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l presidente Fantini ha dato il benvenuto al prof. Marazzini reduce da una analoga conferenza al Rotary Club Torino Ovest. Parlare della Crusca e della lingua italiana a Firenze, ha però anticipato il prof. Marazzini, è una cosa diversa anche se il tema della lingua e della sua comprensibilità è fondamentale per la vita quotidiana di tutti noi.

L’italiano, infatti, a differenza di altre lingue come tedesco, francese o spagnolo, non è codificato dall’alto ma costruito giorno per giorno da tutti noi. Per questo la Crusca non dà ordini ma consigli per aiutare ciascuno a farsi capire meglio. Internet da una mano. Il pronto soccorso linguistico della Crusca è ricercato e apprezzato nonostante le difficoltà che l’ente attraversa, forse da sempre essendo stato fondato da un gruppo di volontari.

Il primo vocabolario (1612) fu tuttavia un successo economico. Stampato a Venezia fu subito molto apprezzato e rielaborato in quattro successive edizioni fino al 1923, quando l’ultima edizione, arrivata alla lettera “O”, si fermò per il trasferimento della competenza in materia alla Accademia d’Italia. Di breve vita, l’istituzione voluta dall’allora dittatura e soppressa col ritorno della democrazia non riuscì che raggiungere la lettera “C” della propria prima edizione del vocabolario.

Nel frattempo l’industria editoriale ha avviato la pubblicazione di numerosi dizionari, molto amati e talvolta discussi. La Crusca non vi interviene ma orienta, registra, precisa ambiti linguistici che ovunque sono apprezzati. E i fiorentini? Il piemontese Marazzini non ha dubbi sull’orgoglio linguistico locale, condiviso con gli altri toscani. D’altra parte la Crusca vive oggi in un ambiente mediceo, la Villa di Castello, dove il meraviglioso giardino, la biblioteca con 160.000 volumi, la vicinanza con la Petraia, le tombe etrusche e la casa dove fu scritto Pinocchio danno l’idea di una Firenze meno turistica ma assolutamente eccezionale e che Marazzini si augura sempre più visitata.

All’interno interessantissima la sala detta delle Pale  le caratteristiche insegne dei membri dell’Accademia. Tra di esse quella dello Spigato il nome scelto dal nostro compianto past president (1988- 1989, trent’anni fa esatti) Carlo Alberto Mastrelli (1923-2018, nella foto) che della Crusca è stato segretario dal 1967 al 1972 e, a seguire, vicepresidente fino al 1997. Il suo motto parla della spiga che Al sol si volve.

Oggi un altro rotariano ha assunto un ruolo nel sostegno all’Accademia nell’associazione degli Amici della Crusca, diretta dal nostro Giuseppe Rogantini Picco, che ha aperto il dibattito sull’istituzione e sulla lingua seguito da molti interventi, a testimonianza dell’interesse che condividiamo un po’ tutti per un tema infinito.