Premio Testimonianza Rotary Club Firenze Est – Barbara Bona
Premio Testimonianza_2012
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Edizione memorabile del Premio Testimonianza che alla sua XXXVI edizione ha raccolto numerosi soci ed ospiti nel segno della solidarietà e della speranza. Riassumere la serata sarebbe impossibile. Basti ricordare le grandi emozioni che i racconti dei premiati hanno suscitato in noi. Conosciamoli meglio.
Premio Testimonianza 2011
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La Commissione del R.C. Firenze Est composta dai Soci Rodolfo Cigliana Presidente, Ugo Bertocchini, Giampaolo Fioretto, Giannina Poletto, Giovanni Petrocchi, Federico Faldi, ha riconosciuto alla fondatrice del CTE Dott.ssa Franca Pratesi lo svolgimento di attività di abilitazione e riabilitazione, affermando e promuovendo il rispetto della persona portatrice di disabilità
Premio Testimonianza 2009
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Telefono Azzurro
Onlus nata nel 1987 con lo scopo di difendere i diritti dell' infanzia, successivamente confermati con una Convenzione ONU due anni più tardi.
Fondata a Bologna dal Prof. Ernesto CAFFO, docente di neuropsichiatria infantile dell' Università di Modena e Reggio Emilia.
Premio Testimonianza 2010
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Su proposta della commissione presieduta dal Past-President Rodolfo Cigliana, il Premio, intitolato alla memoria dei Soci Prof. Dott. Anton Giulio Sesti e Prof. Bino Bini è stato assegnato al Dott. Giovanni Salerno e alla Dott.ssa Martina Baratti in rappresentanza del Centro Territoriale di Firenze del Telefono Azzurro Onlus.
Premio Testimonianza 2002
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Aprile 2002 - Premio Testimonianza 2001/2002
Presidente : Carlo
Vallecchi -
Commissione:
Anton Giulio Sesti, Luigi Cobisi, Lino Moscatelli, Piero Petrocchi.
A.Mi.G. - Associazione Minorati Gravi Onlus. (www.amig.it) | |
Don Carlo Zaccaro | |
Intervento
del prof. Anton Giulio Sesti
Stasera
si celebra la 26esima Edizione del nostro "Premio Testimonianza”. Sono
trascorsi tanti anni da quel lontano 1976. Rileggendo i nomi dei Premiati, ho
avuto il piacere di appurare che sono stati tutti “alti esempi” di quello
che l'Amico Bino Bini e Giorgio Colzi volevano che fosse e cioè : "
Premiare chi fa più del suo dovere verso il Prossimo secondo il motto rotariano
del Servire ".
E
così, anche quest'anno premieremo:
-
1°) - Una Persona, con un carisma fuori del comune, che ha speso tutta la Sua
vita a completo servizio del Prossimo.
-
2°) - Una associazione che ha saputo realizzare quello che la Società Italiana
di Gerontologia e Geriatria - che
ho l'onore di rappresentare come
Presidente Onorario, auspica da sempre.
Ha
fatto così molto bene il nostro Club ad istituire due Premi : uno, il Columbus,
riservato a Personaggi carichi di onori e riconoscimenti che fanno onore al
nostro Club. L'altro, il Testimonianza, riservato a Persone che, nel silenzio e
spesso nell'anonimato, fanno " più del loro dovere " perché fanno
del Servire una loro bandiera che porta a noi il grande onore di farli conoscere
a tutti. Come prima cose ringrazio il nostro Presidente Carlo Vallecchi che ha
voluto riservarmi, anche quest'anno, tale onore. Ringrazio i graditi Ospiti, le
Consorti, gli Amici presenti, la Cassa di Risparmio di Firenze per la sua
generosa presenti, disponibilità, il Consiglio tutto e gli Amici Cobisi,
Moscatelli e Petrocchi per la validissima collaborazione.
Don Carlo Zaccaro
Anni
fa, in occasione di un Premio Testimonianza Vi raccontai una favola, o meglio
una storia che sembrava una vera favola ma che invece era una realtà. Oggi, 26°
anno di Premio, Vi racconterò un'altra storie che ha della favola, anche se,
per questa volta, è una realtà vissuta. Come tutte le favole inizia così:
C’era una volta un uomo che, in macchina, negli anni '50, scendeva da Via di
Careggi per Via Incontri e tutte le mattine incrociava un giovane che, a piedi,
risaliva Via Incontri, così immerso nella lettura di un libro che non si poteva
vederne il volto. Dopo vari giorni di questi "incontri", quest'uomo si
incuriosì e volle sapere chi fosse e cosa facesse quel giovane che tutte le
mattine, alla stessa ora era sempre immerso nella lettura. Venne così a sapere
che si trattava di un giovane Prete che, tutte le mattine andava a celebrare la
S. Messa dalle Suore di Clausura del Carmelo leggendo logicamente il suo
breviario. Ma inaspettatamente tutto fu chiaro: quei due si erano conosciuti a
cavallo degli anni Trenta, nelle stanze di Don Bensi!
