anno 2023 2024      

 

La giornalista della Rai Giovanna Botteri, uno dei volti più noti della televisione italiana; Teresa Fornaro, astrobiologa ricercatrice presso l’Inaf-Osservatorio Astrofisico di Arcetri a Firenze; Jacopo Luchini del Gruppo sportivo Fiamme Oro della Polizia di Stato, campione paralimpico di snowboard hanno ricevuto i riconoscimenti della XLII edizione del Premio Columbus, rispettivamente per la cultura, la scienza e lo sport.

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La cerimonia si è svolta come tradizione il 12 ottobre, DXXXI anniversario della scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo, ospitata alla Biblioteca comunale delle Oblate. Il benvenuto ai premiati, dato con emozione dalla presidente Manetti, si è poi articolato con gli interventi dell’assessore Sara Funaro, del Presidente della Giunta Regionale della Toscana Eugenio Giani (autentico fiume in piena dell’orgoglio toscano legato alle scoperte di geografie navigatori del Rinascimento ma anche riconoscente al Rotary per l’autorevolezza nelle scelte dei premiati) del segretario generale della Camera di commercio di Firenze (prima nella storia d’Italia) Salvini e della nuova Console Generale degli Stati Uniti d’America a Firenze Daniela Ballard: «sono entusiasta – ha detto in italiano – di continuare la lunga tradizione di amicizia e di collaborazione fra il Rotary Firenze Est e il consolato degli Stati Uniti.

L’impegno del Rotary International nelle attività di servizio e nel rendere nel mondo un posto migliore per tutti i cittadini é, nella sua essenza, un impegno simile a costruire ponti tra le persone per il bene comune». Affermazione ripresa da Fernando Damiani, Governatore del Distretto 2071che ha ricordato i temi di due presidenti internazionali: Shekhar Mehta («servire per cambiare vite») e dell’attuale Gordon Mc Inally («creare speranza nel mondo»): «su questa linea – ha detto – si muovono anche i 72 Rotary Club della Toscana, molto attivi e presenti sul territorio, come oggi testimonia il Rotary Firenze Est con il Premio Columbus».

La Commemorazione Colombiana è stata tenuta da Antonio Musarra, professore associato di Storia medievale presso la Sapienza Università di Roma. «Colombo e Firenze? Un connubio solo apparentemente singolare – ha detto nella sua prolusione, lo studioso di origine genovese ma allievo del fiorentino prof. Cardini, già relatore al Columbus 2012 – le cui radici vanno ricercate in una lunga tradizione di studi, montante al secolo precedente, quando, tra Dante e Boccaccio, Fazio degli Uberti e Domenico Silvestri, la geografia costituiva un interesse diffuso tra i ceti colti, destinato ad affinarsi nel tempo a seguito dell’arrivo in città della ‘Geographia’ di Tolomeo. Il primato geografico fiorentino avrebbe creato le condizioni perché un genovese ostinato potesse tentare il viaggio oceanico».

Molti applausi alla consegna dei premi, selezionati da una commissione presieduta dal prof. Rodolfo Cigliana, le cui motivazioni sono state lette dai soci Cristina Acidini, Stefano Selleri e Luigi Cobisi. Soddisfazione di Giovanna Botteri: «il Sindaco di Firenze mi ha consegnato due anni fa le chiavi della città di Firenze. Inoltre sono vissuta 13 anni per lavoro negli Stati Uniti. Direi che vado bene per il Columbus» ha detto con una battuta.

Teresa Fornaro ha parlato della missione Nasa Mars 2020 con il rover Perseverance, dove ha guidato il gruppo di lavoro Laboratory Analogs Working Group, per l’interpretazione delle osservazioni in situ e l’identificazione di composti minerali e organici di Marte.

