Il Gen. di Brigata dei Carabinieri, Emanuele Saltalamacchia, 59 anni, dal 5 novembre scorso comandante della Legione Carabinieri Toscana, è laureato in Scienze Politiche e Scienze della Sicurezza Internazionale, ha conseguito un Dottorato di ricerca in Geopolitica e Geoconomia e frequentato un Master di Alta Specializzazione di Diritto Amministrativo Militare e la Scuola Interforze di Alti Studi per la Difesa. Nel corso della carriera ha diretto, tra l’altro, il Comando provinciale di Firenze. Al Comando generale è stato Capo Ufficio Cerimoniale e Capo Reparto Affari Generali.
È stato responsabile dell’Ufficio Rapporti con il Parlamento del Ministro della Difesa e Consigliere per le questioni di sicurezza internazionale del Ministro degli Affari Esteri. Queste esperienze lo hanno condotto a conoscere a fondo l’Arma di cui ha tratteggiato la storia attraverso gli episodi più significativi dei duecento anni che hanno fatto dei Carabinieri i più vicini alla gente di tutte le forze armate e dell’ordine. Già nelle regie patenti (1814) si legge che il compito dei Carabinieri doveva essere “andare incontro ai disordini per evitarli”. Niente violenze inutili, anzi sacrificio fino all’estremo come attesta la storia di Salvo D’Acquisto, di cui è in corso il processo di beatificazione e dei Carabinieri di Fiesole, morti per salvare i civili dalle rappresaglie dell’occupante.
Nell’età repubblicana i Carabinieri hanno accentuato la vicinanza alla popolazione fino a divenire, coi suoi centomila effettivi, uomini e donne, un’arma a sé stante, la quarta delle Forze Armate italiane dall’anno 2000. Nel colloquio coi nostri soci Saltalamacchia ha sottolineato anche di aver accettato per la prima volta di parlare a un Rotary Club in questa occasione. Si è trattato dunque di una novità assoluta che non poteva che avvenire al Firenze Est. Basta attraversare il viale per accorgersene. I Carabinieri sono i nostri vicini. Conoscerci meglio è importante speriamo anche per futuri servizi alla nostra comunità.