupante (in quel momento tedesco). Ci sono storie che vengono lasciate talvolta da parte ma che oggi finalmente possono essere ricordate. La sera del 5 agosto 1944 alcuni militari tedeschi si recarono preso la casa di Anna Pieri, dopo aver chiesto del vino cercarono di violentarla. La donna, nel difendersi, fece partire un colpo da una delle armi dei tedeschi e rimase ferito il sergente Bier. Questi, tornato al comando, dichiarò di essere stato attaccato da partigiani lungo la strada tra Firenze e Castello. Il capitano Kuhne ordinò allora un’azione di rappresaglia contro dieci civili italiani.

I tedeschi sapevano degli sfollati presso l’Istituto Chimico Farmaceutico e andarono quindi a colpo sicuro. I membri della IV Brigata Pionieri divisero gli uomini dalle donne; Silvano Fiorini protestò energicamente in quanto reduce delle guerre fasciste e venne freddato con un colpo di pistola al volto. Lo sfollato siciliano Giuseppe Mazzola tentò la fuga ma fu ucciso durante il tentativo. I tedeschi selezionarono allora dieci tra i più giovani e, dopo averli derubati dei loro averi, li fucilarono lungo un muro esterno all’edificio in due gruppi. In totale 12 persone trucidate.

Il col. Moro ha esposto le funzioni attuali dello Stabilimento, con i progetti di rinnovamento, finanziati dal Ministero della Difesa che sembra ricredere nella sua attività. Si è parlato di farmaci a base di cannabis così come dell’attività durante il COVID e di quei farmaci che curano malattie rare di cui le case farmaceutiche non si occupano per evidenti motivi di costi. Attraverso il portale dello stabilimento (https://portalefarmaci.agenziaindustriedifesa.it/) è possibile scegliere di ordinare ed acquistare i Farmaci per la cura delle Malattie Rare, che lo stabilimento è autorizzato ad importare e a distribuire nell’interesse della popolazione.

L’impegno del col. Moro, che ci ha sorpreso con la sua interpretazione correttissima della rotariana prova delle quattro domande, è certo. L’esito, come tutte le cose, in questo Paese, dipende da tanti fattori. Certamente visite di gruppi qualificati aiutano alla comprensione e in questo il RC Firenze Est ha voluto partecipare. Del resto trent’anni fa ebbe per socio l’allora direttore col. Polidori, il cui ritratto è nella galleria storica del comando.