Basta leggere la prima pagina del “Corriere della Sera” di lunedì 7 marzo, data di distribuzione dei questo bollettino, per rendersi conto dell’estrema attualità dell’argomento che l’avv. Bolognini ha condotto con passione e competenza giovedì scorso. Il quotidiano milanese scrive della vulnerabilità dei dati fiscali, dopo un intervento del Garante della Privacy sull’Agenzia delle Entrate, onnivora acquisitrice di dati che superano i meri indicatori reddituali per comprendere spese mediche, assicurazioni, scuole, funerali e mille altri.
Convivere con le infinite tracce che, volenti o nolenti, lasciamo di noi è stato al centro del discorso di Bolognini, un passato attivissimo nel Rotaract del glorioso Distretto 2070, oggi a Roma per il suo lavoro che cerca di orientare e difendere quanto di tutti noi passa per il digitale, condizionati come siamo dalla prepotente presenza delle tecnologie informatiche che, governate da un semplice cellulare o da un computer, anche lontano, ci fanno ogni minuto il ritratto.
E’ un bene per tanti aspetti, ma anche un assedio alla libertà individuale. Bolognini ha descritto come una Convenzione del Consiglio d'Europa abbia pioneristicamente intuito negli anni ottanta del secolo passato il tema della protezione dei dati e come già nel 1995 l’Unione Europea abbia definito in merito un’apposita direttiva.
E’ la rivendicazione di un diritto alla vita privata ma anche l’avvio di un percorso giuridico tutt’altro che facile. La recentissima polemica contro Apple, che si è rifiutata di fornire alcuni dati di accesso un I-Phone di un terrorista alla Fbi, esprime la necessità di mantenere un controllo fisico sull’utilizzo degli strumenti informatici. Introdurre la password in remoto comporta la fine di ogni possibilità di mantenere segreti alcuni propri dati . Al di là del fatto in sé si comprende come Apple abbia posto il problema del baluardo fisico che non vuole togliere. Una barriera a un anonimato che internet rende spesso impossibile.
Per questo aziende e enti di tutto il mondo lavorano su schermature totali dei propri locali e degli strumenti che utilizzano mentre dall’altra parte gli utilizzatori dei cd. Big-Data profilano interi gruppi sociali determinandone selezioni che terrorizzano al solo pensarci. Chi bombardiamo oggi? I più intelligenti, così gli altri li controlliamo. Cosa compri oggi? Lo stesso di ieri, così non ampli le tue conoscenze. C’è di che discutere a lungo e il nostro relatore ha molto gradito il dibattito e in un messaggio di viva amicizia alla presidente Cardinale ha espresso apprezzamento per “spessore e acutezza dei commenti e delle domande ma anche dalla cordialità spontanea di tutti”.