Si instaurò così fra i due una fraterna amicizia che, non solo dura
tuttora, che anzi oggi è ancora più forte, dopo ben oltre mezzo secolo!
Perché quell'uomo che scendeva ero io e quel giovane Prete che saliva,
è quel che stasera festeggiamo, cioè Don Carlo Zaccaro, quel giovane, nato a
Prato, nel 1922; a Firenze frequenta il Liceo Dante e di conseguenza e come lui
sa da Don Bensi, famoso Educatore e Confessore di generazioni di studenti
fiorentini di allora; amato e stimato da Tutti. NeIle stanze di Don Bensi,
sempre aperte a tutti in tutte le ore, compreso il pranzo, si viveva un'aria
tutta particolare perché erano Ospiti abituali gli uomini della Firenze
cattolica e no di allora: dal Prof. La Pira a Lapo PisteIli, da Don Milani a
Bernabei, da Fioretta Mazzei a Don Cuba, da Don Pinelli e Cavini, Lampronti e
tanti non cattolici e persino Ebrei. E così conobbi in quelle stanze anche un
giovane silenzioso e schivo, ma, dato che io ero più vecchio, la conoscenza si
limitò ai saluti di amicizia studentesca. Dopo il triste e tremendo intervallo
della guerra, si arriva velocemente agli anni '50 con il fortuito incontro di
Via di Careggi. Cosa era successo al giovane conosciuto fugacemente tanti anni
prima ? Conseguita la maturità classica, si iscrive alla Facoltà di
Giurlsprudenza di Firenze, frequenta la famosa F.U.C.I. (dove conosce personaggi
di assoluto rilievo come Don Franco Costa, Don Emilio Guano e stringe amicizia
con Giulio Andreotti, Aldo ed Alfredo Carlo Moro, Francesco Cossiga. Dopo l’8
settembre '45 aderisce al famoso Gruppo di Radio Cora. Poco dopo la fine della
Seconda Guerra Mondiale, don Bensi parla dell'Opera Madonnina del Grappa di Don
Giulio Facibeni ed invita Carlo Zaccaro e l'amico Corso Guicciardini Corsi
Salviati a collaborare con il Pievano di Rifredi. L'invito venne accolto ed
iniziò per i due amici una vicenda che dopo più di mezzo secolo è sempre
saldissima. Nel 1946 Carlo Zaccaro entra a far parte dell'Opera Madonnina del
Grappa, nel 1955 riceve l'ordinazione sacerdotale, dedicandosi ad educare gli
studenti universitari e delle scuole medie superiori residenti a Villa
Guicciardini.
La
sua testimonianza è stata ed ancor oggi, per la Chiesa e per la città di
Firenze, è un segno nitido di impegno religioso, civico e culturale di
altissimo livello. A Villa Guicciardini segue 15 studenti che frequentano le
nostra Università e le Scuole superiori. Nell'anno accademico 2000/01 si sono
laureati: 5 in Architettura, 2 in Scienze Politiche, 1 in Economia e Commercio,
1 in Scienze Forestali, 1 in Ingegneria Elettronica ed 1 ha conseguito il
Diploma universitario di Tecnico di laboratorio Biomedico.
Ma Don Carlo non si ferma e senza dimenticare il suo impegno nelle più varie
Riviste, non bisogna dimenticare che fu anche un Giurista di vastissima ed
elegante cultura, Ricercatore notevole con addirittura libera Docenza,
collaboratore di Giangastone Bolla, Redattore Capo della Rivista di Diritto
agrario, ecc. tanto che il Prof. Umberto Santarelli conclude la sua biografia, affermando
"che quella di Don Carlo Zaccaro è stata una presenza discreta ma
profondamente significativa nella cultura cattolica fiorentina e nella. Scienza
agraristica jtgliana della seconda metà del novecento. Ma non contento cura
in Firenze la Scuola Professionale della Madonnina del Grappa con allestimento di Corsi di tre anni per provetti
operai (idraulici, frigoristi, elettricisti e meccanici). Inoltre notevole
impulso alla Cooperativa
"Agricampus " a Barberino di Mugello con boschi,
prati, allevamenti di pecore ed altro bestiame per quei ragazzi che
desiderano svolgere una attività agricola. Se tutto questo non basta don Carlo
si è occupato di Immigrati, di Carcerati con Don Cuba, di Adozioni (
importantisssimo) ma anche di Catechesi degli adulti ( come Padre Lupi ) delle
meravigliose Suore di Maria Teresa di Calcutta, fino a creare il famoso
complesso delle " Casette " per accogliere persone anziane, quando io
mi trovai in difficoltà per sistemare 25 persone anziane!! Ce ne sarebbe per
riempire più vite e più persone! Ma non basta.
