Dopo un intervento storico sull lunga consuetudine tra Firenze e ler ealtà che hanno preceduto l’attuale Fondazione CRFirenze di Giovanni Fossi, è toccato a Tommaso Dringoli raccontare dall’interno come la fondazione è scesa in campo con 60milioni di euro tra contributi eprestiti agevolati erogati da BancaIntesa nell’attuale situazione.
Nondissimile, ha ricordato Giovanni Fossi, fu l’impatto, anche sulla banca di antiche tragedie, come ilf allimento del Comune di Firenze alla fine dell’800, quando, persa la capitale, la città non ce la fece più.
La banca dimagrì ma poi si riprese intervenendo nel territorio con ingegno. E in questo periodo ecco il preoccupante incremento delle disuguaglianze, nel quale le fondazioni dovranno adattare per fronteggiare le richieste disostegno da parte delle comunità.
Ecco dunque il Progetto Rinascimento Firenze. Ai 10 milioni di contributi a fondo perduto, è stato spiegato,corrispondono 50 milioni di prestiti chirografari a dieci anni allo 0,4% con restituzione a 5 e 10 anni.
RinascimentoFirenze si compone così di cinque bandi destinati a settori fortemente significativi per l’economia cittadina: l’artigianato artistico, il turismo e la filiera culturale, la moda e il lifestyle, il mondo delle start up e dell’innovazione e l’agroindustria.Ogni bando offre l’opportunità di dar vita a progetti di sviluppo e di rilancio della propria attività, da attuarsi nell’arco di massimo 18 mesi, che generino un impatto sociale diretto o indiretto sul territorio. Il Progetto è rivolto alle attività imprenditoriali e ad altre sviluppate in forma giuridica no-profit quali ad esempio le imprese sociali e le cooperativeaventi sede operativa nel territorio della Città Metropolitana di Firenze e che siano classificate come microimprese epiccole imprese oltre alle attività riconducibili all’artigianato artistico. Concorrono al fabbisogno del progetto con nuove risorse permanenti apportate dall’imprenditore/soci in misura almeno pari al 50 % del contributo a fondo perduto deliberato; siano rappresentative delle attività ritenute “identificative” della città, della sua storia e della sua proposizionenazionale e internazionale. Nel dibattito, dove non è mancata qualche considerazione sull’attualità nazionale, è emerso il legame tra i progetti e il lavoro, la cui ripresa è l’unica vera fonte di sviluppo della città e di qualunque attività umana.