Il Club di Gela è stato fondato nel 1957, primo presidente Angelo Jacono. A distanza di cinquantasette anni è ora Franco Calogero Giudice, papà del nostro prefetto Alessandro, a guidare l’anno rotariano 2013-2014 nel quale si è compiuta la visita sociale a Firenze con l’incontro questa sera col Firenze Est. Simpatico scambio di doni tra i presidenti con l’arrivo dalla Sicilia di un’artistica ceramica.
L’amicizia rotariana – che porterà la nostra delegazione a Bordeaux la prossima settimana – si è così concentrata sull’incontro con un club italiano anche se – cartina alla mano – dista solo 81 km in meno da Firenze della città francese metà della prossima Quadrangolare (1147 km contro 1228). Ciò spiega non solo l’importanza dell’incontro ma la necessità di rinsaldare, dentro il nostro Paese, i legami che – attraverso il Rotary si fanno autentico scambio culturale.
Lo si è ben colto nei discorsi dei due presidenti e in particolare nel saluto dell’amico Franco Giudice. Scrive Giovanni Squarci, che ha assistito per il Bollettino alla riunione: Gela è una città “che, nel suo antichissimo passato, ha vissuto tante storie, non tutte piacevoli e fortunate, ma che ha avuto la ventura di trovarsi spesso al crocevia di importanti passaggi storici”. Lo ha dichiarato Franco Calogero Giudice Presidente del Rotary Club di Gela all’inizio del suo intervento in apertura della Conviviale del 26 aprile. La grande storia di questa città è sintetizzata nel simbolo del Rotary di Gela (foto del guidoncino qui accanto) che unisce una colonna dorica, in ricordo delle millenarie radici elleniche con il traliccio di un pozzo petrolifero, segno di una modernità che ai tempi di Enrico Mattei avviò una stagione industriale oggi superata dalla valorizzazione di risorse naturali, paesaggistiche e turistiche di straordinaria bellezza che rappresentano la vera ricchezza di questa antica città insieme alla cultura alla genialità e alla generosità dei suoi abitanti. “Nel tessuto sociale di Gela - ha proseguito Giudice - il Rotary ha rappresentato una presenza associativa importantissima, canalizzando le migliori energie professionali in un’attività di servizio che, nel contesto sociale in cui ci troviamo, ha costituito spesso una supplenza a tante carenze del pubblico. Se penso al messaggio del presidente internazionale Ron Burton
“Vivere il Rotary, cambiare vite” credo che, in tutti questi anni, un contributo significativo del Rotary per cambiare le vite a Gela sia stato svolto. Con iniziative culturali, con una presenza nel sociale, con un ruolo e un’attività educativa, spesso rivolta ai ragazzi delle scuole, per seminare oggi ciò che si spera di raccogliere domani”.