Aperto dal nostro Mario Mele, Colonnello medico, direttore del Poliambulatorio dell’Istituto Geografico Militare, nello splendido complesso di Via Venezia, il convegno ha riassunto lo stato delle esperienze e delle attività, in parte sostenute dai rotariani di Firenze, per la cura dell’anziano fragile.
Sono situazioni, si è ben compreso dagli interventi, che vanno al di là delle cure mediche poiché incidono sulla società e sul suo nucleo fondamentale, la famiglia. Individualmente, invece, ecco apparire la realtà di una vita che, al di là dell’attivismo che sembra dominare la nostra società, richiede un esame attento e sincero delle nostre, talvolta negate, fragilità.
L’argomento ci permette di ricordare il nostro Anton Giulio Sesti (1917-2022) che, da medico di vastissima esperienza, riteneva anche il Rotary tra le piccole “medicine” d’aiuto all’anziano. Egli sottolineava come l’impegno della riunione settimanale sottragga i più deboli dall’isolamento, talvolta dalla depressione e invitava ad aver cura di sé, nel parteciparvi, per riprendersi uno spazio sociale tutto nostro e come ciò avrebbe contribuito al mantenimento dell’interesse nella vita.
Per conoscere l’opera del prof. Sesti, il suo archivio medico è integralmente consultabile al Centro di documentazione per la storia dell'assistenza e della sanitàhttp://www.centrosanita.net/it/biblioteca-e-archivi/biblioteca-del-centro/fondo-sesti.html