Emozione e sincero apprezzamento per il riconoscimento appena ricevuto da parte di Jacopo Luchini, 33 anni di Prato, nato con un’aplasia della mano sinistra che non gli ha impedito di diventare campione internazionale di snowboard. «Considero questo Premio Columbus non per me ma assegnato idealmente a tutti i miei compagni di sport paralimpico» ha detto tra gli applausi, concludendo una riunione che, proseguita nella conviviale, seguita da numerosissimi soci e ospiti e diffusa anche in streaming

Quando verso le 18 la riunione è iniziata al Palagio di Parte Guelfa la sala  che accolse in Firenze Capitale il consiglio comunale ha visto una nuova assegnazione dei premi a Paolo Dario per la Scienza; l’Opificio delle Pietre Dure per la Cultura; la Fondazione arte della seta Lisio per l’Arte.

Ma in questo mondo tanto fiorentino, è apparsa, messaggio universale, l’italianità di Cristoforo Colombo che è stata descritta dal prof. Marco Biffi con la sua allocuzione Parole italiane per la scoperta di Cristoforo Colombo. Già, come parlava Colombo? I suoi scritti attestano italianismi ma restano in spagnolo anche se chiaramente espresso da uno straniero. Come è noto Colombo non ha lasciato scritti in italiano e quindi l’attenzione è stata rivolta a testi di altri, che alla scoperta facciano riferimento: in prima battuta alle traduzioni della famosa “Lettera della scoperta”, databile fra il febbraio e il marzo 1493, in cui Colombo, fermato da una tempesta a Lisbona, vuole trasmettere con una certa urgenza ai sovrani di Spagna e ai notabili della corte un riassunto del suo viaggio, e insieme una rassegna dei domini e delle ricchezze procurati. Ma la notizia fece anche il giro dell’Europa, in lettere di mercanti, diplomatici, banchieri e pertanto la “lingua italiana della scoperta” prende corpo anche in questi documenti. Proprio agli scritti che descrissero in modo concitato il rientro di Colombo dal suo primo viaggio, si deve ad esempio l’ingresso nella lingua italiana delle parole canoa e cannibali.

Guarda il video: (1227) Premio Columbus 2022 Palagio di Parte Guelfa - YouTube

Al Palagio di Parte Guelfa, dove il Premio è tornato a distanza di tre anni, l’emozione dei premiati è stata particolarmente sentita, anche grazie ai piccoli numeri che ha consentito la normativa anti-Covid ma nulla è stato tolto alla cerimonia. premiati2021

Presente il governatore F. Damiani, dopo i saluti del presidente G. Giuliattini e del presidente della Commissione S. Selleri, la dott.ssa Elisabetta Nardinocchi, direttrice del Museo Horne ha tenuto la tradizionale conferenza colombiana dedicata a Herbert Horne, singolare figura di collezionista d’arte italiana che, oltre a operare sul mercato antiquario della sua epoca, ha voluto legare alla città una raccolta estremamente significativa oggi riunita in quella che fu la sua casa fiorentina.

Importante il rapporto con le Americhe dell’inglese Horne che vi portò l'arte italiana, in particolare a Nuova York e Filadelfia ma non si trattò di un temuto ratto di opere fiorentine per i nascenti musei americani ma venne via via trasformandosi in un amore, generazionale, diremmo per l’epoca dei suoi protagonisti tra XIX e XX secolo, che ha lasciato a Firenze nel Museo Horne oltre 6.000 opere.

Horne fu anche a fianco del principe Tommaso Corsini nella Associazione per la difesa di Firenze antica contro la demolizione, tra l’altro, del Palagio di Parte Guelfa, dove il Columbus è stato ospitato. Ci sono un po’ tutte le contraddizioni di Firenze in questa storia, tra le quali il cronista non può mancare di rilevare (ed è stato una prima volta assoluta) la mancanza di un rappresentante ufficiale del Comune al Premio Columbus.

Fortunatamente il sindaco – pochi giorni dopo – ha consegnato al prof. Romagnoli, uno dei premiati, il Fiorino d’oro, massima onorificenza cittadina, in quello che interpretiamo come un ideale raccordo col Columbus. E Cristoforo Colombo? Il navigatore che qualcuno vuol metter da parte è stato ben presente. Il prof. Romagnoli nel ricevere il premio, se ne è proclamato un ammiratore perché spinto dalla voglia della ricerca, allora una ricerca nel macro, verso nuove terre, oggi, come dimostra l’eccezionale sviluppo dei recenti vaccini, verso il micro, l’infinitesimale quasi invisibile che pure ha tanta parte nella nostra vita.

