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I lettori dell'edizione internet de Il Fatto  Quotidiano conoscono Ugo Bardi, docente presso la Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dell'Università di Firenze, per il suo blog dove affronta le sue osservazioni su un mondo che sta “cambiando rapidamente a causa dell'esaurimento delle risorse e del cambiamento climatico, e di come le nuove tecnologie rinnovabili ci possono essere utili per gestire il cambiamento che rischia di travolgerci”.

Ecco il Pianeta Saccheggiato della sua conversazione di stasera, un pianeta che è alla ricerca di energia ma spesso in modi sbagliati. Laureato in chimica, Bardi studia molti aspetti della vita umana, specialmente la vicenda dei rifiuti, vero discrimine della società moderna. Il suo pensiero osserva così che “se non riusciamo a "chiudere il ciclo" e a smettere di buttar via le cose che oggi chiamiamo "rifiuti" (e che invece sono risorse) rischiamo di fare la fine che hanno fatto tante civiltà del passato, dai Sumeri ai Romani”.

E’ riecheggiato nella conferenza di questa sera il pensiero del Club di Roma, che negli anni settanta profetizzò la crisi da esaurimento delle risorse, un dato che a quarant’anni di distanza riemerge nell’attuale crisi internazionale. Il dibattito ha consentito al prof. Bardi di immaginare nuovi scenari tra i quali una crisi in Yemen e l’auspicio di un più intenso e migliore utilizzo delle risorse nazionali che permetteranno di far ripartire il Paese in una migliore consapevolezza delle proprie potenzialità.