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Acqua e clima: i nuovi scenari in Toscana
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Dott. Alessandro Mazzei, Direttore Autorità Idrica Toscana
Il Clima diventa estremo, con alluvioni e siccità sempre più frequenti. A causa del riscaldamento globale il 2024, in generale, è stato l’anno più caldo dalla rivoluzione industriale, anche in Toscana è stato l’anno più caldo dagli anni cinquanta. L’effetto più rilevante è il riscaldamento del mare. Più evaporazione, umidità e quindi energia che si scarica con piogge intense, ma che in base alle condizioni climatiche, in alcune zone, non arriva a formare piogge.
Alluvioni e siccità vanno quindi di pari passo. Nella nostra regione ci sono più di 36mila chilometri di rete idrica da preservare e mantenere efficienti. L’acqua, bene primario e gratuito è la nostra risorsa più preziosa.
Per preservarla, in Toscana ci impegniamo con investimenti e opere come dissalatori, bacini, manutenzione. L’obiettivo è rendere il sistema sempre più resiliente per fronteggiare gli effetti della crisi climatica.
Giacomo Puccini: un malato illustre
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Il musicista italiano Giacomo Puccini (1858-2024) scomparve a Bruxelles dopo un ardito intervento per un tumore alla gola. Il dott. Ponticelli ha analizzato l’intervento e la lunga malattia del compositore come la storia di un paziente speciale e delle possibilità della medicina di cento anni fa.
Un approfondimento che ci ha spiegato molto dell’evoluzione della scienza ma anche del dramma vissuto da Puccini, uomo vitale e di grande spirito ma nello stesso tempo inesorabilmente raggiunto dal male come attesta il mancato finale di Turandot sul quale il 26 aprile 1925 Arturo Toscanini, dirigendo postuma la prima assoluta al Teatro alla Scala di Milano, posò la bacchetta sul leggio e fermò l’orchestra e i cantanti esattamente dove si era interrotta la penna di Puccini, morto il 29 novembre 1924. Significativo dibattito con alcuni soci e in particolare col prof. Tonelli su alcuni aspetti scientifici che ancora oggi restano da esplorare.
La c.d. Intelligenza Artificiale: dalla sperimentazione alla regolazione
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Riassumiamo di seguito i temi della riunione nel quadro tracciato da Giancarlo Taddei Elmi, al quale ha fatto seguito un dibattito con gli interventi di Enrico Francesconi (le stagioni della IA dalle origini a oggi) Giovanni Moscato ( la valutazione di impatto dei Sistemi di iA ad alto rischio sui diritti fondamentali secondo il Regolamento UE sulla dell'agosto 2024) di Giovanni Villani (effetti della IA nella contrattazione collettiva di lavoro) e con domande e osservazioni pertinenti Rogantini, Giglioli e altri.
I motivi per una conversazione oggi su IA - Tema attuale incandescente non solo di rilevanza tecnologica ma anche sociologica, politica, economica, giuridica, filosofica e antropologica. La UE ha emanato finalmente nell’agosto 2024 un Regolamento per disciplinare in modo generale il fenomeno IA, normativa che nel mese di febbraio comincia ad essere applicata
Gli Interrogativi posti dall'IA -
- Il Quid è cosa è in grado di fare l’IA Interrogativo scientifico-funzionale e filosofico-giuridico.
- Il Quomodo è come l’ IA fa quello che è in grado di fare (Interrogativo filosofico-scientifico) Il Quid iuris è quali effetti e problemi giuridici produce il fare dell’ IA (Interrogativo giuridico-positivo)
- Poi vi è un Quando ossia quando l’informatica supererà la dicotomia cosa-persona (Interrogativo filosofico-giuridico-scientifico corollario del Quomodo ossia quando i SIA acquisterebbero la Coscienza).
Possibili risposte -
- QUID: Grandi progressi verso sistemi sempre più intelligenti ma sempre inconsapevoli.
- Quomodo: nuovi scenari forse solo quando si riuscirà a costruire un cervello elettronico identico al biologico con tutte le funzioni del cervello umano, elettriche, fisiche, biochimiche etc.
- Quid iuris: sistemi di IA ancora oggetti inconsapevoli Quando: Il superamento della dicotomia cosa-persona non è all’orizzonte. I SIA attualmente restano oggetti.
Anche se venisse costruito un cervello artificiale con le identiche funzioni elettriche, fisiche e biochimiche del cervello biologico, questa sarebbe una condizione necessaria ma non sufficiente per dimostrare la coscienza di tale sistema.
