T2425EN Logo RGB      

 

Edizione memorabile del Premio Testimonianza che alla sua XXXVI edizione ha raccolto numerosi soci ed ospiti nel segno della solidarietà e della speranza. Riassumere la serata sarebbe impossibile. Basti ricordare le grandi emozioni che i racconti dei premiati hanno suscitato in noi. Conosciamoli meglio.

La Commissione del R.C. Firenze Est composta dai Soci Rodolfo Cigliana Presidente, Ugo Bertocchini, Giampaolo Fioretto, Giannina Poletto, Giovanni Petrocchi, Federico Faldi, ha riconosciuto alla fondatrice del CTE Dott.ssa Franca Pratesi lo svolgimento di attività di abilitazione e riabilitazione, affermando e promuovendo il rispetto della persona portatrice di disabilità

Telefono Azzurro

Onlus nata nel 1987 con lo scopo di difendere i diritti dell' infanzia, successivamente confermati con una Convenzione ONU due anni più tardi.

Fondata a Bologna dal Prof. Ernesto CAFFO, docente di neuropsichiatria infantile dell' Università di Modena e Reggio Emilia.

Su proposta della commissione presieduta dal Past-President Rodolfo Cigliana, il Premio, intitolato alla memoria dei Soci Prof. Dott. Anton Giulio Sesti e Prof. Bino Bini è stato assegnato al Dott. Giovanni Salerno e alla Dott.ssa Martina Baratti in rappresentanza del Centro Territoriale di Firenze del Telefono Azzurro Onlus.

4 Aprile 2002 - Premio Testimonianza 2001/2002

Presidente : Carlo Vallecchi  - Commissione: Anton Giulio Sesti, Luigi Cobisi, Lino Moscatelli, Piero Petrocchi.

  Per il 2002 il Premio è stato assegnato durante la riunione del 4 Aprile a:

bulletA.Mi.G. - Associazione Minorati Gravi Onlus. (www.amig.it)
bulletDon Carlo Zaccaro
bullet 

Intervento del prof. Anton Giulio Sesti

 

Stasera si celebra la 26esima Edizione del nostro "Premio Testimonianza”. Sono trascorsi tanti anni da quel lontano 1976. Rileggendo i nomi dei Premiati, ho avuto il piacere di appurare che sono stati tutti “alti esempi” di quello che l'Amico Bino Bini e Giorgio Colzi volevano che fosse e cioè : " Premiare chi fa più del suo dovere verso il Prossimo secondo il motto rotariano del Servire ".

E così, anche quest'anno premieremo:

- 1°) - Una Persona, con un carisma fuori del comune, che ha speso tutta la Sua vita a completo servizio del Prossimo.

- 2°) - Una associazione che ha saputo realizzare quello che la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria -  che ho l'onore di rappresentare   come Presidente Onorario, auspica da sempre.

Ha fatto così molto bene il nostro Club ad istituire due Premi : uno, il Columbus, riservato a Personaggi carichi di onori e riconoscimenti che fanno onore al nostro Club. L'altro, il Testimonianza, riservato a Persone che, nel silenzio e spesso nell'anonimato, fanno " più del loro dovere " perché fanno del Servire una loro bandiera che porta a noi il grande onore di farli conoscere a tutti. Come prima cose ringrazio il nostro Presidente Carlo Vallecchi che ha voluto riservarmi, anche quest'anno, tale onore. Ringrazio i graditi Ospiti, le Consorti, gli Amici presenti, la Cassa di Risparmio di Firenze per la sua generosa presenti, disponibilità, il Consiglio tutto e gli Amici Cobisi, Moscatelli e Petrocchi per la validissima collaborazione.

 

Don Carlo Zaccaro

 

