Applaudito concerto all’aperto nel giardino della Villa Medicea della Petraia dell’Orchestra regionale toscana diretta dal nostro socio onorario Diego Ceretta. Nel programma l’Overture “nello stile di italiano” di Schubert, la prima sinfonia di Prokof’ev e la splendida sinfonia n. 4 “ Italiana “ di Mendelsohn Bartholdy.
Prima del concerto è stato possibile visitare a piccoli gruppi, con l’accompagnamento di una storica dell’arte, gli appartamenti della villa, così come li lasciò Vittorio Emanuele II che alla Petraia era accolto da Rosa Vercellana (La bella Rosina) sua ultima sposa dopo esser stata a lungo la sua più nota amante. La bellezza dei luoghi, dai Medici al primo Re d’Italia, impressiona per l’aderenza alle grandi personalità che vi vissero. Un segno di quanto Firenze può offrire al di là del quadrilatero affollatissimo del turismo del centro. Un vivo ringraziamento al personale della Petraia
La nostra orchestra
Ricordo la prima formazione di quella che sarebbe diventata, nel 1980, la Orchestra Regionale. Venne a scuola (ero alle medie) nel 1971-72. In palestra, davanti a studentelli ignari, proposero le Quattro Stagioni di Vivaldi. Bastò quello per innamorarsi della musica e ricordare quasi ognuno degli orchestrali. Le musiciste sembravano bellissime e i musicisti cavalieri d’altri tempi. Oggi, al milionesimo concerto, mi sembra che tra l’uno e gli altri ci sia stato un tempo brevissimo e invece son passati più di 50 anni. E’ la magia della musica, linguaggio universale che con più o meno complicate istruzioni sui pentagrammi permette di sentire un brano di qualche secolo fa ma fatto oggi e dunque capace di affascinarsi come una cosa nuova. Nella nostra serata Schubert e Meldelsohn Bartholdy, con le loro musiche di duecento anni fa sembravano attuali quanto Prokof’ev che è un compositore del XX Secolo. Il M° Ceretta, che ha una media di 150 anni meno di questi grandi autori, ce ne ha reso le opere all’attualità. Chi avesse ascoltato queste musiche per la prima volta non le dimenticherà tutta la vita. Tra cinquant’anni me lo confermerete, in fondo avrò solo 115 anni!