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L’amico Enzo Cancellieri ha avvicinato il tema del Palazzo di Giustizia di Firenze, ricordandone l’ideatore, l’architetto Leonardo Ricci (1918-1994) di cui è stato allievo. Controverso edificio, sorto dopo una lunghissima gestazione, il palazzo è stato inaugurato il 23 gennaio 2012. Vi sono state trasferiti tutti gli uffici giudiziari fiorentini (Tribunale, Corte d'Appello, Procura della Repubblica) ad eccezione del Tribunale per i minorenni, che per legge deve avere sede distinta da quella del tribunale ordinario e lo scorso 12 gennaio è stato intitolato al giurista Piero Calamandrei.

L’impatto sulla città è stato notevole, sia per l’evidenza dell’oggetto, visibile quasi da ogni altura, che per le dimensioni (240 metri per 16 con una torre di 72 metri) e per la superficie occupata (800.000metri quadrati). Solo Torino possiede una struttura giudiziaria di tali dimensioni. Molti fiorentini sanno che il sito di viaggi VirtualTourist nel 2011 l'ha inserito al quinto posto tra i dieci edifici più brutti al mondo, in buona compagnia, visto che il Museo van Gogh di Amsterdam sta al nono posto.

Cancellieri ha però inquadrato la costruzione nel percorso culturale di Ricci che negli anni sessanta, spesso in lite con i suoi allievi, si dedica allo studio di elementi simili a quelli introdotti nell’edificio fiorentino. E’ il caso del Palazzo di Giustizia di Savona che Enzo Cancellieri ha mostrato all’inizio della sua relazione, sorprendendo quanti non ne conoscevano la somiglianza con quello di Firenze.

Il dibattito è stato poi animato dalle esperienze dirette di quanti frequentano il Palazzo di Giustizia  che resta uno degli edifici più difficili della città ma che da oggi almeno conosciamo meglio nello stile di chi lo progettò del quale è stato anche tratteggiato l’itinerario umano e politico, da allievo di Michelucci al conflittuale rapporto col maestro fino all’affermarsi, per le sue forme, come architetto scultore. Anche in questo senso, aveva esordito Cancellieri, il prossimo inserimento, per concorso, di cinque opere d’arte nell’edificio si collegherà alla sua genesi.

Una piccola aggiunta da cronisti: Leonardo Ricci era il nonno dell’attrice Elena Sofia che in un’intervista ricordava che da ragazza “mio nonno, Leonardo Ricci, un grande architetto, mi guardò e sentenziò: “Entro i 25 anni, o diventi qualcuno o sarai una fallita per sempre”. La fretta dell’artista.