Don
Carlo nel 1992, su indicazione delle Suore di Madre Teresa di Calcutta, fa
visita in Albania a un Orfanotrofio e rimane scioccato dell'abbandono e dalla
sporcizia in cui erano tenuti i bambini, per lo più celebrolesi. In una stanza
di 5 metri per 5, si trovavano ammucchiati una ventina di piccoli da 4 a 6 aa.
ed altri più grandicelli seduti su dei vasetti appoggiati a pareti, mentre nel
centro c'erano urine ed escrementi. Immediatamente decise di aiutare questi
poveri esserini. Con notevole sacrificio anche finanziario per l'Opera ( oltre
500 milioni ) costruì ed arredò un moderno edificio con un moderno Ambulatorio
comprensivo ai sala per visite, stanze per il Medico di guardia, bagno, cucina e
servizi oltre una bella camera! per la Degenza dei 25 bambini celebrolesi. Dopo
questo inizio, don Carlo preso in affitto case per collocarci altri bambini
handicappati sottratti al " Lager " ( siamo a 35 ). Infine per conto
della Madonnina del Grappa, don Carlo acquista un'altra casa (costo oltre 460
milioni ) per far ben funzionare tutto ciò, partono in continuazione dalla
Madonnina del Grappa tanti Tir pieni di tutto quello che serve per continuare
nel tempo le tante attività realizzate, ma che la Albania non può mantenere
perché poverissima. L'Albania uscita dalla peggiore dittatura che si possa
immaginare. chiusa in se sia ad Est che ad Ovest, deve ricostruire " tutto
". L'Albania, dal canto suo, come riconoscimento per quanto don Carlo ha
fatto e fa per loro lo ha insignito della " Cittadinanze Onoraria della
Città di Scutari.
Le motivazioni del premio
Sacerdote
illuminato, Uomo meraviglioso, Faro di bontà, sempre disponibile per tutti,
specie per gli " Ultimi”. Don Carlo Zaccaro Ha dedicato tutta la Sua vita
di Sacerdote, di Uomo e di Docente per il bene
del " Prossimo bisognoso '' nei suoi vari aspetti : morali, spirituali,
religiosi, sociali, riabilitativi, materiali e caritativi. Convinto, secondo gli
insegnamenti di Don Giulio Facibeni che un buon cittadino deve avere cultura, spiritualità, professionalità, disponibilità ed
amore per tutti si è impegnato con tutto se stesso per tutta la sua vita nel
compito di soccorrere ed educare il " Prossimo bisognoso " senza
alcuna limitazione di tempo, luogo, etnia, religione e ceto sociale. Incurante
della fatica, della sua età e dei luoghi pericolosi, ha rischiato perfino la
Sua incolumità personale, per fare del bene.Esempio luminoso di grande
testimonianza civile e religiosa ad altissimo livello. Che Dio gli renda merito.
La targa all’A.Mi.G.
Ed ora la parte dedica fa, come da consuetudine da vari anni, ad un Gruppo, Associazione, Comuni tà. L'anno scorso fu scelta la C.A.M.O. che assisteva malati oncologici, specie se con problemi di gravi dolori quest’anno ci siamo orientali verso l’assistenza ai malati con grave menomazione di ritardo mentale. La Commissione ( che ringrazio vivamente e che è composta dagli Amici Cobisi, Moscatelli e Petrocchi ) dopo un difficile spoglio di candidature (tutte meritevoli di premio) ha scelto una Associazione forse non molto nota al grande pubblico ma non a chi si occupa di Volontariato e di Assistenza a malati gravi. Fra le tante associazioni la scelta è caduta su di una Associazione particolare perché é riuscita in un percorso completo nei suoi vari aspetti; partendo da una assistenza, è passata alla riabilitazione, per proseguire nell'Inserimento Sociale nella famiglia, per concludersi - addirittura – con l'inserimento nel mondo del lavoro, che non è facile ritrovare in un'unica organizzazione, un così completo ciclo di recupero e di inserimento, specie in malati gravi spesso considerati " irrecuperabili ".
Questo
é l'A.Mi.G.- La. sua sigla è chiara, A come associazione, Mi. come minorati e
G. come gravi : Associazione Minorati Gravi. Il suo fine istituzionale è dare
una casa ed un lavoro a disabili gravi: non è certamente cosa di poco conto.
