I coraggiosi che si sono uniti al presidente Fantini per la visita al Museo dell’Ospedale degli Innocenti, sfidando la prima giornata autunnale si sono immersi nella più antica istituzione di accoglienza dell’infanzia abbandonata. Sotto il portico dell’Ospedale, a sinistra, verso l’arco di via della Colonna, si trova ancora la ruota in cui venivano lasciati gli orfani. A
lla prima di loro, abbandonata nella pila dell’acqua benedetta dell’Ospedale il 5 febbraio 1445, giorno di Sant’Agata, è dedicata tuttora un’opera benefica cui il nostro Club ha attribuito anni fa il Premio Testimonianza. E’ la Firenze della solidarietà cristiana, qualcosa che è opportuno ricordare quando si parla di radici della città e che il Museo aggiunge all’arte, dalla più evidente architettura del meraviglioso portico alle opere che dal 1890 costituiscono una collezione pubblica di grande pregio nata da donazioni o in seguito all’accorpamento di altre istituzioni assistenziali.
Edificata tra il 1436 e il 1438 da Francesco Della Luna, la galleria al di sopra del porticato di ingresso è costituita da un grande ambiente con copertura a capriate, da una sala dedicata all’esposizione delle pale d’Altare provenienti dalla chiesa di Santa Maria degli Innocenti e dagli spazi del Coretto.
La collezione contiene alcuni capolavori di artisti di grande rilievo, tra i quali Domenico Ghirlandaio, Luca e Andrea della Robbia, Sandro Botticelli, Piero di Cosimo e, fatto di grande significato, di artisti cresciuti agli Innocenti e avviati alla pittura dal priore Vincenzo Borghini, come Vincenzo Ulivieri, Giovan Battista Naldini e Francesco Morandini detto il Poppi.