Sebbene le ferrovie restino per tutti noi una meraviglia della tecnica che da bambini ci ha appassionato ai trenini e da grandi ci ha fatto correre a trecento all’ora, il contesto normativo della loro evoluzione è complesso e per certi versi prioritario, frutto di scelte politiche nazionali ed europee. In questo quadro l’ing. Valerio Giovine ha esposto i diversi fattori che hanno condotto allo sviluppo recente delle ferrovie italiane, con l’introduzione dell’Alta Velocità sull’asse Torino-Salerno e le diramazioni che hanno permesso di raggiungere località un tempo “lontanissime” come la costa ionica della Calabria o velocizzare la linea Torino – Roma un tempo affidata alla Tirrenica e oggi ricondotta, come alcuni treni da e per Genova, via Firenze.
I cambiamenti di percorso e le fermate minori sono però anche fattori di affollamento (come sulla Firenze-Pisa) o di rallentamento (Stazione Mediopadana) che tuttavia vengono accettati in nome di una coesione territoriale cui le ferrovie contribuiscono stabilmente. In Toscana, apparentemente tramontata la Stazione Medioetruria tra Firenze e Roma, restano indietro i raddoppi della Empoli-Siena e della Firenze-Viareggio, linee che subiscono la concorrenza di pullman e autostrada sulle quali faticosamente le ferrovie cercano di riprendere spazi, come (lentamente) sta accadendo sulla Pistoia-Montecatini-Lucca.