Anni fa, in occasione di un Premio Testimonianza Vi raccontai una favola, o meglio una storia che sembrava una vera favola ma che invece era una realtà. Oggi, 26° anno di Premio, Vi racconterò un'altra storie che ha della favola, anche se, per questa volta, è una realtà vissuta. Come tutte le favole inizia così: C’era una volta un uomo che, in macchina, negli anni '50, scendeva da Via di Careggi per Via Incontri e tutte le mattine incrociava un giovane che, a piedi, risaliva Via Incontri, così immerso nella lettura di un libro che non si poteva vederne il volto. Dopo vari giorni di questi "incontri", quest'uomo si incuriosì e volle sapere chi fosse e cosa facesse quel giovane che tutte le mattine, alla stessa ora era sempre immerso nella lettura. Venne così a sapere che si trattava di un giovane Prete che, tutte le mattine andava a celebrare la S. Messa dalle Suore di Clausura del Carmelo leggendo logicamente il suo breviario. Ma inaspettatamente tutto fu chiaro: quei due si erano conosciuti a cavallo degli anni Trenta, nelle stanze di Don Bensi!  Si instaurò così fra i due una fraterna amicizia che, non solo dura tuttora, che anzi oggi è ancora più forte, dopo ben oltre mezzo secolo!  Perché quell'uomo che scendeva ero io e quel giovane Prete che saliva, è quel che stasera festeggiamo, cioè Don Carlo Zaccaro, quel giovane, nato a Prato, nel 1922; a Firenze frequenta il Liceo Dante e di conseguenza e come lui sa da Don Bensi, famoso Educatore e Confessore di generazioni di studenti fiorentini di allora; amato e stimato da Tutti. NeIle stanze di Don Bensi, sempre aperte a tutti in tutte le ore, compreso il pranzo, si viveva un'aria tutta particolare perché erano Ospiti abituali gli uomini della Firenze cattolica e no di allora: dal Prof. La Pira a Lapo PisteIli, da Don Milani a Bernabei, da Fioretta Mazzei a Don Cuba, da Don Pinelli e Cavini, Lampronti e tanti non cattolici e persino Ebrei. E così conobbi in quelle stanze anche un giovane silenzioso e schivo, ma, dato che io ero più vecchio, la conoscenza si limitò ai saluti di amicizia studentesca. Dopo il triste e tremendo intervallo della guerra, si arriva velocemente agli anni '50 con il fortuito incontro di Via di Careggi. Cosa era successo al giovane conosciuto fugacemente tanti anni prima ? Conseguita la maturità classica, si iscrive alla Facoltà di Giurlsprudenza di Firenze, frequenta la famosa F.U.C.I. (dove conosce personaggi di assoluto rilievo come Don Franco Costa, Don Emilio Guano e stringe amicizia con Giulio Andreotti, Aldo ed Alfredo Carlo Moro, Francesco Cossiga. Dopo l’8 settembre '45 aderisce al famoso Gruppo di Radio Cora. Poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, don Bensi parla dell'Opera Madonnina del Grappa di Don Giulio Facibeni ed invita Carlo Zaccaro e l'amico Corso Guicciardini Corsi Salviati a collaborare con il Pievano di Rifredi. L'invito venne accolto ed iniziò per i due amici una vicenda che dopo più di mezzo secolo è sempre saldissima. Nel 1946 Carlo Zaccaro entra a far parte dell'Opera Madonnina del Grappa, nel 1955 riceve l'ordinazione sacerdotale, dedicandosi ad educare gli studenti universitari e delle scuole medie superiori residenti a Villa Guicciardini.

La sua testimonianza è stata ed ancor oggi, per la Chiesa e per la città di Firenze, è un segno nitido di impegno religioso, civico e culturale di altissimo livello. A Villa Guicciardini segue 15 studenti che frequentano le nostra Università e le Scuole superiori. Nell'anno accademico 2000/01 si sono laureati: 5 in Architettura, 2 in Scienze Politiche, 1 in Economia e Commercio, 1 in Scienze Forestali, 1 in Ingegneria Elettronica ed 1 ha conseguito il Diploma universitario di Tecnico di laboratorio Biomedico. Ma Don Carlo non si ferma e senza dimenticare il suo impegno nelle più varie Riviste, non bisogna dimenticare che fu anche un Giurista di vastissima ed elegante cultura, Ricercatore notevole con addirittura libera Docenza, collaboratore di Giangastone Bolla, Redattore Capo della Rivista di Diritto agrario, ecc. tanto che il Prof. Umberto Santarelli conclude la sua biografia, affermando "che quella di Don Carlo Zaccaro è stata una presenza discreta ma profondamente significativa nella cultura cattolica fiorentina e nella. Scienza agraristica jtgliana della seconda metà del novecento. Ma non contento cura in Firenze la Scuola Professionale della Madonnina  del Grappa con allestimento di Corsi di tre anni per provetti operai (idraulici, frigoristi, elettricisti e meccanici). Inoltre notevole impulso alla Cooperativa               "Agricampus " a Barberino di Mugello con boschi,  prati, allevamenti di pecore ed altro bestiame per quei ragazzi che desiderano svolgere una attività agricola. Se tutto questo non basta don Carlo si è occupato di Immigrati, di Carcerati con Don Cuba, di Adozioni ( importantisssimo) ma anche di Catechesi degli adulti ( come Padre Lupi ) delle meravigliose Suore di Maria Teresa di Calcutta, fino a creare il famoso complesso delle " Casette " per accogliere persone anziane, quando io mi trovai in difficoltà per sistemare 25 persone anziane!! Ce ne sarebbe per riempire più vite e più persone! Ma non basta.

