C’è un corso specifico per diffondere la conoscenza dei principali sistemi satellitari per l'osservazione della terra e il prof. Garzelli, all’Università di Siena, ne sviluppa un programma che, al di là degli argomenti più strettamente matematici (si parla anche qui di algoritmi) ha illustrato questa sera con tutto il fascino che la materia, per la sua vastità di applicazioni, può proporre anche al profano.
Guglielmo Marconi si pose per primo il problema di tenere i contatti con le navi in navigazione. Oggi è normale seguirle a distanza, come i treni e perfino ognuno di noi tramite il cellulare ma soprattutto è possibile vedere e svolgere valutazioni scientifiche un tempo affidate a ricerche sul campo, talvolta pericolose.
Dal lontano 1972, quando il primo satellite per telerilevamento (Landsat) fece la sua comparsa intorno alla terra, l'osservazione sistematica della superficie terrestre si è estesa allo studio di informazioni sulle caratteristiche dei terreni, sulla vegetazione, le coltivazioni e l'inquinamento.
I dati raccolti vengono utilizzati per vari scopi, tra cui l'individuazione delle risorse naturali e l'esecuzione della cartografia di precisione. Le osservazioni satellitari possono riguardare le terre emerse, l'atmosfera e gli oceani. Garzelli non ha mancato di guidarci anche tra i misteri della materia subito preso in parola dal nostro Stefano Selleri che ci ha inviato una foto della sua partecipazione alla serata con la classica domanda: dove sono? Per chi indovina premio a sorpresa