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Nel suo intervento il dott. Stefano De Ranieri presidente nazionale del Centro di Biologia Marina, ha esposto bellezze e rischi dei nostri mari. Bellezze naturali e rischi in buona sostanza provocati dall’uomo, cui si pone riparo attraverso una attività di costante disseminazione di conoscenze, come nel nostro caso e, a livello istituzionale, grazie alle oasi e parchi naturali.

Un esempio importante è quello dell’Arcipelago Toscano, il più grande parco marino d’Europa con 56.766 ettari di mare e 17.887 ettari di terre tutelati su sette isole e alcuni isolotti minori. Le attività che possono svolgersi in quest’area richiedono attenzione da parte di tutti e rappresentano un valore  importante per lo sviluppo turistico della nostra regione. E non solo dal punto di vista naturalistico giacché la storia, come dimostra la recentissima apertura della villa romana di Giannutri, è stata generosa con questi luoghi, abitati fin dall’antichità e protagonisti della storia industriale (mineraria) e generale (Napoleone all’Elba, ad esempio).

De Ranieri, direttore del Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata “G. Bacci” di Livorno, si occupa di valutazione e gestione delle risorse rinnovabili marine, biologia ed ecologia di specie oggetto di pesca, misure gestionali e di valutazione della qualità di sedimenti marini mediante analisi chimiche ed eco tossicologiche, un ampio spettro di attività che durante la serata sono state sollecitate nel dibattito con i nostri soci cui ha contribuito anche l’entusiasmo di Eugenio Giani, che ha ricevuto per il secondo anno il distintivo di socio onorario e di Vieri Bufalari della Regione Toscana, impegnato nell’importante settore della comunicazione.