anno 2023 2024      

 

Al Palagio di Parte Guelfa, dove il Premio è tornato a distanza di tre anni, l’emozione dei premiati è stata particolarmente sentita, anche grazie ai piccoli numeri che ha consentito la normativa anti-Covid ma nulla è stato tolto alla cerimonia. premiati2021

Presente il governatore F. Damiani, dopo i saluti del presidente G. Giuliattini e del presidente della Commissione S. Selleri, la dott.ssa Elisabetta Nardinocchi, direttrice del Museo Horne ha tenuto la tradizionale conferenza colombiana dedicata a Herbert Horne, singolare figura di collezionista d’arte italiana che, oltre a operare sul mercato antiquario della sua epoca, ha voluto legare alla città una raccolta estremamente significativa oggi riunita in quella che fu la sua casa fiorentina.

Importante il rapporto con le Americhe dell’inglese Horne che vi portò l'arte italiana, in particolare a Nuova York e Filadelfia ma non si trattò di un temuto ratto di opere fiorentine per i nascenti musei americani ma venne via via trasformandosi in un amore, generazionale, diremmo per l’epoca dei suoi protagonisti tra XIX e XX secolo, che ha lasciato a Firenze nel Museo Horne oltre 6.000 opere.

Horne fu anche a fianco del principe Tommaso Corsini nella Associazione per la difesa di Firenze antica contro la demolizione, tra l’altro, del Palagio di Parte Guelfa, dove il Columbus è stato ospitato. Ci sono un po’ tutte le contraddizioni di Firenze in questa storia, tra le quali il cronista non può mancare di rilevare (ed è stato una prima volta assoluta) la mancanza di un rappresentante ufficiale del Comune al Premio Columbus.

Fortunatamente il sindaco – pochi giorni dopo – ha consegnato al prof. Romagnoli, uno dei premiati, il Fiorino d’oro, massima onorificenza cittadina, in quello che interpretiamo come un ideale raccordo col Columbus. E Cristoforo Colombo? Il navigatore che qualcuno vuol metter da parte è stato ben presente. Il prof. Romagnoli nel ricevere il premio, se ne è proclamato un ammiratore perché spinto dalla voglia della ricerca, allora una ricerca nel macro, verso nuove terre, oggi, come dimostra l’eccezionale sviluppo dei recenti vaccini, verso il micro, l’infinitesimale quasi invisibile che pure ha tanta parte nella nostra vita.

Angela Caputi, premiata per la moda, ha portato la genuinità delle sue creazioni, nate da un momento difficilissimo della sua vita in cui fu spinta a mettersi alla prova in un slancio anch’esso colombiano. E infine il premiatodifficilissimo della sua vita in cui fu spinta a mettersi alla prova in un slancio anch’esso colombiano.

E infine il premiato per la cultura prof. Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, uno dei centri della vocazioneinternazionale di Firenze interpretato al massimo livello e motore di una ripresa anche culturale tanto necessaria