La serata, aperta a consorti, familiari e loro ospiti, desiderosi di conoscere meglio il nostro sodalizio ha avuto un’anteprima nella visita (tre gruppi guidati da esperte storiche dell’arte) della mostra di Giovanni Colacicchi “ Figure di ritmo e di luce nella Firenze del ’900 ” attualmente ospitata nella Villa che fu del grande antiquario fiorentino ed attualmente gestita – con il giardino splendido a due passi dal Ponte Vecchio – dalla omonima fondazione. Il benvenuto è stato dato dalla dott.ssa Marcella Antonini, rotariana del R.C. Firenze, che ha spiegato le attività che si svolgono nel complesso prima di accompagnarci nel giardino dove si è svolta la parte rotariana e conviviale.
Il presidente Federico ha rivolto ai presenti due brevi discorsi, appena giunti nel giardino, affacciandosi “pericolosamente” dalla loggia forse una prima assoluta per un presidente di club poi dopo il buffet, con un intervento più articolato nel quale ha ricordato la polemica sorta durante la formazione della lista elettorale guidata dal prof. M. Monti, definita dall’esponente del PD S. Fassina come un elenco di rotariani. La debole risposta del prof. Monti sfociò in ulteriori prese di posizione anche sulla stampa a difesa di quanto il Rotary fa nel mondo, ad esempio con le iniziative per la eradicazione delle polio.
Ma è anche l’ora di citare il Rotary a proposito, anche tra di noi, attirando nuove persone. Pensare cose nuove, non aver paura della novità, ha detto il presidente sostenuto da Paolo Polini assistente del governatore che ha potuto dare la sua testimonianza di figlio di rotariano, partecipante allo scambio giovani e poi attento osservatore dei club che . nel caso del Firenze Est, unisce alle varie attività anche il sostegno al funzionamento di propri Rotaract e Interact. Aiutare le nuove generazioni è infatti il modo migliore per assicurare al Club un futuro aperto e attivo. Sul tema, pochi giorni prima, il presidente Antich ha diretto una lettera ai soci che riportiamo quasi integralmente.
Cari Amici e care Amiche nel Rotary,
L’anno rotariano appena iniziato si presenta denso di appuntamenti importanti e di grandi sfide per il nostro Sodalizio; sono intimamente convinto che la forza per affrontare con successo i primi e superare brillantemente le econde risieda nel senso di orgoglio e di appartenenza al nostro Club, che sapremo riscoprire e manifestare ogni volta che ci verrà richiesto. Certamente, tanti sono gli argomenti che il Rotary affronta, tanti sono gli obiettivi che persegue, ma senza un gruppo ampio, affiatato, convinto e determinato, ogni traguardo diventa arduo.
Da qui la necessità di poter contare su un Club che riesca ad accrescere in modo graduale il numero di soci e comunque sia in grado di accoglierne di nuovi in modo da bilanciare le inevitabili uscite. Ciascuno di noi – che sia professionista o manager, pubblico o privato – sa che il primo segnale di declino è l’impoverimento dei ranghi o l’incapacità di raccogliere umori e proposte che provengono dalla società civile. Occorre quindi “guardarsi intorno” per individuare potenziali candidati; dobbiamo pensare a persone che possano a nostro avviso incarnare i valori rotariani, che siano cioè un esempio nella loro professione, che abbiano doti di leadership, che sappiano mettere il loro bagaglio culturale e professionale a disposizione degli altri. Dobbiamo soprattutto guardare ai giovani, perché il nostro sguardo di rotariani è rivolto al futuro; e dobbiamo guardare alle donne, che hanno assunto da tempo un ruolo determinante nella nostra società.
Con questi intendimenti, di intesa con il mio Consiglio Direttivo, ritengo di impegnarmi nella ricerca e nell’individuazione di persone degne, che siano disposte ad entrare a far parte del nostro sodalizio per rispettare appieno i principi e gli ideali che lo contraddistinguono ed aiutare così a raggiungere gli obbiettivi che ci siamo prefissati.