Per meglio inquadrare a chi sono rivolte queste premure, premetterò
sinteticamente alcune considerazioni di carattere generale riguardanti i
soggetti di questo impegno. In Pazienti affetti da grave deficit mentale, si
riscontrano spesso rilevanti alterazioni delle capacità di relazione che hanno
- come conseguenza - per esempio! isolamento ed il ritiro affettivo, stereopatie,
sfoghi aggressivi e grande impulsività, disagio e frustrazione, oltreché
impossibilità a compiere anche i più elementari gesti di vita quotidiana.
Spesso queste persone, specie se adulte, avranno una tale varietà di
affezioni che hanno bisogno di cure molto complesse che potremmo riassumere
nello ormai famoso motto " I care "che vuoi dire non solo curare, ma
prendersi cura in toto di una persona nel suo complesso e sotto i più vari
aspetti: assisteziali, medici, psicologici, riabilitativi, motori, logopedie,
neuromotori, ecc. ma anche permette a persone riabilitate nei tempi e nei modi
necessari, a perseguire un traguardo ambizioso, quale il loro reinserimento o
nella famiglia o nel mondo del lavoro.
Questo
è quanto l’AMIG si prefigge di realizzare.
Pensate che le cose per noi più semplici, il quotidiano, in queste persone assumono dimensioni enormi: vestirsi da soli, pettinarsi, mangiare,
allacciarsi le scarpe, accendere la luce, scendere le scale, lavarsi i denti,
correre o più semplicemente camminare. fino al semplice dirti " grazie
"; per queste persone adulte, affette da ritardo mentale grave o
gravissimo.- questi semplici gesti quotidiani sono spesso impossibili e
diventano obiettivi e conquiste solo dopo un lungo.paziente. faticoso lavoro.
Per ottenere queste conquiste è impensabile una semplice assistenza
tradizionale od una anche ottima semplice disponibilità, non solo ci vuole un
lavoro in équipe ma è necessario preparare tutti gli elementi professionali di
questa équipe, compreso gli stessi pazienti - utenti.
L’AMIG ha dovuto fare un enorme sforzo per ben prepararsi sul piano
educativo, programmatico, organizzativo.
L’AMIG ha seguito un decorso di Sviluppo molto complesso ma realizzato
in modo molto intelligente, perché, progredendo per gradi ha saputo portare in
porto quanto prefissatasi in tempi pionieristici. Come un sasso gettato nello
stagno produce cerchi concentrici, più larghi sono, più lo uno sviluppo ben
condotto non è mai fino a se stesso ma sollecita sempre più richieste di
soluzioni. Come la ricerca scientifica scopre sempre nuovi traguardi
cosi lo sviluppo dell 'A.MI.G. ha dovuto far fronte e superare sempre
nuovi traguardi.
La struttura dell’A.Mi.G.
Villa Valentina - Casa di accoglienza - 57 posti residenziali (25 in
regime diurno) 53 operatori ( già 1 a 1 ) Dal 1994 inizia la II. esperienza: si
realizzano le Case famiglia che ben presto arrivano a ben 10 e questo per
completare l'iter riabilitativo non solo medico ma anche sociale.
Poco dopo, dal 1996 al 1998, si passa alla III esperienza che completa
questo lungo iter riabilitativo, con l'ultimo inserimento che riguarda il loro
ingresso nella vita lavorativa ...Questo è l’ultimo gradino di reinserimento
nella vita sociale ; è il più difficile ma certamente è molto importante perché può rendere indipendenti.
Nascono così 5 Cooperative ( legatoria e restauro di libri, Tipografia,
informatica, ceramica, disegno e decoro su stoffa. Bellissimo questo compimento
del ciclo di recupero di Persone altrimenti perse. Nelle Cooperative sociali
trovano lavoro 55 disabili e 19 normodotati
II
premio Testimonianza 2001/2002 del Rotary Club Firenze Est, è assegnato
all'Associazione Minorati gravi ( A.Mi.G. ) per il suo encomiabile impegna verso
Malati affetti da grave ritardo mentale con una Assistenza globale,
residenziale, diurna, riabilitativa e complessa, fino alla loro collocazione,
prima in Case Famiglia per la riabilitazione sociale poi in Cooperative di
Lavoro per una riabilitazione completa, non trascurando la parte formativa del
Personale e degli Utenti riguardante lo studio, la progettazione, in stretta
collaborazione con le Istituzioni: A.S.L., Università, Regione, fino a quello
Internazionale. Alto Esempio di moderno impegno umanitario assistenziale.
civico. sociale e riabilitativo, altamente complesso e completo, tanto da
giungere ad un vero reinserimento familiare, sociale, fino addirittura
lavorativo. Tutto questo è avvenuto anche con il supporto fondamentale dello
Studio, della Progettazione e della Collaborazione di questa Associazione non
lucrativa con tutte le Istituzioni.
Informazioni sull’A.Mi.G.: www.amig.it