Conclusione provocatoria - Certo se un tale cervello venisse costruito e venisse accertato che possiede la auto-coscienza, avremmo grandi conseguenze a vari livelli
- Filosofico: abbandonare i dualismi cartesiani o interazionistici (res cogitans)
- Giuridico: ai sistemi consapevoli andrebbe applicato tutto il diritto che viene applicato ai soggetti
- Scientifico: la coscienza, come sostengono i monismi materialistici, risiederebbe nel cervello biologico e avrebbe un carattere materiale e non immateriale
- Antropologico: noi non saremmo altro che dei robot iper-evoluti.
Auspico che per molto continueremo a ricercare la coscienza fuori dal corpo guardando verso verso entità immateriali come anima, spirito etc.
L'umanità ad un bivio
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Il cambiamento, veloce e multiforme delle condizioni globali, richiede, secondo il prof. Salomone, che ha esaminato oltre 50 anni di previsioni del futuro, a partire dal Club di Roma dei tempi dell’austerity, una integrazione tra scienze della natura e scienze umane e sociali per affrontare la complessità di un mondo in cui tutto è interconnesso e interdipendente e colmare il gap umano tra quanto sappiamo e la crescente grandezza, a velocità crescente, dei problemi da affrontare, costruendo un nuovo umanesimo.
Occorrerebbe così ispirarsi a una giustizia sociale e ambientale e lavorare senza soluzione di continuità tra il locale e il globale. In questo quadro, l’umanità è a un bivio. Salomone vede però che il pianeta si salverà come è sempre stato. Ricordiamo però che le persone vanno aiutate. E non si tratta solo di benessere o povertà poiché tutti abbiamo la necessità di stare bene, coltivare il territorio, salvaguardarlo dalle conseguenze dei cambiamenti. La formazione generalizzata su questi problemi, per un impegno di tutti, è dunque l’unica soluzione per la salvezza dell’umanità
Serata finale della XVII rassegna del concorso TeatRotary
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Serata finale con la "prima" della commedia presentata con grande verve dalla compagnia “La Martinicca” (nella foto una scena inequivocabile dell’atmosfera della commedia).
Dopo i fiori, il gagliardetto e la targa alla compagnia di ieri sera il sipario si è chiuso e sono state chiamate una ad una in ordine di data le tre compagnie partecipanti, i cui rappresentanti sono stati accompagnati sul palco dagli attori del Siparietto, Tommaso Bellucci, Gian Lorenzo Giuliattini e Kevin Donvito con il presentatore Tulini e il presidente, che ha consegnato le targhe ricordo.
Poi ecco la busta con il nome dei vincitori: la Compagnia Stabile del Riccio con Vinsanto e Centrini di Massimo Sallei, cui è andato il secondo trofeo TeatRotary, opera del nostro Marco Marchettoni che insieme ad altri ha seguito anche l’accesso del pubblico insieme con altri amici, in particolare Deborah Lobascio, sempre presente e alla instancabile Sandra Manetti.
Nell’immagine qui sotto, il presidente Reali con i rappresentanti della compagnia vincitrice.
Ricordiamo che i giudici erano i componenti del pubblico serata per serata. Niente voto da casa; mica siamo a Sanremo!
Raccolti, dai primi conti, circa 4.000 euro. Detratte le spese del teatro e i diritti SIAE, il restante sarà destinato alla lotta alla polio tramite la RF. Sottolineiamo che le compagnie, tutte amatoriali, si sono esibite gratuitamente. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato all’iniziativa e appuntamento all’edizione estiva.
Ho una figlia bellissima
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Terza serata lunedì 17 per il nostro Teatrotary con ‘’Ho una figlia bellissima’’ con la compagnia Paro Paro diretta da Gloria Giovannini, regista e nella parte della figlia del titolare di un’improbabile agenzia di pome funebri, protagonista della trasformazione da brutto anatroccolo che mangia la trippa a colazione a fidanzata ideale dell’impacciato Sempronio.
In mezzo scene di negozio e un po’ di allegria in una serata fredda che ha comunque mosso una settantina di spettatori, tra cui i nostri Cigliana, Cobisi, Minucci, Marchettoni, Gian Lorenzo Giuliattini, D'Antona, Azzaroli, Tulini, Andreozzi e Manetti e dal Rotaract Kevin Donvito. Anche la terza serata presentava un argomento “macabro” dopo la prima in scena in un cimitero, la seconda riedizione dei celeberrimi “Arsenico e vecchi merletti”.
Attendiamo la quarta, prevista per lunedì 24 con la Compagnia vincitrice dell’edizione 2024.