Con l'obiettivo di aiutare una persona o un gruppo di persone ad acquisire una maggiore consapevolezza e responsabilità, il coaching si è affermato specialmente in imprese strutturate in una realtà dove, quasi per obbligo, si deve essere sempre al massimo.
Il dott. Fida (Napoli, 1965) aggiunge dalla sua esperienza un’analisi più ampia della conoscenza di sé che mira a percepire le cose al di là delle proprie ordinarie sensibilità. Entra in questo contesto il mito rivisitato in chiave evidentemente individuale. Così la conversazione è iniziata con una domanda: se poteste, vorreste davvero conoscere il vostro futuro? Da qui una carrellata nel mondo dell'arte divinatoria partendo dalla figura dei maghi e del famosissimo oracolo di Delfi, La Pizia, che ha "divinato" per secoli cadendo in uno stato di trance, dovuto probabilmente alle caratteristiche del luogo dove si trovava, interessato ad fuoriuscite di gas. L’arte divinatoria (intesa come capacità di parlare con le divinità, non come previsione del futuro) è un modo di conoscere meglio se stessi, attraverso i presagi (omina) e le mantiche (da man, oracolo) da cui anche la mania, intesa in senso positivo citando la frase di Platone "I beni più grandi ci sono elargiti per mezzo di una mania che è un dono divino".
Proiettando il tarocco della Temperanza in varie rappresentazioni, compresa una realizzata da Salvador Dalì, Fida si è poi avvicinato al tema dei simboli, sottolineando che segno si distingue da un simbolo per la sua interpretazione, che può essere molteplice. Il relatore ha insistito più volte sulla differenza tra la figura del tarologo e quella del cartomante, citando ancora una volta un greco antico, Eraclito, per il quale "il tempo è un fanciullo che gioca gettando i dadi sulla tavola, il regno di un fanciullo".
Così ha concluso riproponendo la sua domanda iniziale: se davvero volessimo conoscere il nostro futuro qualora fosse possibile, forse, come l’oracolo, dovremmo guardarci allo specchio.
Dibattito intenso con domande di Spagli, Cigliana (felice per le numerose citazioni greche) Taddei Elmi, Azzaroli, Virginia Fortunati del Rotaract e dell’ospite Francesca Tatini, preparatissima ricercatrice del CNR.