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Con oltre 35.000 accessi l’anno, il pronto soccorso di Santa Maria Nuova, il più antico ospedale d’Europa ancora funzionante nello stesso luogo da otto secoli, ha sottolineato il prof. Landini garantisce un servizio, nel centro di Firenze che ha fatto ben comprendere che il suo mantenimento, unitamente ai reparti di degenza, rappresenta un presidio irrinunciabile della città e la dimostrazione della lungimiranza dei fondatori, quei Portinari che, tra le famiglie più illustri della città, furono poi banchieri dei Medici nelle Fiandre.

A uno di loro, Tommaso, si deve l’arrivo a Firenze del Trittico di Van der Goes che rivoluzionò, ha detto Cristina Acidini, nella foto a sinistra, commentando la storia del rapporto tra l’arte e l’ospedale, la pittura dell’epoca. Collocato nella chiesa di Sant’Egidio, il Trittico è oggi agli Uffizi e, per singolare coincidenza, è stato protagonista di una conferenza al RC Wiesbaden Rheingau, di cui riferiamo tra le notizie di questo numero. A maggio l’Ospedale sarà oggetto di una visita nell’ambito della Quadrangolare.

Il prof. Landini, ha ricordato la presenza di grandi artisti a Santa Maria Nuova dove Leonardo, ad esempio, aveva lasciato testamento e deposito in denaro prima di partire per la Francia. L’attività bancaria, così confacente ai Portinari, fu dunque base del patrimonio dell’ospedale che puntò sempre a reggersi da sé, fin quando i Lorena lo resero pubblico e tale resta fino ad oggi, pur con donazioni che nel corso dei secoli non sono mai mancate dai privati.

La realizzazione di un percorso museale all’interno consente di ammirare la singolarità di questo luogo dove si salva la vita in un contesto unico al mondo.La storia di Santa Maria Nuova è legata anche alla costruzione dell’ospedale di Careggi, all’inizio del XX Secolo. Come mostra il Regolamento portato alla nostra serata dall’amico Spagli, l’ospedale era legato anche a quello detto di Bonifacio Lupi in Via San Gallo.

Nella stampa si riconoscerà la loggia oggi inglobata nella Questura di Firenze e le tre chiese che, abbattute, dettero origine, con i terreni loro adiacenti fino all’attuale Viale Lavagnini, alle vie (da sinistra) Bonifacio Lupi, Duca d’Aosta e delle Mantellate. Le case che lì si trovano, insieme a quelle di via Zara, furono costruite in gran parte tra il 1910 e il 1920 quando la vendita dei terreni garantì una cospicua parte dei fondi per edificare Careggi.

La Loggia fu invece inglobata nella Questura solo nel secondo dopoguerra, quando il campo dove giocavano i bambini del posto divenne l’edificio di oggi e la Loggia cessò di ospitare il Provveditorato agli Studi che in età marziale ne aveva occupato i locali assegnati alla Provincia

L’ospedale di Santa Maria Nuova fu anche sede della scuola di medicina di Firenze, antesignana dell’attuale università ma restò anche in epoca recente una grande scuola di infermiere (intitolata a Baetrice Portinari) guidate a lungo dalla autorevole signora Angiolini. Molte di loro venivano da quella parte di Romagna che non ha mai perso contatto con Firenze, di cui fu parte per secoli. E i Portinari erano – pare – originari di Portico di Romagna, poco sotto il Passo del Muraglione.