Don Carlo nel 1992, su indicazione delle Suore di Madre Teresa di Calcutta, fa visita in Albania a un Orfanotrofio e rimane scioccato dell'abbandono e dalla sporcizia in cui erano tenuti i bambini, per lo più celebrolesi. In una stanza di 5 metri per 5, si trovavano ammucchiati una ventina di piccoli da 4 a 6 aa. ed altri più grandicelli seduti su dei vasetti appoggiati a pareti, mentre nel centro c'erano urine ed escrementi. Immediatamente decise di aiutare questi poveri esserini. Con notevole sacrificio anche finanziario per l'Opera ( oltre 500 milioni ) costruì ed arredò un moderno edificio con un moderno Ambulatorio comprensivo ai sala per visite, stanze per il Medico di guardia, bagno, cucina e servizi oltre una bella camera! per la Degenza dei 25 bambini celebrolesi. Dopo questo inizio, don Carlo preso in affitto case per collocarci altri bambini handicappati sottratti al " Lager " ( siamo a 35 ). Infine per conto della Madonnina del Grappa, don Carlo acquista un'altra casa (costo oltre 460 milioni ) per far ben funzionare tutto ciò, partono in continuazione dalla Madonnina del Grappa tanti Tir pieni di tutto quello che serve per continuare nel tempo le tante attività realizzate, ma che la Albania non può mantenere perché poverissima. L'Albania uscita dalla peggiore dittatura che si possa immaginare. chiusa in se sia ad Est che ad Ovest, deve ricostruire " tutto ". L'Albania, dal canto suo, come riconoscimento per quanto don Carlo ha fatto e fa per loro lo ha insignito della " Cittadinanze Onoraria della Città di Scutari.

Le motivazioni del premio

Sacerdote illuminato, Uomo meraviglioso, Faro di bontà, sempre disponibile per tutti, specie per gli " Ultimi”. Don Carlo Zaccaro Ha dedicato tutta la Sua vita di Sacerdote, di Uomo e di Docente per il  bene del " Prossimo bisognoso '' nei suoi vari aspetti : morali, spirituali, religiosi, sociali, riabilitativi, materiali e caritativi. Convinto, secondo gli insegnamenti di Don Giulio Facibeni che un buon cittadino deve avere  cultura, spiritualità, professionalità, disponibilità ed amore per tutti si è impegnato con tutto se stesso per tutta la sua vita nel compito di soccorrere ed educare il " Prossimo bisognoso " senza alcuna limitazione di tempo, luogo, etnia, religione e ceto sociale. Incurante della fatica, della sua età e dei luoghi pericolosi, ha rischiato perfino la Sua incolumità personale, per fare del bene.Esempio luminoso di grande testimonianza civile e religiosa ad altissimo livello. Che Dio gli renda merito.

 

La targa all’A.Mi.G.

 

Ed ora la parte dedica fa, come da consuetudine da vari anni, ad un Gruppo, Associazione, Comuni tà. L'anno scorso fu scelta la C.A.M.O. che assisteva malati oncologici, specie se con problemi di gravi dolori quest’anno ci siamo orientali verso l’assistenza ai malati con grave menomazione di ritardo mentale. La Commissione ( che ringrazio vivamente e che è composta dagli Amici Cobisi, Moscatelli e Petrocchi ) dopo un difficile spoglio di candidature (tutte meritevoli di premio) ha scelto una Associazione forse non molto nota al grande pubblico ma non a chi si occupa di Volontariato e di Assistenza a malati gravi. Fra le tante associazioni la scelta è caduta su di una Associazione particolare perché é riuscita in un percorso completo nei suoi vari aspetti; partendo da una assistenza, è passata alla riabilitazione, per proseguire nell'Inserimento Sociale nella famiglia, per concludersi - addirittura – con l'inserimento nel mondo del lavoro, che non è facile ritrovare in un'unica organizzazione, un così completo ciclo di recupero e di inserimento, specie in malati gravi spesso considerati " irrecuperabili ".

Questo é l'A.Mi.G.- La. sua sigla è chiara, A come associazione, Mi. come minorati e G. come gravi : Associazione Minorati Gravi. Il suo fine istituzionale è dare una casa ed un lavoro a disabili gravi: non è certamente cosa di poco conto.

