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L’Accademia dei Georgofili, fondata nel 1753 a Firenze, propone il proprio contributo al progresso delle scienze e delle loro applicazioni all'agricoltura fino alla tutela dell'ambiente, tema di grande attualità che attende una risposta dai lavori in corso del consesso mondiale riunito a Parigi. Il prof . Maracchi (nella foto LC un’immagine della riunione) ha ripercorso la tradizione dell’Accademia, oggi composta da 868 membri per lo più universitari o imprenditori agricoli, distribuiti tra Firenze, 5 sedi italiane e una a Bruxelles.

Anche Presidenti degli Stati Uniti e importanti scienziati come Barsanti furono accademici dei Georgofili, ha detto Maracchi, che tuttavia ha soprattutto sottolineato il ruolo di osservatorio e stimolo per quanti, di fronte alle crisi climatiche, economiche, demografiche, ambientale, di valori, politiche, desiderano guardare oltre la fragilità dei sistemi e inoltrarsi verso una più ampia visione sul lungo periodo. Significativa a citazione della Enciclica “Laudato Si’” di Papa Francesco che Maracchi ha definito un capolavoro.

In conclusione il prof. Maracchi ha ricordato che l’agricoltura è l’unica tecnologia che trasforma le risorse naturali in cibo e materie prime rinnovabili e sottolineato che occorre rilanciarla perché se “vogliamo salvare il pianeta dobbiamo ripensare il ruolo della agricoltura e del mondo rurale in relazione ai diversi tipi di economia esistenti sul pianeta. Expo poteva essere un occasione ma… come Parigi?” esprimendo qui un giudizio articolato sulle recenti iniziative internazionali che hanno avuto al centro l’alimentazione e l’ambiente ma paiono non aver superato il livello della conoscenza del problema. Breve dibattito con interventi, tra gli altri, di Rogantini (l’eterna lotta tra progresso e burocratismo fiscale) e Tonelli (la presenza dei medici nell’Accademia).