Angela Caputi, premiata per la moda, ha portato la genuinità delle sue creazioni, nate da un momento difficilissimo della sua vita in cui fu spinta a mettersi alla prova in un slancio anch’esso colombiano. E infine il premiatodifficilissimo della sua vita in cui fu spinta a mettersi alla prova in un slancio anch’esso colombiano.

E infine il premiato per la cultura prof. Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, uno dei centri della vocazioneinternazionale di Firenze interpretato al massimo livello e motore di una ripresa anche culturale tanto necessaria

Il complesso monumentale di Santa Maria Novella ha accolto il Premio Columbus 2020, per la trentanovesima edizione. Organizzato dal RC Firenze Est, il premio ha dovuto ancora una volta rinunciare alla sede naturale, Palazzo Vecchio, che non ha potuto ospitare la cerimonia che ha dovuto fare i conti con l’emergenza sanitaria ma non ha mancato all’appuntamento del 12 ottobre, in presenza e diffuso per la prima volta dal canale youtube del Club. D’altra parte il premio, nato nell’immediato dopoguerra per iniziativa del Comune per rappresentare i legami storici ed economici con l’America, non poteva subire una nuova sospensione, come accadde alla fine dei turbolenti fine anni sessanta, dopo la quale il RC Firenze Est se ne fece carico con un esempio ante litteram di sussidiarietà che ha condotto i rotariani a indicare premiati di altissimo profilo, da sportivi come Gino Bartali e i fratelli Abbagnale, Premi Nobel come Renato Dulbecco e Rita Levi Montalcini – che ricevette il Columbus prima del Nobel – fino a imprenditori e istituzioni che hanno onorato i rapporti Italia-America con particolare riferimento alla Toscana.

Ed è in questo contesto che anche l’edizione 2020 ha proposto alla città l’esempio di Fonderia Artistica Marinelli, Giusto Manetti Battiloro e del campione olimpico Niccolò Campriani, rappresentanti di una Toscana che – nel mondo e in particolare nelle Americhe – continua il suo cammino di eccellenza, affermando inventiva e coraggio. Emozionati, dopo la lettura delle motivazioni, i premiati del 2020, hanno avuto parole di ringraziamento ma soprattutto di ottimismo che è la guida di gran parte del loro operare. E che è molto rotariano, ha detto il presidente della Commissione del Premio Federico Antich, ricordando come il Rotary non sarebbe diventato ciò che è, in tutto il mondo senza l’ottimismo di pochi soci fondatori guidati da Paul Harris.

Nell’innovativa cornice del Palazzo della Borsa – nella cui sala delle grida si è poi tenuta la conviviale – il Premio Columbus ha trovato casa quest’anno, con la promessa della vice-presidente del Consiglio comunale Giuliani di ritornare in Palazzo Vecchio il prossimo anno. La cerimonia delle premiazioni ha seguito il tradizionale svolgimento con una premessa del presidente Selleri che ha legato i premiati alle tecnologie che – in forme diverse e in epoche più o meno lontane – caratterizzano la loro attività. Lo hanno detto anche i premiati, c’è un filo conduttore che li unisce. Da Giacomo Mazzamuto del Gruppo MPEG che ha ritirato il Premio Columbus 2019 di Leonardo Chiariglione per la Scienza e Tecnologia nelle cui motivazioni il nostro Gianni Cortigiani ha ricordato come il premiato abbia prodotto la famiglia di standard MPEG che sono alla base dei DVD, introdotti da importanti aziende Americane quali SUN, Apple, Hewlett-Packard e Microsoft, e della Televisione Digitale che tutti noi guardiamo ogni giorno e che vengono compressi secondo gli standard MPEG praticamente tutti i video disponibili su internet, sui nostri computer, sui nostri smartphone.

Il video della manifestazione è disponibile al seguente indirizzo

https://www.youtube.com/watch?v=kPlvT5JgH1k.

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