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Gianluigi Giuliattini Burbui appartiene alla generazione di ingegneri ferroviari che hanno vissuto il passaggio all’alta velocità, quando negli anni ottanta la direttissima Firenze-Roma consentì per prima di raggiungere i 250 km orari e ridurre drasticamente i tempi di percorrenza sull’asse principale delle comunicazioni della penisola.

Già allora si pose il problema di superare il nodo di Firenze, un lungo laccio di binari che circonda la città da Rifredi a Campo di Marte lasciando da parte la stazione di Santa Maria Novella, capolinea della direttissima inaugurata nel 1932 tra Firenze e Bologna e delle storiche linee per Lucca- Viareggio e Pisa-Livorno. Ricorderanno i viaggiatori che i primi treni veloci fecero fermate a Rifredi, Campo di Marte e perfino allo Statuto ma anche che Santa Maria Novella non è mai stata abbandonata nonostante i numerosi progetti, fino all’ultima polemica questione della stazione sotterranea ancora di fatto in costruzione nella zona di via Circondaria e che ora appare bloccata. Degli sviluppi ci parlerà l’ing. Gentile il 1° dicembre, della situazione sul campo e del ruolo di Firenze nel trasporto ferroviario, storicamente rilevantissimo, ci ha anticipato Gianluigi questa sera sottoponendosi poi a numerose domande dei presenti che hanno approfondito un tema tra i più rilevanti per la nostra città.