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Francesca Cerreto ha dialogato con la nostra socia onoraria Letizia Cini e risposto alle domande dei presenti, ripercorrendo il difficile cammino e le emozioni di una coppia alla ricerca di un figlio che purtroppo non arriva e che l’ha condotta a scrivere il suo primo libro, raccontando di Serghey, un bimbo di due anni e mezzo che si trovava in un orfanotrofio in Russia cui i genitori adottivi hanno donato il loro amore ma anche scoperto tante difficoltà di inserimento.

Infatti il bambino che adottano Giulia e Marco ha un ritardo cognitivo importante che emergerà solo dopo quasi un anno di vita in famiglia, nella sua reale entità. Da quel momento comincia un nuovo percorso volto a stimolare le aree dov’è più in difficoltà, quindi logopedia (il bimbo parlerà solo a sette anni) ippoterapia, musicoterapia, piscina specifica. Questo permetterà a Giulia e Marco di conoscere da vicino il mondo della disabilità. In particolare per Giulia sarà fondamentale l’incontro con le mamme di questi bambini, che saranno per lei esempio di forza in un momento di grande fragilità della sua vita.

Tra i problemi la scuola che secondo Cerreto “non è formata per accogliere bambini che hanno esigenze particolari, per non parlare del fatto che l’insegnante di sostegno spesso arriva dopo mesi dopo l’inizio della scuola. Nostro figlio ha frequentato scuole private fin dall’asilo ...il paradosso è che siamo stati dirottati lì proprio dall’asilo pubblico, che dopo pochi giorni di inserimento ci ha detto di non avere le risorse per occuparsi di un bambino come lui (all’epoca non aveva ancora il sostegno).”

Anche nello sport, trovare una squadra che accolga bambini con fragilità è difficilissimo. Un aiuto è venuto dal baskin, un basket inclusivo dove dovrebbero giocare insieme ragazzi normodotati e non. Purtroppo la squadra di cui fa parte Serghey è composta solo da ragazzi con fragilità. L’autrice ha risposto anche a una domanda sul titolo del libro (Sogno Imperfetto): “Forse per prima cosa dobbiamo chiederci cos’è per noi la perfezione. E se perfezione sia necessariamente sinonimo di felicità. Per me, ovviamente la risposta è no. In una società che spinge al raggiungimento della perfezione su qualsiasi piano, estetico, delle prestazioni scolastiche, professionali, sportive..il mio vuole essere un invito ad ispirarsi ad un modello di vita incentrato su altri tipi di valori”.

 

All'aperitivo hanno partecipato anche Emma di Made in Sipario e Giampiero, papà di Jacopo che hanno presentato le loro associazioni ed assieme alla Presidente il calendario 2024 realizzato da Made in Sipario con i disegni dei bimbi presenti alla Anffas al nostro Family Day e che sarà distribuito a Natale e del quale sono state consegnate 20 copie alla Finestra di Jacopo come sostegno alle sue iniziative. Si ringraziano in particolare Gian Lorenzo Giuliattini Burbui e Giuliano Sistini per aver contribuito alle spese di realizzazione del calendario; se qualcun'altro volesse liberamente contribuire, con una anche piccola donazione, è pregato di segnalarlo in segreteria