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L’ing. Gentile, abruzzese, ha un passato rotariano, anzi rotarctiano, avendo costituito nella sua regione il primo Club Rotarct. E’ anche per questo che il dialogo col club è stato realmente fruttuoso e amichevole. Come ha detto lui stesso, si sente veramente tra amici. Nella sua conferenza emergono subito le tematiche di attualità, di un’azienda che amministra 17.000 km di binari grazie a 26.000 collaboratori. 14.000 dei quali dedicati costantemente all’infrastruttura, oggi messa a disposizione degli operatori ferroviari che pagano un pedaggio di transito.

In questo quadro la situazione della nostra città è di rilievo ma – a quanto abbiamo ascoltato – pare che la strada per la conclusione dei cantieri dell’Alta Velocità ferroviaria a Firenze sia ancora lunga. La fase attuale, ha spiegato Gentile è di consultazione, attraverso le 10 domande scambiate con le istituzioni, allo scopo di valutare l’impatto delle nuove d attuali tecnologie rispetto ad un progetto che risale a 10 anni fa e che – per quanto concerne la stazione Foster – deve tener conto delle reali potenzialità commerciali della sua costruzione, come hanno dimostrato le difficoltà in stazioni rinnovate come Roma Tiburtina.

Il tunnel sotto la città, però, rimane prioritario per assicurare una differenziazione del traffico tra il transito e i treni che fermano a Firenze, in particolare a Santa Maria Novella, stazione che va dimostrandosi importante e con potenzialità crescenti. L’ing. Gentile ha risposto anche ad alcune domande (Angotti, Rogantini, Cobisi) sottolineando l’importanza di Firenze nella ricerca in campo ferroviario ospitando il Centro di Osmannoro, modernissimo banco di prova del materiale rotabile e centro di studi di rilevanza mondiale.