Per meglio inquadrare a chi sono rivolte queste premure, premetterò sinteticamente alcune considerazioni di carattere generale riguardanti i soggetti di questo impegno. In Pazienti affetti da grave deficit mentale, si riscontrano spesso rilevanti alterazioni delle capacità di relazione che hanno - come conseguenza - per esempio! isolamento ed il ritiro affettivo, stereopatie, sfoghi aggressivi e grande impulsività, disagio e frustrazione, oltreché impossibilità a compiere anche i più elementari gesti di vita quotidiana.  Spesso queste persone, specie se adulte, avranno una tale varietà di affezioni che hanno bisogno di cure molto complesse che potremmo riassumere nello ormai famoso motto " I care "che vuoi dire non solo curare, ma prendersi cura in toto di una persona nel suo complesso e sotto i più vari aspetti: assisteziali, medici, psicologici, riabilitativi, motori, logopedie, neuromotori, ecc. ma anche permette a persone riabilitate nei tempi e nei modi necessari, a perseguire un traguardo ambizioso, quale il loro reinserimento o nella famiglia o nel mondo del lavoro.

Questo è quanto l’AMIG si prefigge di realizzare.

Pensate che le cose per noi più semplici, il  quotidiano, in queste persone assumono  dimensioni enormi: vestirsi da soli, pettinarsi, mangiare, allacciarsi le scarpe, accendere la luce, scendere le scale, lavarsi i denti, correre o più semplicemente camminare. fino al semplice dirti " grazie "; per queste persone adulte, affette da ritardo mentale grave o gravissimo.- questi semplici gesti quotidiani sono spesso impossibili e diventano obiettivi e conquiste solo dopo un lungo.paziente. faticoso lavoro. Per ottenere queste conquiste è impensabile una semplice assistenza tradizionale od una anche ottima semplice disponibilità, non solo ci vuole un lavoro in équipe ma è necessario preparare tutti gli elementi professionali di questa équipe, compreso gli stessi pazienti - utenti.    L’AMIG ha dovuto fare un enorme sforzo per ben prepararsi sul piano educativo, programmatico, organizzativo.

L’AMIG ha seguito un decorso di Sviluppo molto complesso ma realizzato in modo molto intelligente, perché, progredendo per gradi ha saputo portare in porto quanto prefissatasi in tempi pionieristici. Come un sasso gettato nello stagno produce cerchi concentrici, più larghi sono, più lo uno sviluppo ben condotto non è mai fino a se stesso ma sollecita sempre più richieste di soluzioni. Come la ricerca scientifica scopre sempre nuovi traguardi  cosi lo sviluppo dell 'A.MI.G. ha dovuto far fronte e superare sempre nuovi traguardi.

 

La struttura dell’A.Mi.G.

Villa Valentina - Casa di accoglienza - 57 posti residenziali (25 in regime diurno) 53 operatori ( già 1 a 1 ) Dal 1994 inizia la II. esperienza: si realizzano le Case famiglia che ben presto arrivano a ben 10 e questo per completare l'iter riabilitativo non solo medico ma anche sociale.

Poco dopo, dal 1996 al 1998, si passa alla III esperienza che completa questo lungo iter riabilitativo, con l'ultimo inserimento che riguarda il loro ingresso nella vita lavorativa ...Questo è l’ultimo gradino di reinserimento nella vita sociale ; è il più difficile ma certamente  è molto importante perché può rendere indipendenti.

Nascono così 5 Cooperative ( legatoria e restauro di libri, Tipografia, informatica, ceramica, disegno e decoro su stoffa. Bellissimo questo compimento del ciclo di recupero di Persone altrimenti perse. Nelle Cooperative sociali  trovano lavoro 55 disabili e 19 normodotati

 

II premio Testimonianza 2001/2002 del Rotary Club Firenze Est, è assegnato all'Associazione Minorati gravi ( A.Mi.G. ) per il suo encomiabile impegna verso Malati affetti da grave ritardo mentale con una Assistenza globale, residenziale, diurna, riabilitativa e complessa, fino alla loro collocazione, prima in Case Famiglia per la riabilitazione sociale poi in Cooperative di Lavoro per una riabilitazione completa, non trascurando la parte formativa del Personale e degli Utenti riguardante lo studio, la progettazione, in stretta collaborazione con le Istituzioni: A.S.L., Università, Regione, fino a quello Internazionale. Alto Esempio di moderno impegno umanitario assistenziale. civico. sociale e riabilitativo, altamente complesso e completo, tanto da giungere ad un vero reinserimento familiare, sociale, fino addirittura lavorativo. Tutto questo è avvenuto anche con il supporto fondamentale dello Studio, della Progettazione e della Collaborazione di questa Associazione non lucrativa con tutte le Istituzioni.

 

Informazioni sull’A.Mi.G.: www.amig.it