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Da quando il nostro primo borsista della pace, Giuseppe Maglione (oggi professore a Oslo) incontrò il Firenze Est nel 2011 e decidemmo di seguire l’invito del presidente del R.I. Tanaka (2012-2013) per una maggiore attività nella prevenzione e soluzione dei conflitti, il Rotary ha compiuto importanti passi per portare un metodo di costruzione della pace positiva nel mondo.

Come la cronaca ci insegna, non è facile e soprattutto richiede enorme attenzione per la delicatezza di un tema, come ha ricordato il nostro relatore Federico Antich che trattato con superficialità rischia di creare enormi danni.

Così sono nati i Rotary positive peace activators, in Europa già 180 che, seguendo lo spirito di Paul Harris (“proviamo a capire l'altro”) stanno perfezionandosi in vari campi tra cui la mediazione, un metodo che, tratto dall’esperienza del diritto commerciale e civile, può essere utile per realizzare la pace positiva.

Un punto di partenza per un lavoro che parte dal singolo per giungere lontano con tanta speranza ma anche competenza giacché la pace, per la sua fragilità, va curata ogni giorno.

 PACE